1 - AFGHANISTAN:DI MAIO,PRONTI A OGNI EVENIENZA, ANCHE EVACUAZIONE
LUIGI DI MAIO IN LIBIA
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - "Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell'evacuazione. Dobbiamo pensare alla sicurezza del personale della nostra ambasciata e dei nostri connazionali. Se sarà necessario, con l'importante aiuto della Difesa, porteremo tutti in sicurezza in Italia, in tempi rapidi".
Così il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, in una intervista a 'Il Corriere della Sera' sulla situazione in Afghanistan. "Nel caso di evacuazione - spiega - l'ambasciata rimarrà operativa da Roma e i fondi destinati al sostegno delle forze di sicurezza afghane potranno essere riorientati verso la tutela dei collaboratori delle nostre componenti diplomatiche, militari e civili". Il ministro precisa "non ci sarà un nuovo impegno militare, ma non possiamo pensare di abbandonare dopo 20 anni il popolo afghano.
LA GUERRA IN AFGHANISTAN BY ALTAN
Vent' anni di presenza internazionale e di cooperazione con le autorità afghane hanno restituito agli afghani tutele e diritti, a partire da donne e bambini. Adesso dovremo lavorare con tutte le forze affinché i talebani diano le dovute garanzie sul rispetto dei diritti acquisiti". E sulle responsabilità di questa situazione aggiunge: "Sicuramente l'Occidente ha commesso degli errori ed è giusto ammetterlo.
Adesso l'Europa dovrà recitare un ruolo di primo piano e porsi come interlocutore credibile sullo scacchiere geopolitico. Serve una politica estera e di difesa comune. In questi 20 anni si è provato a mettere un argine al potere e all'ideologia dei talebani, ma se l'avanzata di questi giorni è stata così veloce e rapida dobbiamo almeno interrogarci sulle ragioni".
luigi di maio antony blinken
2 - AFGHANISTAN: TRUPPE STATUNITENSI IN ARRIVO A KABUL
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Stanno arrivando a Kabul le truppe statunitensi con il compito di aiutare personale diplomatico e altri americani a lasciare il Paese, mentre i talebani risultano ancora accampati a una cinquantina di chilometri dalla capitale afghana, probabilmente in attesa del completamento delle evacuazioni dalle ambasciate. Lo riporta la Bbc.
polizia afghanistan
Il capo delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo con conseguenze devastanti per i civili. Finora più di 250.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case e molti di loro si sono concentrati a Kabul, nei parchi o in alloggi di fortuna.
L'ambasciata degli Stati Uniti - riportano vari media internazionali, ha invitato il personale a distruggere ogni materiale sensibile presente nelle strutture, inclusi opuscoli e bandiere che potrebbero essere utilizzati per la propaganda. Anche il Regno Unito ha annunciato l'invio di 600 soldati per aiutare l'evacuazione dei cittadini britannici e dell'ex personale afghano. Come la Germania, manterrà aperta l'ambasciata con il personale al minimo. Danimarca e Norvegia stanno invece chiudendo del tutto le loro rappresentanze diplomatiche.
TALEBANI HERAT
3 L'IRRITAZIONE USA "I MILITARI AFGANI HANNO I MEZZI PER VINCERE"
Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”
(…) In realtà, secondo fonti del New York Times, Washington è furiosa: il piano di ritiro americano si basava sulla capacità di resistere di governo ed esercito afgani, foraggiati dagli americani con mezzi e denaro. Invece sono bastati 75mila talebani a travolgere 300mila soldati regolari.
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A esprimere l'irritazione del Pentagono è il portavoce John Kirby: «L'esercito afgano ha mezzi di combattimento migliori dei talebani a partire dalle forze aeree. Li usino a proprio vantaggio». Giovedì, dopo un serrato briefing alla Casa Bianca, Biden ha intanto dato l'ok all'invio di 8mila soldati: 3mila marines a Kabul per affiancare i mille già presenti e proteggere l'evacuazione degli americani, e 4mila da dispiegare nella regione del Golfo Persico.
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Uno schieramento "a tempo" che forse durerà oltre il 31 agosto, data fissata per il ritiro completo degli Usa. Biden, a Camp David per il week end, non sembra intenzionato a fare marcia indietro, forte - nota Axios - dell'appoggio popolare all'uscita dall'Afghanistan.
Ad attaccarlo sono però i repubblicani: col leader della minoranza al Senato Mitch McConnell a paragonare la smobilitazione da Kabul a quella tragica di Saigon nel 1975. E Donald Trump, cui pure molti osservatori imputano parte della responsabilità, a esultare: «Caos tragico, con me non sarebbe successo. Vi manco?»
4 - AFGHANISTAN, I TALEBANI AVANZANO VERSO KABUL. DI MAIO: «PRONTI A LASCIARE», GLI USA DISTRUGGONO I DOCUMENTI
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Da www.leggo.it
Prosegue senza sosta l'avanzata dei Talebani in Afghanistan. Secondo l'agenzia Dpa e la tv satellitare al-Jazeera sarebbero 18 su 34 i capoluoghi di provincia in mano al movimento fondato dal mullah Omar, tutte città cadute nel giro di pochi giorni. La Bbc parla invece di almeno un terzo dei capoluoghi del Paese controllati dagli insorti, mentre a Kabul continuano ad arrivare migliaia di sfollati e crescono i timori per la capitale. La Cnn riporta di 17 capoluoghi passati da venerdì scorso sotto il controllo dei Talebani, che potrebbero "isolare" presto Kabul.
antony blinken luigi di maio 1
Una fonte diplomatica ha riferito nelle scorse ore alla Cnn di una valutazione dell'intelligence che ha indicato che la capitale afghana potrebbe essere "isolata" dai Talebani entro la settimana e ha sottolineato che questo non significa comunque che gli insorti "entreranno" nella città.
Nelle ultime ore, come riportato dalla Dpa, gli insorti hanno espugnato le principali città delle province di Logar (Pul-i-alam si trova ad appena 80 km da Kabul), Uruzgan (Tirinkot), Zabul (Qalat) e Ghor (Firozkoh o Chaghcharan). In queste ultime tre regioni, secondo funzionari locali citati dall'agenzia, gli insorti hanno preso il controllo del centro delle città e degli edifici governativi incontrando una minima resistenza.
TALEBANI HERAT
Tra le grandi città finite in mano ai Talebani ci sono quelle di Herat, dove per anni sono stati dispiegati i soldati italiani, Kandahar, culla del movimento fondato dal mullah Omar, e Lashkar Gah, capoluogo della turbolenta provincia meridionale di Helmand. Da nord verso sud, sulla mappa dell'avanzata degli insorti pubblicata da Axios sulla base di dati di al-Jazeera (dove non viene però segnata Pul-i-alam), ci sono anche Faizabad (capoluogo della provincia di Badakhshan), Kunduz (nell'omonima provincia), Taloqan (Takhar), Sheberghan (Jowzjan), Sar-e-Pul (omonima provincia), Aybak (Samangan), Pul-i-Khumri (Baghlan), Ghazni (omonima provincia), Farah (omonima provincia), Qala-e Naw (Badghis) e Zaranj (Nimruz).
talebani in marcia verso kabul
Di Maio: «Pronti a evacuare l'ambasciata a Kabul»
«Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell'evacuazione. Dobbiamo pensare alla sicurezza del personale della nostra ambasciata e dei nostri connazionali. Se sarà necessario, con l'importante aiuto della Difesa porteremo tutti in sicurezza in Italia, in tempi rapidi».
Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'intervista al Corriere della Sera. «Nel caso di evacuazione - precisa - l'ambasciata rimarrà operativa da Roma e i fondi destinati al sostegno delle forze di sicurezza afghane potranno essere riorientati verso la tutela dei collaboratori delle nostre componenti diplomatiche, militari e civili».
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«Alla Farnesina stiamo monitorando la situazione 24 ore al giorno, in stretta sinergia con la nostra ambasciata a Kabul, con i ministeri della Difesa e dell'Interno e con la nostra intelligence. La priorità è mettere in sicurezza i nostri connazionali», prosegue, ammettendo che «è doloroso vedere quello che sta succedendo, ancor più doloroso pensare a tutte le vittime che ha causato questa guerra». «Ma non dobbiamo dimenticare il contributo che i nostri militari hanno dato in questi 20 anni a sostegno delle comunità afghane - dice - Non ci sarà un nuovo impegno militare, ma non possiamo pensare di abbandonare dopo 20 anni il popolo afghano».
talebani avanzano
Usa: pronti a ditruggere documenti sensibili
L'ambasciata Usa a Kabul ha dato istruzioni al personale affinché siano distrutti i documenti 'sensibilì e i materiali «che potrebbero essere utilizzati in modo improprio per la propaganda».
Lo riporta la Cnn sulla base di una nota inviata venerdì allo staff della rappresentanza diplomatica che la rete ha potuto visionare e che viene descritta anche da un'altra fonte bene informata dopo giorni segnati dall'avanzata dei Talebani. Il documento afferma che le strutture devono garantire un «supporto» quotidiano alla «distruzione» e invita il personale a «ridurre il quantitativo di materiale sensibile», compresi documenti cartacei e digitali, includendo materiale «con il logo dell'ambasciata o di agenzie, bandiere americane».
prigionieri dei talebani a herat
La nota contiene indicazioni per procedere con la distruzione dei documenti, anche riguardo un inceneritore e un compattatore. Il Dipartimento di Stato ha confermato quella che viene descritta come una «procedura standard» in riferimento alla riduzione di personale «nelle rappresentanze diplomatiche nel mondo».
Joe Biden