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    AVANTI MIEI PRODIANI - GIULIO SANTAGATA, INDIMENTICATO MINISTRO PER L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA (EH?) DEL SECONDO GOVERNO PRODI, DIVENTA IL NUOVO RAGGRUPPA-AVANZI CHE DOPO L'ADDIO DI PISAPIA PROVA A CREARE UNA LISTA DI SINISTRA DA ALLEARE AL PD, TRA INCROSTAZIONI DI VERDI E RIMASUGLI DI VENDOLIANI - CHIAMATE TONI SANTAGATA, PRENDE PIÙ VOTI


     
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    Monica Rubino per 'La Repubblica'

     

    ROMANO PRODI GIULIO SANTAGATA ROMANO PRODI GIULIO SANTAGATA

    Giulio Santagata va avanti. Nonostante il forfait di Giuliano Pisapia, l' ex ministro di Romano Prodi che venti giorni fa accolse l' ex sindaco di Milano a una iniziativa ulivista a Bologna, continua a lavorare per costruire la " gamba sinistra" del Pd: una lista che puntelli il centrosinistra e lo tenga in piedi, bilanciando la gamba centrista che sta assemblando Pier Ferdinando « Il nome dovrebbe esserci la prossima settimana » dice, ottimista, il prodiano.

     

    E dovrebbe echeggiare l' unità della coalizione: qualcosa come "Uniti per l' Italia", senza toccare il ricordo dell' Unione del 2006, che vinse le elezioni, ma governò per poco. I compagni di viaggio di Santagata saranno con ogni probabilità Verdi e socialisti, che ieri si sarebbero pure già incontrati.

     

    L' ambizione però è di ampliare il campo. «La nostra vuole essere una offerta nuova, anche se ancorata al socialismo e all' ecologismo. Non una lista solo di sinistra, ma civica. Anche perché la sinistra oggi non è più chiaro cosa sia » spiega l' ulivista. L' importante «non è fare la somma delle esperienze. È fare la sintesi, tagliando i Casini. piccoli e i medi cespugli».

     

    ROMANO PRODI GIULIO SANTAGATA ROMANO PRODI GIULIO SANTAGATA

    La strada però è in salita. Emma Bonino - che Santagata puntava da tempo e che aveva pure invitato, senza successo, all' iniziativa bolognese coi ragazzi del ' 96 il 19 novembre - rimane coi Radicali, a costo di bloccarsi sulle firme da raccogliere. I reduci di Campo Progressista, d' altra parte, sono prossimi a spaccarsi.

     

    Da una parte chi guarda già a Liberi e Uguali di Piero Grasso. E dunque a un futuro senza il Pd renziano. E dall' altra chi spera ancora nel sindaco di Cagliari Massimo Zedda e nel vicepresidente del Lazio Massimiliano Smeriglio per fare una lista ancorata al Pd.

    toni santagata toni santagata

    Un' ipotesi questa che sarebbe quella prediletta anche di Piero Fassino e dello stesso segretario Pd.

     

    Santagata sta nel mezzo, tra la benedizione di Prodi - « ma a 68 anni ho la maturità per muovermi in autonomia» dice lui - e lo scetticismo di Renzi, poco appassionato alla " telenovela" della coalizione, che rischia di far perdere più voti di quelli che promette di conquistare. «È Renzi che si è impiccato alla coalizione, visto che ha scritto una legge elettorale che la prevede. Stia contento che c' è chi ci lavora, come fa benissimo Piero Fassino » dice Santagata. Del resto, insiste: « Pisapia dice che non ci sono le condizioni. Io dico che le condizioni oggi senza di lui sono più difficili, ma l' esigenza di superarle è massima».

     

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