Estratto dell'articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per corriere.it
armata rossa Spetsnaz truppe d’élite di mosca
Falangi di Spetsnaz sono stati sacrificate dai generali russi. Le unità migliori sono state impiegate al posto della semplice fanteria ed esposte, secondo i documenti riservati del Pentagono, a perdite terrificanti dall’inizio dell’invasione.
L’Armata ha eseguito la prima fase con un mix di reparti che si sono rivelati subito inadeguati e il peso della missione è stato rovesciato su commandos, parà e «aerotrasportati». Nell’assalto alla base di Hostomel, a nord di Kiev, ma anche nel sud, gli «specialisti», invece che compiere incursioni e azioni rapide, sono stati impiegati in attacchi a centri abitati, postazioni ben difese, linee dove gli ucraini erano pronti ad accoglierli.
ARMATA ROSSA ZETA
In alcuni settori hanno conquistato territori, in altri si sono infranti contro lo schieramento nemico, in entrambi i casi hanno visto i loro ranghi ridursi in modo drammatico. Con un rate del 90-95% di uomini neutralizzati. Una «diminuzione» annotata dall’intelligence americana attraverso foto satellitari, intercettazioni, fonti dirette e indirette. Di un battaglione di 900 uomini ne sono tornati solo 125, numeri simili per altri impiegati a oriente e nel settore meridionale.
La decimazione avrebbe portato alla rimozione di alcuni ufficiali, accusati di aver provocato conseguenze disastrose per le truppe d’élite. Ma ancora più pesanti potrebbero essere gli effetti sul futuro. Il training di questi militari richiede un lungo periodo, quindi Mosca non può rimpiazzarli riempiendo le file con coscritti o riservisti. Considerazione, però, che vale anche per l’esercito di Zelensky, con schiere di veterani morti per rallentare l’avanzata.
brigata wagner
Il Cremlino ha manovrato puntando sulla quantità e il coinvolgimento — come a Bakhmut — dei mercenari della compagnia Wagner. Proprio in questa località il comando ha inviato, di nuovo, appartenenti alla componente aerotrasportata, in quanto la resistenza avversaria si è rivelata coriacea. Mentre in diversi punti del fronte bellico sono apparse le «compagnie Z», nuclei più agili e flessibili per migliorare gli attacchi.
Dal campo, intanto, arrivano frammenti sulle tattiche e le difficoltà. A Bakhmut gli ucraini sono costretti a ripiegare sotto una pressione costante, arduo alimentare l’avamposto. I difensori hanno creato trappole esplosive all’interno degli edifici ancora in piedi: si ritirano, aspettano che i russi ne assumano il controllo e li fanno saltare per aria provocando morti e feriti.
MERCENARI WAGNER A BAKHMUT
Gli invasori, secondo quanto scritto in rete, dovendo conquistare ciò resta della città accettano il rischio. L’alternativa è spianare con un tiro incessante dell’artiglieria, tecnica portata avanti nelle ultime settimane con maggiore intensità. In zona sarebbero arrivati anche dei mercenari di un «ditta» diversa dalla Wagner, con una rotazione resa necessaria dalla durezza degli scontri.
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