Sal. Can. Per il Fatto Quotidiano
giorgia meloni
"L' Europa approfitta del terremoto per venire a rubarci l' argenteria", ha detto la leader di Fratelli d' Italia, Giorgia Meloni . La cui avversione all' Unione europea è nota anche se, da giovane militante del Fronte della Gioventù, aveva nel cuore "l' Europa nazione": Nei paradossi della politica va sempre ricordato che uno dei simboli odiosi di questa Europa che "ruba l' argenteria", il Meccanismo europeo di stabilità, risale al governo Berlusconi del 2011 di cui Meloni era ministra della Gioventù.
Ma da chi è composta l' Europa dei ladri? In questa ultima tornata, soprattutto da forze che pendono a destra. Certo, la socialdemocrazia non si fa mancare mai nulla e così nell' intransigente fronte del Nord fa bella mostra il volto progressista della finlandese Sanna Marin.
giorgia meloni con la mascherina
Quando si parla di Europa, del resto, più che gli interessi di schieramento contano gli interessi nazionali e la socialdemocrazia ci ha abituato al peggio.
Ma nello scontro semplificato da "Eurobond vs Mes" i partiti di sinistra più rilevanti stanno con l' Italia. Il Pd, naturalmente, i cui dirigenti assicurano la "totale compattezza" - come dichiarato da Nicola Zingaretti - dietro a Conte, il Psoe di Pedro Sanchez ; il Partito socialista portoghese e anche quella sinistra rosé rappresentata da Emmanuel Macron.
A volerci rubare l' argenteria, invece, sono soprattutto le forze del Partito popolare. A cominciare da Angela Merkel , bandiera del centrodestra europeo, icona di un conservatorismo compassionevole che piace tanto anche a Silvio Berlusconi e da cui la destra italiana potrebbe difficilmente prescindere. Quel popolarismo che viene ben interpretato anche dall' austriaco Sebastian Kurz che con la destra affine ai Salvini e Meloni, ci ha già governato prima che il video-scandalo su Heinz-Christian Strache, a capo dei populisti del Fpo, portasse a elezioni anticipate.
giorgia meloni davanti alla casa bianca 1
Con il Partido popular, inoltre, ha avviato un dialogo a distanza anche la formazione spagnola Vox che con Fratelli d' Italia fa parte del gruppo parlamentare europeo Ecr, Conservatori e riformisti. Se ha una chance di tornare prima o poi al governo della Spagna, la destra dovrà trovare un' alleanza tra tutte le sue componenti.
giorgia meloni davanti alla casa bianca
E chissà che un domani anche l' integerrimo Mark Rutte che a capo dell' Olanda ha vestito i panni del "cattivo" nel confronto europeo sul Mes, non venga costretto dai voti a dialogare con i sovranisti che gli hanno eroso un po' di consenso sia alle ultime Europee sia alle elezioni provinciali di un anno fa. Il Forum per la Democrazia di Thierry Baudet, anch' egli membro del gruppo Ecr, ha politiche classicamente nazionaliste ed è una spina nel fianco del centro popolare e liberale. In passato si è battuto per l' uscita dei Paesi Bassi dalla Ue, ma ora si presenta con un linguaggio più moderato di quello dell' estremo Geert Wilders. Un po' come ha cercato di fare Meloni con Salvini.
giorgia meloni a washington national prayer breakfast
E non è un caso se proprio Fratelli d' Italia sia riuscito a strappare al leader leghista il rapporto privilegiato con altri due bastioni conservatori molto contigui al Partito popolare.
Uno, l' Ungheria di Viktor Orbán , del Ppe fa pienamente parte e non ha intenzione di uscire, mentre l' altro, il Pis polacco, è il perno del gruppo Ecr, ma finora ha assunto un atteggiamento ambivalente: alleati degli intransigenti nordici ma bisognosi di aiuti, come ha detto ieri il premier polacco.
A tentare di rubare l' argenteria, insomma, sono Paesi e gruppi di interesse che non mollano l' osso nemmeno di fronte al virus. E che Giorgia Meloni potrebbe trovarsi, prima o poi, al proprio fianco.
GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN merkel avatar merkel GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN