Gabriele Principato per il “Corriere della Sera”

Un pezzo di storia americana rischia di scomparire. La catena di grandi magazzini Macy' s ha annunciato la chiusura di cento dei suoi 675 punti vendita negli Stati Uniti. Già a inizio anno aveva comunicato la dismissione di altri quarantuno store.

Macys MACY'S

A minacciare la storica catena, fondata nel 1858, che gestisce anche i negozi Bloomingdale' s, è lo sviluppo dell' e-commerce. L' annuncio del gruppo di Cincinnati arriva, non a caso, nel giorno in cui il colosso cinese del commercio online Alibaba ha comunicato di aver iniziato l' anno con un boom di ricavi, che si vanno ad aggiungere alle recenti ottime performance di Amazon.

«Lavoriamo in un mondo in rapido cambiamento - ha spiegato l' amministratore delegato Terry Lundgren - e questo richiede il fare cose in modo diverso e il prendere decisioni difficili». La nuova strategia decisa dai vertici del gruppo, per fronteggiare una crisi che sembra essere irreversibile, prevede la concentrazione delle risorse sugli store più redditizi, ingrandendoli, aumentando la qualità dei prodotti e investendo nelle nuove tecnologie.

Macys MACY'S

Le dismissioni partiranno nei primi mesi del 2017 e la catena non ha ancora rivelato di quali punti vendita si tratterà. I magazzini che verranno chiusi sono circa il 15% degli store del gruppo e rappresentano un miliardo di dollari di vendite all' anno. Le chiusure non riguarderanno comunque le location più famose della storica catena americana, come quella di Herald Square a Manhattan, inaugurata nel 1902, meta ogni anno di milioni di turisti .

La decisione della società statunitense arriva dopo che negli ultimi dodici mesi il titolo di Macy' s in Borsa è crollato del 50% e nonostante i risultati del secondo trimestre dell' anno - diffusi ieri - siano stati migliori del previsto .

MACYS 3

Nei tre mesi chiusi il 30 luglio scorso, Macy' s ha registrato utili per 11 milioni di dollari, in ribasso dai 217 milioni dello stesso periodo del 2015. I profitti sono scesi a 54 centesimi per azione da 94, un risultato migliore, quest' ultimo, delle attese degli analisti che stimavano 45 centesimi per azione.

Il valore delle vendite è calato del 3,9% a 5,87 miliardi di dollari, anche per colpa delle promozioni realizzate per recuperare clienti.

Pure in questo caso però il dato è stato migliore delle previsioni. Per il gruppo di Cincinnati si tratta del sesto trimestre in ribasso e secondo le stime l' anno si chiuderà con un calo delle vendite nei negozi aperti da almeno un anno tra il 3 e il 4%.