Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"
FISCO
E tre. Nella legge di bilancio che il governo si appresta a varare (entro sabato è previsto il via libera al testo) potrebbe spuntare una sanatoria delle cartelle esattoriali di Equitalia. Se non ci saranno passi indietro, al momento non prevedibili, sarà il terzo condono fiscale varato dall’esecutivo di Matteo Renzi.
I primi due sono il rimpatrio dei capitali dall’estero con il meccanismo dell’autodenuncia (voluntary disclosure) e la cosiddetta sanatoria delle scommesse (la regolarizzazione delle sale giochi fuori legge). Per quanto riguarda la voluntary disclosure, Palazzo Chigi e Tesoro stanno studiando una seconda edizione proprio con la prossima manovra sui conti pubblici, con l’obiettivo di recuperare 2 miliardi di euro di gettito da utilizzare a copertura di altre misure e mancette varie in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre: si è trattato di uno scudo fiscale un po’ meno attraente rispetto a quelli di qualche anno fa, ma comunque appetibile per chi aveva illecitamente denaro fuori dei confini italiani; nelle casse dello Stato sono entrati quattro miliardi, mentre la versione per il 2017 ne frutterebbe la metà.
ORLANDI FISCO
Come l’intervento sui «punti scommesse» aperti senza autorizzazione, la misura sui tesori all’estero favoriva aree delimitate di contribuenti o settori specifici.
Quella sulle cartelle esattoriali, invece, sarebbe un intervento generalizzato, di cui potrebbero beneficiare sia le famiglie sia le aziende. Secondo alcune voci, l’intervento si fonderebbe su due pilastri: l’azzeramento delle sanzioni; un pagamento secco del 3% aggiuntivo sulla somma pretesa dal fisco a titolo di interessi e onorari per l’agente della riscossione.
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Si potrà saldare la cartella in un’unica soluzione oppure in più rate (tre o cinque al massimo). La stima sul gettito è complessa perché lo stock dei crediti fiscali in mano a Equitalia ammonta a oltre 800 miliardi, ma precipita a poco più di 80 miliardi - tenuto conto di nullatenenti, errori vari e fallimenti di imprese - il valore delle cartelle oggetto del colpo di spugna targato Renzi. Potrebbe invece incontrare qualche oppositore, l’ipotesi di chiudere il conto con Equitalia sfruttando i crediti fiscali oppure quelli commerciali vantati nei confronti della pubblica amministrazione.
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Tra i sostenitori della prima ora del blitz sui «ruoli» esattoriali, c’è Enrico Zanetti (Scelta civica). Il viceministro dell’Economia, ieri, nel confermare le indiscrezioni degli ultimi giorni, ha tenuto a precisare che «la sanatoria delle cartelle è una mossa intelligente che consente a molte piccole imprese di voltare pagina rispetto a uno degli effetti più odiosi della lunga crisi».
ENRICO ZANETTI
Secondo il numero due di via Venti Settembre è un atto di giustizia e non un condono. Non c’è dubbio: la riduzione delle cartelle, oltre a dare una boccata d’ossigeno alle finanze pubbliche, sarebbe una mano tesa ai cittadini. E in ogni caso, ai contribuenti e pure agli evasori che approfitteranno della misura, la denominazione scelta da Zanetti - ne siamo certi - andrà bene lo stesso.