1. IL VIAGRA RICONQUISTA GLI ITALIANI ASSALTO AL CLONE CHE COSTA LA METÀ
Michele Bocci per “la Repubblica”
viagra di hirst
Smettete di chiamarlo Viagra. Oggi il medicinale più famoso della storia recente ha un altro nome, quello del principio attivo: sildenafil. È diventato generico e vende pure meglio di prima, vivendo una nuova giovinezza proprio come molti degli uomini che lo prendono. Malgrado siano passati quasi vent’anni dalla prima registrazione e malgrado nel tempo siano arrivati sul mercato concorrenti dalle caratteristiche per certi versi più “raffinate”, la pillola blu segna dati commerciali sempre ottimi. Nel giro di un anno, dopo aver perso il brevetto, in Italia ha venduto circa un quarto di confezioni in più, passando da un milione e mezzo a uno e nove.
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Il nuovo boom è giustificato dal sensibile calo del prezzo. Praticamente tutti i produttori di medicinali equivalenti hanno iniziato a sintetizzare il sildenafil nei loro laboratori prima della metà del 2013, quando Pfizer ha perso l’esclusiva sulla sua molecola nel nostro Paese. Adesso in farmacia si trovano 12 alternative al Viagra che hanno il nome del principio attivo e assicurano al consumatore un costo inferiore alla metà di quello del prodotto di marca: 22 euro invece di 54 per quattro pasticche da 50 milligrammi. Il risparmio è un po’ minore per chi acquista le confezioni da 100 milligrammi: 38 invece di 64 euro.
VIVA IL VIAGRA: MICHAEL DOUGLAS
Le vendite che vanno così bene hanno fatto nascere un caso nel caso. L’Agenzia italiana del farmaco ha da poco diffuso dati che rivelato come, tra le molecole che hanno perso il brevetto, i generici rappresentino appena il 30% del mercato. Gli italiani nella maggior parte dei casi preferiscono spendere qualche euro in più per avere comunque il prodotto di marca e alla fine dell’anno consegnano nelle casse delle multinazionali del “brand” la bellezza di 710 milioni di euro. Ma quando il problema è l’impotenza cambia tutto. I generici del Viagra, infatti, nel novembre scorso si erano accaparrati circa il 70% del mercato.
Viagra-gigante
Gli uomini vogliono risparmiare e lo sconto, piuttosto alto, funziona. Quando ci sono di mezzo i soldi anche i timori su una efficacia minore dei farmaci “no logo” rispetto a quelli con il brand, che stanno alla base delle difficoltà di vendita di molti generici, sembrano sparire. Il sildenafil, con i suoi vent’anni sulle spalle, si piazza al sesto posto nella classifica dei principi attivi più venduti oggi in Italia nella cosiddetta fascia C, cioè con ricetta bianca del medico e a carico del paziente.
VIAGRA
Il primo è uno dei successori, il Cialis, che ha un effetto molto più duraturo e ormai ha effettuato il sorpasso sul predecessore. Ad avere la quota più ampia del mercato tra i produttori di generici, quasi il 19%, è un’azienda italiana, la Doc che per prima ha portato a 22 euro il prezzo della scatola da 4 pasticche da 50 milligrammi e con il tempo è stata raggiunta dai concorrenti che erano partiti da cifre un po’ più alte.
Accanto all’aumento di vendite in farmacia non ci sarebbe un calo di quelle, vietate, che passano attraverso internet. Anche se il commercio abusivo in Rete è difficile da sondare e inquadrare con dati precisi, di solito riguarda chi ha maggiore familiarità con i computer, quindi i giovani. Persone che magari non riescono ad ottenere dal loro medico una ricetta, oppure si imbarazzano ad andare di persona a comprare il sildenafil. Che sia nelle farmacie abusive online oppure in quelle sotto casa, il fascino della pillola blu non accenna a essere scalfito.
viagra vignetta
2. IL GENERICO É STATO UN VOLANO E ANDREBBE USATO ANCHE DI PIÙ
Vera Schiavazzi per “la Repubblica”
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«La presenza del generico del Viagra ha fatto bene a tutto il mercato, anche gli altri farmaci vendono bene. Semmai, ha “cannibalizzato” la pillola blu, rispondendo anche a un bisogno di discrezione ». Emanuele Jannini, sessuologo e docente all’università di Tor Vergata, ammette il successo di mercato. Ma prescrive qualche prudenza.
Il trionfo del Viagra è anche un trionfo della meccanica?
«Molti la vedono così. Più che di meccanica, parlerei di un freno a mano abbassato in una macchina che però è guidata da un uomo. Il Viagra e gli altri farmaci eliminano ciò che può impedire l’erezione, che poi deve essere guidata dal desiderio. Per questo molti ci dicono che il risultato è del tutto naturale».
E non vogliono smettere?
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«Perché dovrebbero? Se non c’è alcuna controindicazione di salute e il paziente è felice non c’è ragione di vietarlo, anche se magari lo stesso paziente all’inizio temeva di dover prendere il farmaco per sempre».
Chi prende il Viagra potrebbe farne a meno?
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«È importante che ci sia un medico di mezzo. Per molti resta un tabù, e sono forse più quelli che dovrebbero usarlo e non lo fanno che non quelli che lo usano senza un perché».
Il generico può cambiare il tipo di pazienti?
«Spero non succeda, ma potrebbe accadere se si avesse la tentazione di spingerlo di più rispetto a quello col brand. È importante che ogni terapia resti personalizzata e che un medico continui a fare da diaframma tra pastiglia e paziente ».
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