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    ARRIVA OGGI IN AULA LA LEGGE SU OMOTRANSFOBIA E MISOGINIA E LA CAMERA SI SPACCA - IL TESTO PREVEDE IL CARCERE DA 1 A 4 ANNI PER CHI ISTIGA ALLA VIOLENZA OMOFOBICA E LA RECLUSIONE FINO A 1 ANNO E 6 MESI, O UNA MULTA FINO A 6 MILA EURO, PER CHI DIFFONDE IDEE BASATE SULLA DISCRIMINAZIONE DI GENERE - CONTRARIE LEGHISTI E FRATELLI D'ITALIA: “E’ UN TESTO LIBERTICIDA”


     
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    Grazia Longo per “la Stampa”

    flash mob contro legge omotransobia 4 flash mob contro legge omotransobia 4

     

    Una legge attesa da 25 lunghissimi anni. Oggi approda nell'Aula della Camera il ddl contro l'omotransfobia e la misoginia. «Un successo e un segnale di civiltà per dare piena dignità a tutte le persone del nostro Paese» osserva il relatore del provvedimento Alessandro Zan, Pd. La prima proposta di legge risale al 1996, ed era stata presentata da Nichi Vendola. Nella lunga maratona di discussione, in cui si sono schierati a favore Pd e M5S, si è registrato l'ostruzionismo di Lega e Fratelli d'Italia e Lega, mentre Forza Italia è stata dialogante seppur critica.

     

    ivan scalfarotto foto di bacco ivan scalfarotto foto di bacco

    Il testo della legge modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Più precisamente, basandosi sulla legge Mancino del 25 giugno 1993, verranno estesi agli episodi d'odio fondati sull'omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale, aggiungendo alla discriminazione «razziale, etnica e religiosa» quella fondata «sul genere e sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere».

     

    Reati per cui è previsto il carcere. La legge non serve solo a difendere le persone Lgbt, ma fornisce anche uno strumento per combattere anche il sessismo e la misoginia. Le donne sono infatti il primo bersaglio di episodi d'odio come dimostrano i tanti casi di femminicidio. L'estensione della legge Mancino alle violenze contro persone gay o transgender era già il punto principale del disegno di legge presentato nella scorsa legislatura da Ivan Scalfarotto.

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    Ora invece, includendo anche il genere sessuale, il ddl Zan amplia la legge Mancino anche alla violenza esercitata sulle donne in quanto donne. Un passo importante se si considera che l'Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere ancora una legge che protegga adeguatamente le persone della comunità Lgbt (persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender e altri orientamenti).

     

    Il testo istituisce anche la giornata nazionale contro l'omofobia, il 17 marzo, e comprende un articolo che disciplina le statistiche sulla discriminazione e sulla violenza. Per quanto concerne le pene previste, c'è il carcere da 1 a 4 anni per chi istiga alla violenza omofobica e la reclusione fino a 1 anno e 6 mesi, o una multa fino a 6 mila euro, per chi diffonde idee basate sulla discriminazione di genere.

     

    SIMONE PILLON SIMONE PILLON

    Ma non c'è solo l'aspetto repressivo: si punta infatti a un piano di formazione grazie allo stanziamento di 4 milioni di euro per dibattiti e attività nelle scuole e centri contro le discriminazioni grazie all'assistenza legale, sanitaria e psicologica. La discussione in Parlamento non si profila però come una passeggiata. C'è infatti chi si schiera duramente contro e minaccia battaglia. Come dimostrato dalla protesta in piazza, lo scorso 16 luglio, da parte di Lega, Fdi e Family day con il leader Gandolfini. Il senatore leghista Simone Pillon bolla il ddl come «un testo vergognoso e liberticida». Giorgia Meloni assicura che «Fratelli d'Italia si sta battendo contro questa pericolosissima deriva liberticida, che minaccia la nostra democrazia e la libertà di pensiero». E aspre critiche sono state rivolte al disegno di legge anche dalla Cei, la Conferenza dei vescovi cattolici italiani, ostile al riconoscimento dei diritti della comunità Lgbt.

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