VERTICE PATUANELLI-DE MICHELI: SFUMA IL COMMISSARIO UNICO
Alberto Gentili per “il Messaggero”
paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli
Il governo prova a stringere tempi. L'imperativo è salvare Alitalia e tirare fuori un piano per evitare la liquidazione di quel che resta della compagnia di bandiera. In questa impresa si sono cimentati ieri pomeriggio i ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti). Nel lungo vertice, tenuto riservato, sono state esaminate e sono rimaste in piedi tutte le ipotesi. Ma avrebbe perso quota il piano per nominare un commissario unico con poteri speciali.
ALITALIA
Il condizionale è d'obbligo perché davvero ci vorrebbe Batman per risolvere la lunga telenovela, dopo che è evaporato il consorzio tra Ferrovie, Tesoro, Atlantia a Delta. E perché «tutte le opzioni restano sul tavolo», come afferma una fonte di rango che segue il dossier. Sta di fatto che De Micheli e Patuanelli hanno analizzato a fondo la pista che li avrebbe portati a nominare nei prossimi giorni un commissario ad hoc, affiancato da un manager del settore nel ruolo di direttore generale altrettanto addentro al delicato e complesso tema del trasporto aereo. La coppia avrebbe avuto il compito di ristrutturare Alitalia per renderla un'azienda sana e appetibile. Per poi essere messa sul mercato.
ENRICO LAGHI
STEFANO PALEARI DANIELE DISCEPOLO
Ma secondo i due ministri questa scelta avrebbe moltiplicato le incognite e avrebbe introdotto la possibilità di uno stop per aiuti di Stato da parte di Bruxelles, visto che in ogni caso sarebbe necessario un prestito-ponte da 400 milioni per dare un po' di ossigeno ad Alitalia. A questo punto diventa più forte l'ipotesi di una proroga del mandato degli attuali commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari. E di un ampliamento dei loro poteri. Resterebbe in piedi infatti l'esigenza di ristrutturate Alitalia per poi far entrare nel consorzio Lufthansa, il partner più gradito ad Atlantia.
giuseppe conte angela merkel
Il pressing sulla società del gruppo Benetton, nonostante le ripetute e reiterate minacce di Luigi Di Maio e dei 5Stelle, continua a essere forte. La condizione che pone Atlantia è ormai nota: addio alla compagnia americana Delta che non dà garanzie sulle rotte transatlantiche e darebbe troppi pochi soldi (100 milioni) e dentro la tedesca Lufthansa che però, a sua volta, prima di gettarsi nell'impresa vuole la ristrutturazione di Alitalia e la soluzione del grave problema degli esuberi.
paola de micheli 3
Giuseppe Conte, che non può permettersi di veder fallire Alitalia, a breve dovrebbe avere un incontro con i vertici di Lufthansa anche grazie ai buoni uffici della cancelliera Angela Merkel incontrata martedì scorso a Berlino. Nei colloqui, quando avverranno, il premier chiederà ai tedeschi se resterebbero interessati all'ingresso nella nostra compagnia di bandiera nel caso ne venisse completata la ristrutturazione.
LUFTHANSA
E offrirebbe garanzie sulla gestione degli esuberi. Se da Lufthansa arrivasse un sì, in cordata tornerebbe Atlantia a fianco di Ferrovie e Tesoro. A questo epilogo, anche se fonti governative non confermano, si arriverebbe attraverso lo spacchettamento di Alitalia. Una nuova compagnia per il volo, con i piloti e gli aerei. Il settore dell'handling ad Aeroporti di Roma, che trarrebbe il vantaggio di vedere Fiumicino diventare il terzo hub di Lufthansa, dopo Francoforte e Monaco. E il personale di terra salvato con gli ammortizzatori sociali, i prepensionamenti ed un eventuale assorbimento di Adr.
ponte morandi
LA RESURREZIONE
Resterebbe ancora in piedi anche la pista che porterebbe alla resurrezione della cordata con Delta. Ma servirebbe un miracolo, visto che senza Atlantia non c'è alcuna cordata e la società dei Benetton chiede che gli americani aumentino l'investimento e, soprattutto, tolgano dal tavolo i propositi penalizzanti per Alitalia sul fronte delle rotte aeree. C'è chi non esclude che ciò possa avvenire. Delta, infatti, di fronte all'eventualità che la sua concorrente Lufthansa metta le mani su Alitalia, potrebbe tornare al tavolo.
Carsten Spohr CEO LUFTHANSA
«Tutte le strade restano aperte», ripetono nelle stanze del governo. Non a caso Conte, in un'intervista all'Adnkronos, è più che mai generico: «Stiamo lavorando intensamente perché Alitalia parli italiano, se dovrà interloquire con americani e tedeschi sarà secondario. Vediamo chi sarà miglior sponda per rilanciare l'azienda. Siamo neutri rispetto alla scelta tra americani e tedeschi, ora c'è un dialogo avviato con Delta. Stiamo cercando di finalizzare, deve esserci un piano industriale, vogliamo una soluzione sostenibile che possa offrire prospettiva. E non escludiamo un passaggio temporale». La proroga ai commissari.
Lufthansa sciopero