Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
david lynch interpreta john ford in the fabelmans
Nel finale del film «The Fabelmans» di Steven Spielberg […], John Ford (interpretato da David Lynch) impartisce al giovane Sammy […]una formidabile lezione sul concetto di prospettiva, di visione, di comunicazione.
the fabelmans
Il vecchio regista […] mostra all’aspirante cineasta due affiches di film western e gli chiede di indicare dove si trovi l’orizzonte. Di fronte al primo quadro, Sammy-Spielberg risponde che l’orizzonte è in basso e, di fronte al secondo, che è in alto. Ford: «Non devi dimenticarlo. Quando l’orizzonte si trova alla base è interessante. Quando l’orizzonte si trova in cima è interessante. Quando l’orizzonte si trova in mezzo è una merda noiosa. Ora, buona fortuna».
the fabelmans
Che lezione! L’orizzonte che si trova in mezzo è il nostro sguardo quotidiano, è lo sguardo dell’ovvio, è lo sguardo del prevedibile. Il cinema (la letteratura, il teatro, la televisione…) ha senso quando ti schiude lo sguardo a nuovi orizzonti […] a punti di vista insoliti, a ciò che il nostro occhio non vede. L’orizzonte designa anche il limite, la finitezza della nostra conoscenza nei suoi vari ambiti.
david lynch interpreta john ford in the fabelmans
Quando diciamo che molti romanzi e molti film italiani hanno uno sguardo ombelicale, diciamo proprio che il loro sguardo si trova in mezzo, al centro. L’occhio della macchina da presa è fisso, né sopra né sotto. Ma non basta: in «The Fabelmans» per ben due volte appare un omaggio a «L’uomo che uccise Liberty Valance» (1962).
david lynch interpreta john ford in the fabelmans
Nel finale del film di John Ford il direttore del «Shinbone Star» si rivolge al senatore Ransom Stoddard (James Stewart), che vorrebbe ripristinare la verità su un famoso duello, e gli dice: «This is the West, sir. When the legend becomes fact, print the legend» («Questo è il West, signore. Quando la leggenda diventa realtà, tu pubblichi la leggenda»). This is the Story: ogni vero racconto trasfigura la realtà, va oltre (sopra o sotto non importa), è totalmente ambiguo, percorribile in tutte le direzioni, è inesauribile e insensato.
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