• Dagospia

    AVANTI UN ALTRO – LA VAL D’AOSTA BRUCIA PIU’ PRESIDENTI DEI MOTORI DELLA FERRARI – LASCIA ANCHE MARQUIS. ERA ARRIVATO A MARZO PER LE DIMISSIONI DI ROLLANDIN – AVEVA TROVATO UNA BUSTA CON 25 MILA EURO NELLA SCRIVANIA: “SONO DEL PREDECESSORE”. INDAGATO PER CALUNNIA 


     
    Guarda la fotogallery

     

    Enrico Martine per La Stampa

     

    PIERLUIGI MARQUIS 1 PIERLUIGI MARQUIS 1

    Indagato per calunnia al mattino, dimissionario alla sera. Finisce così la breve presidenza della Regione Valle d' Aosta di Pierluigi Marquis del partito regionalista Stella alpina. Dal 10 marzo guidava la sesta giunta di una legislatura travagliata, cominciata nel 2013. Capo del governo in seguito a una mozione che aveva sfiduciato il presidente unionista Augusto Rollandin, il 22 giugno, di ritorno da Roma, Marquis denuncia alla polizia di aver trovato una busta con 25 mila euro, la carta di credito scaduta di Rollandin, nella scrivania del suo ufficio di presidenza. «Doveva essere cambiata, per me era troppo piccola, battevo le ginocchia. Ed è saltata fuori la busta».

    Augusto Rollandin Augusto Rollandin

     

    La procura aprì un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di corruzione. Adesso quella denuncia contiene l' elemento di calunnia, secondo il titolare dell' inchiesta, il sostituto procuratore Luca Ceccanti. «L' ipotesi - dice - è che fosse tutto costruito contro l' ex presidente». Altri due gli indagati, il compagno di partito di Marquis e ex presidente del Consiglio regionale, Marco Viérin e il segretario particolare del presidente Donatello Trevisan. Da una possibile corruzione con tangente dimenticata in un cassetto a concorso in calunnia.

     

    Regia? «Vedremo. Le indagini continuano», dice il magistrato. Marquis ieri mattina stava meditando che fare perché oggi il suo destino era di lasciare il governo per una mozione di sfiducia, proprio come accaduto al suo predecessore. Alla porta della sua casa di Châtillon, 20 chilometri da Aosta, si sono presentati i poliziotti di squadra Mobile e Digos. Telefonino e computer sequestrati, poi la perquisizione nell' ufficio di Palazzo regionale, quindi è stato accompagnato in questura.

    Pierluigi Marquis Pierluigi Marquis

     

    Poco dopo le 15 è tornato a Palazzo. Sicuro, sorridente: «Sono estraneo a tutto ciò. Non ho fatto proprio nulla. Quanto mi è stato sequestrato è un tassello in più per provare la mia estraneità in questa storia». Dopo alcuni colloqui con il segretario del suo partito, Carlo Marzi e altri consiglieri della maggioranza, la decisione di dimettersi.

     

    Nella sua breve comunicazione al presidente del Consiglio Andrea Rosset non c' è cenno alla vicenda giudiziaria. Il suo avvocato, Jacques Fosson, dice: «La calunnia sarebbe legata a una contraddizione, ma il presidente Marquis finora non è stato sentito, quindi non può essersi contraddetto. È un testimone». Quando il 22 giugno tornò dagli impegni romani fu il suo segretario Donatello Trevisan a spiegargli quanto avvenuto e Marquis chiamò la questura di Aosta, poi denunciò il ritrovamento di denaro, alcuni documenti, una fotografia e la carta di credito della Regione intestata a Rollandin in una busta della scrivania.

     

    casino saint vincent casino saint vincent

    La sua presidenza, conseguente alla crisi, era stata da lui stesso motivata come «un cambio di sistema» e dopo il ritrovamento della busta con i 25 mila euro aveva sottolineato con forza la necessità del cambiamento. Aveva detto: «È' un fatto di estrema gravità. È uno sfregio alle istituzioni e alla comunità valdostana. È l' atto finale di una politica impostata sulla distribuzione delle risorse. Ora si cambia».

     

    CASINO SAINT VINCENT4 CASINO SAINT VINCENT4

    Ieri Rollandin, che era stato sentito in qualità di testimone, ha commentato: «Ho passato tanti mesi sulla graticola senza poter dire nulla. Non ho mai pensato che si potesse arrivare a questo punto, mancava soltanto la pistola. Questa giornata mi dà un po' di respiro dopo un periodo di grande difficoltà personale. Un periodo bruttissimo».

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport