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mark zuckerberg 1
In estate l’industry digital è ferma. Mai affermazione è stata più errata, visto il doppio colpo di scena nella soap opera Audiweb 2.0. Perché nei giorni precedenti ferragosto, mentre tutti si stavano godendo la rarefazione delle mail e delle notifiche, Audiweb ha sostituito la nota informativa relativa alla nuova metodologia di misurazione con una versione molto diversa e in buona parte capace di smentire la versione precedente e anche alcune dichiarazioni rilasciate. In parallelo (e forse conseguentemente) AgCom ha deliberato di allargare per ulteriori 90 giorni il tempo disponibile per l’istruttoria in corso proprio su Audiweb 2.0.
Ma andiamo con ordine e rivediamo cosa era accaduto nelle puntate precedenti. Audiweb lavora da sempre con Nielsen e sulla base di questo rapporto ha recepito quanto previsto da un accordo internazionale di partnership tra Nielsen e Facebook. In parole povere, Audiweb trasmette a Nielsen/Facebook i dati di audience degli editori digitali italiani che fanno parte del consorzio per ottenerne analisi e misurazione più accurate rispetto a quanto realizzato sino a oggi.
Audiweb ha fatta propria la nuova metodologia, senza pensare al paradosso di editori digitali italiani che, al fine di indirizzare investimenti pubblicitari, si fanno misurare da uno dei maggiori competitor nella raccolta. E il tutto con svariati sotto-problemi, a partire dal fatto che Facebook in Italia è sottoscrittore di Audiweb (quindi doppio ruolo, socio e fornitore), ma non accetta di far misurare le proprie performance dal consorzio. In buona sostanza misura gli altri ma non accetta di essere misurato.
A inizio anno l’annuncio della nuova Audiweb 2.0; a primavera scorsa anche l’anticipazione di alcuni primi dati, prodotti con la nuova metodologia. Ma documenti illustrativi e dichiarazioni non devono essere stati convincenti se AgCom si è vista costretta ad aprire un’istruttoria di approfondimento, istruttoria che ha posto sotto la lente la trasmissione di dati degli utenti da Audiweb a Nielsen e Facebook.
angelo cardani agcom
E qui arriva il primo colpo di scena. Il 25 luglio AgCom delibera una proroga di 90 giorni rispetto al termine originario del 14 agosto per l’istruttoria già in essere su Audiweb 2.0.
Il secondo colpo di scena arriva pochi giorni dopo, nella prima settimana di agosto. Audiweb, senza alcun annuncio, ha provveduto a cambiare significativamente la nota tecnica illustrante la metodologia di Audiweb 2.0, andando anche a smentire dichiarazioni rilasciate solo un paio di mesi prima. Una mossa certamente non priva di significato, come lo è l’averla realizzata mentre l’istruttoria AgCom è ancora pendente.
Nella nuova versione della nota informativa, Audiweb ammette l'utilizzo di dati personali degli utenti e la loro trasmissione a Facebook, cosa fino a ora sempre smentita, nei documenti e nelle dichiarazioni. Il consorzio ha modificato la parte dove si diceva che ''tutte le informazioni che passano attraverso i data provider es. facebook vengono anonimizzate, i dati a livello individuale non vengono per nessun motivo condivisi con i data provider e nessuna informazione personale viene conservata nella piattaforma né utilizzata in alcun modo nella misurazione''.
AUDIWEB NIELSEN
Adesso Audiweb afferma che ''nel normale funzionamento del redirect Facebook riceve in chiaro dal browser dell’utente: indirizzo IP; UserAgent e gli ulteriori metadati inclusi nel redirect''. Ma non solo: si sottolinea che ''tale operazione di redirect che include dati in chiaro è tecnicamente indispensabile a rendere il Data Provider in grado di attribuire eta e genere agli utenti e, dunque, per l’attività di rilevazione dell’audience relativa alla metodologia Audiweb 2.0''.
L’agenzia di stampa Adnkronos ha sentito su questo aspetto il parere di un legale specializzato in tematiche digitali e privacy: “Se qualcuno, nella catena di trasmissione dei dati, può sapere di chi stiamo parlando, chi è il soggetto e ha i dati in chiaro, allora tutti gli altri soggetti della catena, indipendentemente dal fatto se loro possono o non possono risalire in autonomia al soggetto, devono rispettare la normativa privacy in toto come se lo sapessero.
Perché i dati sono pseudoanonimi e quindi bisogna rispettare la normativa come se fossero dati personali in chiaro Per trasferirli devo avere il consenso dell'interessato''. Nella nota informativa, Audiweb afferma che parte dei dati transitano in chiaro, altra parte viene criptata, ma Nielsen e Facebook condividono la chiave di criptaggio.
La questione è complessa e la trama si potrebbe ulteriormente infittire. Sullo sfondo della vicenda, infatti, resta la situazione degli editori soci Audiweb. Perché la trasmissione dei dati da Audiweb a Nielsen/Facebook è già attiva da giugno, ma in questo momento nessun utente italiano è informato che i propri dati di navigazione vengono condivisi oltreoceano con Facebook. Audiweb ha messo gli editori suoi soci in una posizione molto difficile, perché potrebbero essere ritenuti responsabili di violazione dei termini Gdpr.
AUDIWEB
Insomma, la vicenda Audiweb si presta ulteriori colpi di scena. Gli interrogativi in attesa di una risposta sono molteplici. La mossa di Audiweb è dovuta alla proroga dell’istruttoria? Cioè, se non fosse partita l'Istruttoria Agcom, Audiweb avrebbe continuato a sostenere che nessun dato personale veniva trasmesso a Nielsen/Facebook? Come del resto svariate dichiarazioni hanno sostenuto. E qual è la versione corretta della nuova metodologia, la prima o la seconda?
D’altra parte bisogna riconoscere che Audiweb è riuscita per diversi anni a presentarsi al mercato con risultati frutto di un’operazione quasi magica. Gli editori trasmettevano ad Audiweb misurazioni quotidiane della propria intera audience, Nielsen una rilevazione mensile, mentre il consorzio applicava una metodologia proprietaria e segreta per mixarle e derivarne i dati di classifica, orientando gli investimenti pubblicitari. Oggi, gli investitori potranno avere fiducia di questa nuova “black box” gestita da Facebook, che deduplica ovvero quantifica nel vero e proprio senso della parola e attribuisce un profilo sociodemografico alle audience degli editori italiani?
La relazione tra Audiweb e Nielsen è storica (quando Audiweb faceva gare per selezionare il partner tecnico, Nielsen acquisiva il venditore e manteneva il contratto) ma oggi chi conosce il dettaglio del rapporto tra Nielsen e Facebook?
Mentre in Europa gli editori combattono una difficile battaglia contro lo strapotere degli over the top, in Italia – unico caso internazionale - gli editori vengono indotti a condividere i dati della propria audience proprio con uno di questi soggetti.