James Wilkinson per “Daily Mail”
urlo di munch
Ci siamo abituati a certi capolavori della pittura ma ora tornano ad incuriosirci grazie a dettagli rivelati nel nuovo libro di Susie Hodge, intitolato ‘Art in Detail: 100 Masterpieces’.
Scopriamo che l’”Urlo” (1893) di Edvard Munch nacque nel momento in cui l’espressionista norvegese stava sul ponte, attraversando un fiordo. Vide il tramonto, lingue di fuoco, e sentì come un urlo che trafiggeva la natura, perciò le nuvole divennero di sangue, il colore strillò, il cielo apparve apocalittico. Notiamo subito il terrore della figura scheletrica ma non prestiamo attenzione alle due figure alle sue spalle, che in realtà erano amici del pittore, tranquilli perché non li aveva colpiti la stessa malefica visione.
il cavaliere che ride
In “Il cavaliere che ride” (1624), esempio di barocco fiammingo, Frans Hals dipinge nel dettaglio l’abito e l’aspetto del soggetto, affidandogli un sorriso enigmatico. Inizialmente il ritratto non era titolato, conquistò un nome solo nel 1888. Non sappiamo chi sia il cavaliere, sappiamo che aveva 26 anni e, dal pomello d’oro che spunta sotto al braccio sinistro, deduciamo si trattasse di uno spadaccino, quindi di un gentiluomo.
“Gli Ambasciatori” (1533) è il dipinto a olio su tavola di Hans Holbein il Giovane, oggetto di dibattiti per anni fra gli studiosi, i quali hanno dato i significati più vari alle cose poggiate sul tavolo, dal liuto con la corda rotta (simbolo di mancanza di armonia) al libro d’inni, dal globo terrestre al quadrante poliedrico. Ma l’oggetto più intrigante è la figura ovoidale in basso che appare obliquamente sospesa sul pavimento. Cos’è? Un teschio, per effetto di una deformazione ottica nota come anamorfosi, una specie di 3D rinascimentale, visibile solo a chi osserva dal lato giusto.
gli ambasciatori
dettaglio in gli ambasciatori
Il “Ritratto dei coniugi Arnolfini” (1434) probabilmente ritrae il ricco mercante Giovanni di Nicolao Arnolfini e sua moglie. Che fosse ricco lo si capisce dalla pelliccia e dai gioielli in oro, dal tappeto orientale e dal lampadario in ottone. Jan van Eyck dipinge uno specchio con sopra una elaborata calligrafia, che sembra un motto, in realtà si legge: “'Qui visse Johannes van Eyck1434”. L’opera è considerata il primo dipinto della vita quotidiana dell’epoca moderna,
ritratto dei coniugi arnolfin
‘Il giuramento degli Orazi’ (1784) è il manifesto del neoclassicismo, ispirato alla leggenda romana, secondo cui i tre fratelli romani (gli Orazi) si dovettero scontrare con tre fratelli di Alba Longa (i Curiazi), per mettere fine alla guerra. Bastava che si confrontassero loro, risparmiando gli altri, e qui c’è l’accettazione del compito, il patriottismo, la forza morale degli eroi. Al contrario, le donne lì di fianco svengono, perché sanno che qualcuno morirà. Jacques-Louis David dipinge le donne addolorate, ma il bambino insieme a loro guarda gli uomini con ammirazione e devozione.
il giuramento degli orazi
“San Giuseppe Falegname” (1645) ha uno stile tenebroso. Georges de La Tour ha usato il contrasto di luci e tenebre ma la scena è calma e gentile. Il padre lavora, il figlio lo aiuta e tiene la candela perché è colui che illuminerà il mondo. Il segreto del quadro? Il legno che Giuseppe sta lavorando disegna una croce, profetizzando il sacrificio di Cristo.
san giuseppe falegname
‘Las Meninas’ (1656) è uno dei capolavori di Diego Velázquez. Si vede l’Infanta Margarita
figlia maggiore della nuova regina di Spagna, circondata dalle sue dame di corte, a destra Doña Maria Augustina de Sarmiento, a sinistra Doña Isabel de Velasco, oltre alla sua damigella nana e al mastino. Sullo specchio sono riflessi il re e la regina, che quindi stanno da qualche parte accanto a chi guarda. A sinistra della bambina, c’è poi il pittore con tavolozza, che è proprio Velazquez, nell’unico autoritratto che ci è giunto.
las meninas di velasquez
L’’Ingresso dei crociati a Costantinopoli’ (1840) rappresenta il momento in cui i Crociati della IV Crociata (1202-1204) entrarono a Costantinopoli incontrando la resistenza cittadina, e vede protagonista Baldovino delle Fiandre. Nonostante fosse vassallo di Francia e il quadro stesso fosse stato commissionato dal Re Luigi Filippo I, Eugène Delacroix cercò di umanizzare le vittime, ritraendo un padre che chiedeva pietà per lui e suo figlio.
ingresso dei crociati a costantinopoli
‘La Battaglia di San Romano’ (c. 1438–1440) è un trittico di Paolo Uccello che ritrae lo scontro fra senesi e fiorentini nel 1432, famoso per il colore e il grande realismo. Fece scalpore soprattutto il modo in cui immortalò i soldati con le armi a cavallo. Ma i cavalli sono statici, solo uno sembra in movimento, ed è la prima volta che un artista tenta di farlo.
battaglia di san romano libro art in detail