Da lastampa.it
SALVINI BERLUSCONI MELONI
Silvio Berlusconi c’è. Almeno così dice in call ai suoi di Forza Italia. «Sono di nuovo in campo», e soprattutto aggiunge: «Sono a disposizione di tutti». Superati i momenti più difficili post Covid il leader azzurro si dice pronto a riprendersi la scena, del resto «sto meglio, dovrò stare qualche altro giorno a casa secondo i medici ma poi potrò uscire».
Poi, la politica e le alleanza: «La proposta di Matteo Salvini di una federazione del centrodestra?», dice Berlusconi: «La consideriamo con grande attenzione». Insomma, «non diciamo di no, ne parleremo nelle sedi dedicate del partito. Di sicuro una maggiore unita' con le altre forze del centrodestra consentirà di dare maggiore forza alle nostre battaglie storiche». Certo aggiunge il, Cavaliere,
«ora valutiamo la federazione del centrodestra di governo, poi mi piacerebbe pensare in futuro a un partito unico del centrodestra: speriamo di convincere Fratelli d'Italia».
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
In mattinata Berlusconi aveva ricevuto anche una telefonata del leader della Lega Matteo Salvini dalla quale si apprende che che si è trattato di «una chiamata affettuosa, positiva e con lo sguardo rivolto al futuro. Tra le altre cose, i due leader si sono confrontati sull'ipotesi di federazione che , «vogliamo costruire per il bene dell'Italia» ha detto Salvini, riportano le stesse fonti.
Primi dubbi, invece, sul fronte della federazione da parte di Coraggio Italia. Osvaldo Napoli , infatti, se da un lato parla di una «suggestione non nuova da parte di Salvini», dall’altra spiega: «Fare gruppi unici entro fine giugno, per esempio, è un traguardo che reputo irraggiungibile. Ma per fare cosa e andare dove? Salvini ha i suoi referenti in Europa, nel suo orizzonte ci sono Orban, forse Le Pen, il polacco Mazowiecki. Noi abbiamo soprattutto un referente, Angela Merkel e chiunque le succederà alla guida della Cdu. In Europa votiamo con Orban e Le Pen, oppure insieme al Ppe dove sono le nostre radici?».
berlusconi salvini meloni
Insomma, conclude: «Ci sono questioni da chiarire, e non sono questioni marginali ma rappresentano carne e sangue della politica. Se tutti ci mettiamo attorno a un tavolo e ne discutiamo con serenità, alla fine possiamo davvero trovare un punto di sintesi utile al Paese e al centrodestra». Di parere opposto a quello del Cavaliere anche le ministre azzurre Gelmini e Carfagna. Con questa federazione con la Lega, Forza Italia rischia di perdere la sua identità, i suoi valori moderati. Invece saremo vincenti se allarghiamo quel campo, non rischiando di annetterci alla Lega.
SALVINI MELONI BERLUSCONI
Così le due ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini si sarebbero opposte all'apertura del Presidente Berlusconi, nel corso della riunione odierna, alla proposta di Matteo Salvini. In particolare, a un certo punto Mara Carfagna avrebbe detto, riferisce chi era presente alla riunione, che questa apertura, diffusa anche all'esterno tramite agenzie, potrebbe spingere circa 50 parlamentari azzurri a lasciare il partito. A questo punto, sarebbe intervenuta duramente la capogruppo al Senato, Annamaria Bernini, favorevole alla federazione: «Cos'è questo, un avvertimento mafioso?». "«Io conosco la mafia e so bene cos'è», la replica della ministra. «Io per fortuna no», la controreplica.
MARIA STELLA GELMINI PRESENTA IL DPCM anna maria bernini mara carfagna antonio tajani MARA CARFAGNA 3 mara carfagna ministro per il sud foto di bacco