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AH PERÒ, SCOPERTO UN NUOVO QUADRO DI MIRÒ! - L'OPERA DELL'ARTISTA SPAGNOLO "PINTURA" È STATA DIPINTA SOPRA UN RITRATTO CHE JOAN MIRÓ AVEVA REALIZZATO A SUA MADRE, DOLORS FERRÁ - SE NE SONO ACCORTI NEL 2024 GLI ESPERTI DELLA FONDAZIONE MIRÒ, GRAZIE A UNA RICERCA AI RAGGI X SUL QUADRO - PERCHÉ IL PITTORE HA NASCOSTO IL VOLTO DELLA MAMMA? SECONDO GLI ESPERTI PER RIBELLARSI, VISTO CHE I GENITORI HANNO FATICATO AD ACCETTARE LA SUA CARRIERA DI ARTISTA...

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Estratto dell'articolo di Irene Soave per il "Corriere della Sera"

 

PINTURA JOAN MIRO

Nel lessico artistico si chiama «sovrapittura»: un autore prende un’opera, spesso altrui, e la usa come una tela, dipingendoci sopra un’opera nuova e radicalmente diversa. Dipende dagli artisti: ma è spesso un modo per deturpare quella che si considera arte scadente o di cattivo gusto.

 

Forse anche tra i termini della psicologia ce n’è uno per l’operazione che l’avanguardista surrealista catalano Joan Miró ha nascosto nel suo Pintura (1925-1927). E che ora una mostra e un documentario visibili presso la Fundació Miró raccontano nel dettaglio. Pintura è un piccolo quadro olio su tela, blu cobalto, da regalare all’amico collezionista Joan Prats. Dipinto sopra un ritratto in stile classicissimo della signora Dolors Ferrá i Oromí: la madre di Mirò. La scoperta, come spesso le rivelazioni famigliari, ha seguito strade tortuose.

 

RITRATTO DI DOLORS FERRA NASCOSTO SOTTO A UN QUADRO

Joan Prats, proprietario del dipinto, muore nel 1970. Pintura entra a far parte della collezione della fondazione Miró, che ha sede a Barcellona. Conservato male, il quadro ha fessure e zone di colore che stinge. È già di «decenni fa», raccontano oggi alla fondazione Miró, una prima radiografia che mostra che sotto il quadro c’è qualcos’altro. Come un’immagine più vecchia e scura. Ma solo nel 2024 gli esperti della fondazione Miró, guidati dalla studiosa Elisabet Serrat, riaprono il caso.

 

Quell’immagine che sembrava affiorare viene cercata con raggi X, luci ultraviolette e infrarosse, imaging iperspettrale, radiazione visibile e luce trasmessa. Il «sospetto» non lo creano solo i bordi dell’opera, un po’ stinti, ma anche tre punti in rilievo rimasti su Pintura , che sembrano grumi di vernice. Sono invece due orecchini e una spilla: quelli del ritratto di Dolors.

 

Che con tutte le tecniche di immagine avanzate usate dal Centre de Restauració de Béns Mobles de Catalunya e l’Universidad Pablo de Olavsotto la guida della fondazione, svelano chiaramente. È una donna di mezza età ben vestita, in classica posa borghese — agli antipodi dello stile di Miró — chiara come una foto. Sì, ma chi è? L’ulteriore mistero si chiarisce in poco tempo.

JOAN MIRO

 

Tra le opere di proprietà della Fondazione, nessuna dà alcun indizio. Elisabet Serrat va a Tarragona, dove l’artista aveva una residenza estiva, e dove ora sorge la Fundació Mas Miró. Nemmeno lì trova nulla. Il direttore le dà una «soffiata» buona, però: Miró ha anche vissuto, e lavorato, a Maiorca. E Serrat trova proprio lì un ritratto datato 1907, firmato Cristòfol Montserrat Jorba. Pittore della buona società, ha ritratto una donna identica alla misteriosa dama di Pintura .

 

Pochi studi bastano a rivelarne il nome. È Dolors Ferrá. Miró deve aver preso un suo altro ritratto, è la ricostruzione, e lo ha tagliato per lasciare al centro il suo volto. E poi coprirlo con un’altra opera, rimuoverlo, cancellarlo. Perché? Secondo gli esperti della fondazione, per un misto di ribellione e affetto. [...]