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    "IN PASSATO GLI AMERICANI MI HANNO OFFERTO 900 MILIONI PER IL NAPOLI, MA NON CEDO, SONO UN TIFOSO E VOGLIO ANCORA DIVERTIRMI" - AURELIONE DE LAURENTIIS SCATENATO: "AVEVO DETTO NO ALLA SUPERLEGA, MA SOLO PERCHÉ ERA UNA COMPETIZIONE A INVITO E SENZA CRITERIO" - "IL QATAR? E' LO STATO CHE PAGA GLI STIPENDI GALATTICI DEL PSG. HANNO AVUTO IL POTERE DI SPOSTARE IL MONDIALE A NOVEMBRE" - "NON PRENDO PIÙ I CALCIATORI AFRICANI, A MENO CHE…"


     
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    aurelio de laurentiis aurelio de laurentiis

    Da www.ilnapolista.it

     

    "In passato gli americani mi hanno offerto 900 milioni per il Napoli, 2 miliardi insieme all'intero patrimonio di Filmauro. Ma non cedo, sono un tifoso e voglio ancora divertirmi". Parola di Aurelio De Laurentiis, intervenuto a Wall Street Italia per parlare dei problemi dell'Italia del calcio italiano e internazionale.

     

    DE LAURENTIIS DE LAURENTIIS

    Napoli, De Laurentiis: "Sono inseguito dai fondi, ma non vendo. Voglio ancora divertirmi"

    Tenendo la bussola sulle questioni pallonare, il presidente del club partenopeo ha argomentato: "Sono continuamente inseguito dai fondi, com'è accaduto a tante altre società. Io, però, non voglio ancora andare in pensione: voglio ancora divertirmi ed essere il dodicesimo uomo in campo. Non vendo perché sono un tifoso. Non ho mai giocato a Napoli, ma cerco di fare del mio meglio nel ruolo di presidente, prendendo scelte oneste e lungimiranti. Il direttore sportivo fa il mestiere che gli compete e l'allenatore il suo: tutto per il bene del Napoli".

     

    de laurentiis de laurentiis

    Quindi, altre riflessioni: "Avevo detto no alla Superlega europea, ma solo perché era una competizione a invito e senza criterio. Penso che occorra estendere il concetto e che le prime sei squadri dei migliori 5 campionati europei debbano competere in un unico torneo internazionali. Invece si sono inventati la Conference League, competizione che proprio non comprendo. Il Qatar? E' lo stato che paga gli stipendi galattici del Psg perché continua a estrarre petrolio. E hanno quindi avuto il potere di spostare il Mondiale a novembre, rendendo difficilissima la vita ai club: quest'anno sarà come giocare due campionati. I calciatori africani? Non ne prendo più, a meno che non dichiarino di rinunciare alla Coppa d'Africa se mantenuta al centro della stagione sportiva e non alla fine".

     

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