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    AMERICA DA SBALLO - NEGLI STATI UNITI CI SONO 30 MILA DECESSI OGNI ANNO PER OVERDOSE DI OPPIOIDI - NON SOLO PER COLPA DELL'EROINA: PURE FENTANYL (50 VOLTE PIÙ POTENTE), OXYCONTIN E ALTRI ANTIDOLORIFICI, DI CUI SI SOTTOVALUTA LA DIPENDENZA - LA STORIA DELLA PEGGIOR CRISI LEGATA ALLA DROGA NEGLI USA


     
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    Guido Mariani per www.lettera43.it

     

    EROINA MENPHIS 5 EROINA MENPHIS 5

    I morti sono 33 mila all’anno. Un numero in crescita dal 2000 e destinato ad aumentare ancora. Si tratta dei decessi negli Stati Uniti per overdose dovuta a oppioidi. I dati aggregati annuali più aggiornati sono del 2015, ma le autorità americane come il Cdc (Centers for disease control and prevention) avvertono che le cifre possono essere sottostimate e che negli ultimi mesi questa strage ha avuto un’impennata.

     

    GUERRE ALLA DROGA FALLITE. È un’epidemia, come ormai la definiscono tutti i media americani, e un’ulteriore dimostrazione che negli States decenni di guerra alla droga combattuta solo con misure poliziesche e giudiziarie hanno miseramente fallito. Un massacro che ormai non è neppure più silenzioso, ma che in alcune aree del Paese sta assumendo l’aspetto tragico di una pestilenza. Il Washington Post ha raccontato la storia di una contea di provincia nell’est dell’Ohio, Stark County (375 mila abitanti), in cui i morti per overdose sono saliti in maniera così improvvisa da costringere l’obitorio a chiedere assistenza a un container refrigerato per ospitare i cadaveri in eccesso.

    EROINA MENPHIS 4 EROINA MENPHIS 4

     

    IN OHIO CONTAGIO ESTESO. Proprio l’Ohio è uno dei posti in cui questo contagio ha colpito in maniera più dura. Nel 2015 si sono registrati 2.590 decessi per overdose in tutto lo Stato. Ad agosto 2016 in una settimana la città di Cincinnati ha avuto 174 casi di overdose (molti dei quali mortali) in sei giorni. Ma si tratta, come l’ha chiamata il New York Times, di un’epidemia in 50 Stati che alcuni esperti non hanno timore a definire «la peggior crisi legata alla droga nella storia americana».

     

    Quali sono le ragioni di questo dramma? Innanzitutto la responsabilità non ricade esclusivamente sull’oppiaceo più noto alla cronaca nera, l’eroina. Le sostanze proibite sono solo una parte del problema: la colpa è da attribuire alla sempre maggior diffusione, lecita o illecita, dei farmaci oppioidi, medicine correntemente usate in terapie ospedaliere o domiciliari, e dei prodotti veterinari.

    Il Fentanyl fa piu morti della eroina Il Fentanyl fa piu morti della eroina

     

    ANNI 90, BOOM DI PRESCRIZONI. Le radici del fenomeno risalgono agli Anni 90 quando l’arrivo sul mercato del farmaco OxyContin (un alcaloide naturale dell’oppio) prodotto dalla Purdue Pharma fece aumentare vertiginosamente le prescrizioni di antidolorifici che passarono da 2 a 8 milioni l’anno. Un’aggressiva campagna pubblicitaria mirata ai medici e agli ambulatori portò il numero a 11 milioni alla fine del decennio.

     

    La Joint Commission, un organo in ambito medico di certificazione indipendente, nel 2001 diffuse le linee guida rivolte a tutti i dottori per invitare medici e ospedali a valutare in “ogni paziente” il dolore ed eventualmente intervenire farmacologicamente, di fatto incoraggiando l’aumento delle prescrizioni. I rischi della dipendenza vennero enormemente sottovalutati.

     

    EROINA EROINA

    AZIENDA MULTATA CON 635 MILIONI. Tre manager della Purdue Pharma vennero poi indagati per aver nascosto i rischi della dipendenza da OxyContin: l’azienda pagò un’ammenda di 635 milioni di dollari e mise in produzione una formula del farmaco con un minore rischio di dipendenza. Ma il danno era fatto. Si era aperto un vaso di Pandora. Nel 2010 le prescrizioni erano salite a 254 milioni all’anno, più di una confezione a testa per ogni cittadino statunitense.

     

    Negli anni in cui gli Usa dichiarava guerra alla droga, mandando agenti speciali in Sud America a combattere i Narcos, le aziende farmaceutiche gettavano le basi di un mercato di oppioidi su prescrizione medica che ha raggiunto oggi un giro d’affari da 11 miliardi di dollari. Nel 2012 uno studio dell’autorevole New England Journal of Medicine appurava che il 35% dei pazienti in cura con OxyContin aveva abusato del prodotto. Il 66% aveva provato altri oppioidi, alcuni erano passati all’eroina, il derivato dell’oppio più economico e facile da reperire senza ricetta.

    EROINA EROINA

     

    SENZA TALEBANI PIÙ PAPAVERI. In questa storia è entrata improvvisamente anche la politica internazionale poiché la guerra in Afghanistan, rimuovendo dal potere i Talebani e rappacificando alcune zone del Paese, ha avuto l’effetto collaterale di rilanciare l’agricoltura e la coltivazione del papavero da oppio. Nel 2014 la produzione afgana di oppio era raddoppiata rispetto al 2000. Nel 2015 l’Afghanistan è diventato così la fonte del 90% dell’oppio disponibile sul mercato mondiale. Una recente inchiesta di Rolling Stone l’ha definito un narco-Stato che farebbe impallidire la Colombia dei tempi del “Patron” Pablo Escobar.

     

    RISCHI ANCHE DAL CONTATTO. A questo quadro va aggiunta anche la diffusione indiscriminata di oppioidi sintetici come il fentanyl, che in molti casi viene prodotto illegalmente in laboratori clandestini negli States o in Messico o arriva direttamente dalla Cina. Il fentanyl è fino a 50 volte più potente dell’eroina e può essere assunto anche per via transdermica, rappresentando così un rischio non solo per chi lo assume volontariamente, ma anche per chi ne entra in contatto, tanto che la Dea (l’agenzia federale antidroga) ha diffuso una testimonianza di due poliziotti andati in overdose durante un sequestro.

     

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    Questa eccezionale offerta di oppioidi di varia natura ha così contribuito a far aumentare negli ultimi anni gli utilizzatori e a mietere vittime anche eccellenti come l’attore Philip Seymour Hoffman, morto nel 2014 per overdose di eroina o la rockstar Prince morto in seguito all’assunzione di fentanyl probabilmente contenuto in alcune pillole provenienti da laboratori illegali.

     

    L'EPIDEMIA HA AIUTATO TRUMP? Il dramma si distribuisce in tutti gli Usa in diverse classi sociali, ma sembra colpire con maggior violenza la provincia americana bianca in quella che oggi viene definita "Trumpland", cioè gli Stati che hanno portato alla vittoria Donald Trump: l’Ohio, il Wisconsin, il Kentucky e la West Virginia. C’è chi è arrivato perfino a ipotizzare che l’epidemia abbia aiutato a far vincere Trump, che ha saputo intercettare in queste aree la disperazione di intere classi sociali e comunità non solo deluse dalla mancanza di lavoro e di prospettive, ma anche profondamente segnate dalle dipendenze.

     

    OPPIO OPPIO

    Come si sconfigge questa epidemia? Se l’è chiesto il New England Journal Of Medicine. Negli Stati Uniti, afferma lo studio firmato da Arthur R. Williams e Adam Bisava, oggi ci sono 2,4 milioni di persone affette da problemi legati all’utilizzo di oppioidi (“opioid use disorder”) la crescita dei decessi è paragonabile solo al picco di morti di Aids agli inizi degli Anni 90. I recenti finanziamenti per rinforzare i programmi di prevenzione e cura non bastano. Secondo gli autori «mancano cambiamenti strutturali, nuove regole e servizi che riescano a relazionarsi anche con le persone più marginalizzate e programmi che si basino su protocolli moderni basati su solide premesse scientifiche».

     

    UNA TEMPESTA PERFETTA. Eccesso di prescrizioni mediche, enorme offerta legale e illegale, disagio sociale, strutture sanitarie carenti: l’epidemia di oppioidi appare come una tempesta perfetta che sta travolgendo il cuore dell’America e contro cui non si è neppure iniziato a reagire.

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