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LA VIOLENZA IN BELLA MOSTRA - A BOLOGNA ARRIVA L’ESPOSIZIONE DELLE FOTO REALIZZATE DA DMITRI KASTERINE SUL SET DI “ARANCIA MECCANICA”, TRA SCHIAFFI, BOTTE E CAZZI GIGANTI - IL FOTOGRAFO CONOBBE KUBRICK SUL SET DI “IL DOTTOR STRANAMORE” E NACQUE UN LUNGO SODALIZIO

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STANLEY KUBRICK SUL SET DI ARANCIA MECCANICASTANLEY KUBRICK SUL SET DI ARANCIA MECCANICA

Gemma Gaetani per “Libero quotidiano”

 

Ha esordito ieri alla galleria di Bologna ONO arte contemporanea, e sarà visibile fino al 7 maggio, la mostra Stanley Kubrick - Arancia Meccanica. Si tratta delle fotografie realizzate sul set di quel film da Dmitri Kasterine. Il fotografo conobbe Stanley Kubrick sul set di un altro film, Il Dottor Stranamore.

 

È il 1961 e Kasterine, fotografo professionista per varie agenzie e riviste come Queen e Radio Times, conosce un agente che aveva lavorato per Kubrick: «Mi consigliò di vedere Orizzonti di gloria e, che era appena uscito a Londra. Dopo averlo visto, chiesi all' editore di Queen se poteva essere interessata ad un articolo su di lui. Lei acconsentì, così andai giù agli Shepperton Studios dove stava girando il Dottor Stranamore», racconta Dmitri.

 

LA PROPOSTA

Alla fine della giornata passata insieme, è lo stesso regista che chiede a Dmitri di lavorare per lui. Il sodalizio lo porterà dunque a fotografare sui set di 2001: Odissea nello spazio e di Arancia Meccanica. Le foto in mostra sono diciassette, in diversi formati, e costituiscono una sintesi iconografica dell' ultraviolenza che era tema del film. Oltre che del girare un film.

 

IL SET DI ARANCIA MECCANICAIL SET DI ARANCIA MECCANICA

C'è anche Stanley Kubrick, infatti, negli scatti. Mentre gira, o in posa accanto alla statua a forma di fallo che si trova in una delle due case di lusso razziate da Alex, il protagonista del film. Quel super fallo bianco era l' opera Rocking Machine di Herman Makkink, e proprio con quella Alex spaccava la testa alla proprietaria dell' appartamento.

Arancia Meccanica viene spesso citato come riferimento culturale quando la cronaca giornalistica rende conto di efferati episodi di violenza urbana.

 

stanley kubrick sul set di arancia meccanicastanley kubrick sul set di arancia meccanica

Tratto dal romanzo omonimo di Anthony Burgess del 1962, il film mostra una società vittima della violenza giovanile. L' anziano homeless, la coppia intellettuale e borghese, la ricca donna agée che vive coi gatti (quella della «fallata» sul cranio): per Alex e i suoi Drughi sono soltanto i destinatari perfetti di violenza umiliante e omicida, dopo l' assunzione del «latte +», latte potenziato da sostanze stupefacenti. Per drogarsi, per esercitare violenza, per fare sesso e per ascoltare Beethoven.

 

Non per altro, secondo Alex, vale la pena di vivere. Chi ha visto il film sa che poi il povero Alex sconterà amaramente tale legge esistenziale. Ma, restando nel ragionamento sul film, quelli sono i quattro elementi che caratterizzano anche molti giovani d' oggi: sballo, sfogo «ad minchiam», sesso e musica.

 

Proprio per questo motivo il film è un po' citato a sragione quando si tratta di delinquenza abituale o di episodi di cronaca nera bestiale: in questi, di solito, una filosofia esistenziale votata ad una mistica del sopruso in realtà non c' è. E per fortuna, altrimenti esisterebbe soltanto la cronaca nera sui giornali e nei telegiornali. Il film, focalizzato sulla rabbia giovanile di fronte alla società borghese, che in quel periodo era vera anche a livello di contestazione politica, traeva gran parte del suo estremo valore cinematografico dalla stilizzazione di quel tema.

 

kubrick e alex in arancia meccanicakubrick e alex in arancia meccanica

IL COLORE BIANCO

Tanto che molte analisi del film vertono sui suoi aspetti estetici, dalla scenografia ai costumi (anche lo stilista milanese Elio Fiorucci spiegò come il bianco, simbolo di purezza, veniva usato per l' uniforme di Alex e i suoi sodali a mo' di dichiarazione d' antagonismo espressa anche a livello simbolico-cromatico).

 

Insomma, la violenza contemporanea è squallida violenza e basta. Quella di Arancia Meccanica - che poi era cinematografica - era anche molto altro. Gli ipnotici e perfetti scatti di Dmitri Kasterine, realizzati oltre quarant' anni fa, quasi quadri da osservare e meditare, lo confermano.

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