Alfonso Signorini per “Chi”
alfonso signorini grande fratello
Care lettrici, cari lettori, quando mi invitano a cena o a pranzo, mi costa sempre più fatica uscire di casa. Sarà per l’età, sarà perché preferisco utilizzare in altro modo il poco tempo libero che mi resta o sarà semplicemente perché non ne ho voglia. Pensandoci bene, una ragione plausibile c’è: la conversazione langue. Si parla sempre del nulla. Con le debite, rarissime eccezioni.
Per esempio, io adoro andare a cena a casa di Roberto D’Agostino. Innanzitutto, perché gli voglio bene. Sono un tipo che sa che cosa significa la parola gratitudine e a Roberto devo moltissimo. Quando me ne andai, anni e anni fa, a Roma, lasciandomi alle spalle la Mondadori in cerca di nuove avventure professionali (fu un salto nel buio che mi procurò non poche ammaccature) fu tra i pochi che non si dimenticò mai di me.
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Mi invitava regolarmente da lui a pranzo o a cena e a quei tempi non mi giravano tanti soldi in tasca. In un’occasione mi presentò il mitico Carlo Rossella, fresco di nomina a direttore di Panorama, che mi riportò nella mia casa di Segrate, dove ancora oggi lavoro. E fu sempre grazie a Roberto che incominciai a fare televisione, prendendo il suo posto nel programma di Piero Chiambretti.
ALFONSO SIGNORINI
«Mica m’avevano detto che qui c’era da faticà», disse salutandoci con il suo proverbiale sarcasmo. A casa D’Agostino si riscopre il piacere della conversazione: da lui ho imparato che cosa significhi vivere a Roma, nessuno conosce Roma, le sue luci e le sue ombre meglio di lui. Da Roberto si parla di tutto cum grano salis: dall’ultima regia di Damiano Michieletto all’Opéra Bastille alla cellulite di Britney Spears. Un piacere per la mente e per le orecchie.
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E poi da Roberto si mangia divinamente, grazie a sua moglie Anna che cura tutto con passione, e questo non è dettaglio da trascurare. Un’altra sua dote? Il senso dell’amicizia. Se gli sei amico lo sarai per tutta la vita. Intendiamoci: se fai una cazzata non ti fa sconti e scrive qualsiasi cosa sul suo Dagospia, temutissimo e cliccatissimo sito (tra i pochi veri quotidiani rimasti in circolazione), e questo lo rende ancora più apprezzabile ai miei occhi.
Avrete capito che mi riesce difficile trovargli un difetto. Ecco, sì, quando scrive di me mi chiama Alfonsina La Pazza e all’inizio storcevo un po’ il naso. Ma col senno di poi, come dargli torto? Matta son matta e quanto ad Alfonsina... non sono certo un campione di virilità. Alla prossima!
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