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    "VEDERE WEINSTEIN IN MANETTE È IL LIETO FINE DI UN TRAGICO FILM DI 3 ANNI" – PARLA AMBRA BATTILANA, LA MODELLA CHE DENUNCIO' PER PRIMA IL PRODUTTORE: "DOPO AVERLO ACCUSATO HO RICEVUTO PRESSIONI DI OGNI TIPO, DISSERO CHE ERO UNA RAGAZZA “BUNGA BUNGA” MA LA GIUSTIZIA STA FACENDO IL SUO CORSO. ORA CI SARÀ PIÙ RISPETTO PER LE DONNE"


     
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    ANNA LOMBARDI per La Repubblica

     

    ambra battilana ambra battilana

    «Vedere Harvey Weinstein in manette è il desiderio che dal 2015 ho espresso a ogni compleanno».

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    Ambra Battilana Gutierrez, 25 anni, è la modella italo filippina che, dopo aver testimoniato in Italia contro Silvio Berlusconi al processo sulle "cene eleganti" di Arcore, nel marzo 2015 denunciò il potente produttore di Hollywood, per aver subito avances violente nell' ufficio dove l' uomo l' aveva invitata con la scusa di un provino.

    Gli investigatori la convinsero a ritornare da lui con un registratore nascosto. Nonostante le prove, l' uomo non venne perseguito. Sotto pressione, Battilana firmò un accordo che ancora la vincola impedendole di svelare particolari dell' incontro.

     

    Weinstein è formalmente sotto accusa. Come si sente?

    ambra battilana con ronan farrow ambra battilana con ronan farrow

    «Incredula. È come un film tragico che d' improvviso trova un lieto fine.

    Certo, per una condanna ci vorrà tempo. Ma non ho dubbi che arriverà. Vederlo entrare ammanettato nella stazione di polizia di Tribeca, la stessa a due passi dal suo ufficio newyorchese dove tre anni fa andai sola a denunciarlo, mi sono convinta che la giustizia sta facendo il suo corso».

    ambra battilana ambra battilana

     

    Perché non venne creduta, nonostante le avances registrate?

    «Weinstein sostenne che lo ricattavo, anche se il registratore me lo avevano dato gli agenti. E su di me fu fatta ogni tipo di pressione. Dissero che ero una ragazza bunga bunga, venni interrogata aggressivamente come se fossi io la colpevole».

     

    Ora anche il procuratore di New York, Cyrus Vance, rischia un' inchiesta per non essere andato a fondo col suo caso...

    «Spero di essere chiamata a testimoniare perché così sarò finalmente libera dall' accordo vincolante firmato con Weinstein e potrò raccontare tutta la mia verità.

    Purtroppo fino ad ora mi sono solo potuta limitare a confermare cose ricostruite da altri, venute fuori da carte o testimonianze».

     

    boldrini argento battilana boldrini argento battilana

    Il produttore continua a dichiararsi non colpevole...

    «Ci sono centinaia di donne che lo accusano. E io sono fiera di essere una di loro. Con le altre sopravvissute, come ci chiamano qui, abbiamo formato una sorta di network. Siamo molto legate anche perché solo fra di noi riusciamo veramente a capirci».

     

    Asia Argento, Rose McGowan: le ha sentite, avete commentato insieme l' arresto di Weinstein?

    «Ho scambiato dei messaggi con Asia. Anche lei è molto felice. Con Rose, con Annabella Sciorra abbiamo esultato soprattutto su Instagram, condividendo quell' immagine di Weinstein in manette. Ci siamo sostenute nei nostri momenti peggiori, quando nessuno ci dava ascolto. Ora quel che conta è lavorare affinché cose del genere non accadano mai più a nessuna altra donna».

     

    È fiduciosa?

    asia argento ambra battilana asia argento ambra battilana

    «Ieri ero in taxi e mi sono accorta che dal lato del passeggero c' era un cartello nuovo, mai visto prima, con su scritto "se denunci un' aggressione sessuale alla polizia aiuti anche altre donne". E un numero di telefono. Mi sono emozionata fino alle lacrime. Ho pensato a quel giorno che andai da sola a denunciare, a tutte le umiliazioni subite dopo. E al fatto che non ho mai mollato. Mi sono detta che è anche grazie a me che c' è una nuova sensibilità».

     

    Le cose sono cambiate?

    «Qui in America sì, e molto. Oggi le donne che denunciano vengono prese molto sul serio. C' è più rispetto: e gli uomini prima di fare gli scemi ci pensano bene. È difficile ritrovarsi in situazioni sgradevole di questi tempi. Ora però bisogna cambiare le cose anche in Italia: anche da noi deve cambiare la cultura dell' intimidazione. Spero che la caduta di Weinstein sia un esempio positivo anche per altre donne. Io non mi sono fermata, non ho avuto paura di lottare, convinta che la giustizia avrebbe trionfato. E incredibilmente è accaduto».

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