Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
CARLO ANCELOTTI
Il Napoli pareggia a Udine una partita che è lo specchio di questa stagione. Uno a uno. Partita stranissima, enigmatica. Con un primo tempo non giocato, in cui il Napoli non fa assolutamente niente. I calciatori non vanno oltre uno sterile e irritante possesso palla. Mai un’accelerazione. Mai un guizzo. L’impressione sembra quella di assistere a un’eutanasia calcistica. L’Udinese va in gol con Lasagna in contropiede, azione che Ancelotti definisce ridicola. Dopodiché la squadra non reagisce. E dire che Ancelotti ha schierato i migliori, la formazione tipo senza Allan infortunato. Non sembra affatto una squadra che viene fuori da un ritiro.
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Nell’intervallo Ancelotti lascia fuori Insigne del tutto inesistente. Nei secondi 45 minuti, il Napoli migliora. Il che evidenzia che il problema non è affatto fisico. La squadra ha qualche fiammata. Nemmeno di orgoglio. Più di facciata. Rimaniamo lontani da quello che può dare e ha dato il Napoli. E poi, proprio quando ci si sta abituando all’idea della sconfitta senza nemmeno lottare, ecco che arriva il pareggio di Zielinski. Nel finale il Napoli ha un’altra fiammata ma dura poco.
Ci si avvia stancamente verso la fine. Siamo lontani anni luce dall’assedio di chi lotta per la vita. Llorente spreca una buona occasione di testa (lo spagnolo è alto, ma il colpo di testa ahinoi non è il suo forte) e un tiro fuori di Mertens da buona posizione. Da quella mattonella dieci anni fa Di Natale ci castigò.
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I dubbi sulla prestazione complessiva restano tutti. A lungo gli azzurri sfoderano una non prestazione. A volte sembra una vicenda che – con le dovute differenze – somiglia all’avventura di Clough nel Leeds. Anche se Ancelotti, e c’è da credergli, ribadisce che non ci sono giocatori congro di lui.
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Allora furono 44 i giorni di Clough sulla panchina dello United. Nel Napoli di Ancelotti sono 45 i giorni senza vittoria. Dal 23 ottobre a Salisburgo. Da allora nove partite senza nemmeno una vittoria. Sono proprio quegli sprazzi a lasciare immaginare che il Napoli possa essere ben altro. Ovviamente Ancelotti è ancora l’allenatore del Napoli. Anche se il suo futuro resta in bilico. Certamente sarà in panchina martedì contro il Genk.
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Nel complesso, la prestazione di Udine lascia una strana sensazione. Una prestazione non da squadra che si batte con ardore per il proprio orgoglio e per salvare l’allenatore. Tanti, troppi calciatori inconcludenti. Non possiamo credere che il Napoli sia questo. Ammirevole Zielinski non soltanto per il gol. Bene anche Manolas, soprattutto nella ripresa. Anche Callejon nel finale ha reagito. Alcune prestazioni sono state da film horror. La squadra resta un’incognita. Mostre facce diverse nel corso della stagione. E anche in una stessa partita.
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