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BRAVA CHIARA FERRAGNI: COL PANDORO-GATE HA DATO UNA MAZZATA AGLI INFLUENCER – SECONDO IL RAPPORTO CENSIS, IL 71,2% DELLA POPOLAZIONE NON HA MAI SEGUITO I VENDITORI DI FUFFA SUI SOCIAL E IL 34,4% DEI 14-29ENNI DICHIARA DI AVER CAMBIATO ATTEGGIAMENTO DOPO LO SCANDALO FERRAGNI - GLI ITALIANI CONTINUANO A VEDERE IN MODO MASSICCIO LA TV, SI INFORMANO SU FACEBOOK (SIC!) E LEGGONO SEMPRE MENO LIBRI E QUOTIDIANI CHE TOCCANO IL PICCO MINIMO DI LETTORI CON IL 21,7%...
CENSIS, LA TV RESTA REGINA, MA CRESCE L'USO DI INTERNET
(ANSA) - La televisione resta regina. Nel 20/o Rapporto sulla Comunicazione del Censis, presentato nella Biblioteca del Senato, da una parte si conferma il protagonismo dei mezzi digitali, dall'altra si attesta la capacità di alcuni mezzi di raccogliere più di altri intorno a sé un ampio pubblico. Tra tutti i media, quello in grado di svolgere meglio questo compito è la tv, guardata nel 2024 dal 94,1% degli italiani. Si conferma solido l'impiego di internet da parte degli italiani con il 90,1% (+1,0% rispetto al 2023) e si evidenzia una sovrapposizione con quanti utilizzano gli smartphone (cresciuti dell'1,2%, hanno raggiunto l'89,3%).
Ad eccezione di una lieve contrazione della tv digitale terrestre (-1,8%), aumentano gli utenti di tutte le televisioni: nel 2024 la tv satellitare raggiunge il 47,7% (+2,6%), la web tv sale al 58,4% (+2,3%) e la mobile tv si consolida con il 35,0% dell'utenza (+1,4%). La radio dimostra di tenere, grazie alla sua capacità di ibridazione che si conferma anno dopo anno (i radioascoltatori sono il 79,1%).
Stabili tutti i sistemi di ascolto, con la radio tradizionale che subisce un piccolo rialzo passando dal 45,6% di utenza al 46,8% (+1,3%). Stesso aumento dell'1,3% per la radio mobile che giunge al 25,4%, mentre l'autoradio resta la modalità più seguita dagli italiani (68,9%).
CENSIS, BOOM DEI SOCIAL, PRIMATO DI INSTAGRAM
(ANSA) - Nel 2024 cresce in modo evidente l'uso i social network, che nell'ultimo anno fanno un balzo in avanti, passando dall'82,0% all'85,3% (+3,3%). È quanto emerge dal Rapporto Censis sulla Comunicazione. Tra i 14 e i 29 anni si consolida l'impiego delle piattaforme legate all'immagine. Il 78,1% dei giovani, infatti, dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% è utente di YouTube, il 64,2% sceglie TikTok (contro il 35,4% del totale). Molto presenti i giovani sulle piattaforme di messaggistica (quasi totalmente rappresentati su WhatsApp con l'87,4%, ma rilevanti anche su Telegram con il 42,9%) e sulle multipurpose come Amazon (60,1%).
CENSIS, TORNA NEGATIVA LA CURVA DEI LIBRI, QUOTIDIANI A PICCO
(ANSA) – Torna negativa la curva dei libri. Nel 2024, secondo il Rapporto del Censis sulla Comunicazione, si arresta il trend in crescita riguardante i libri: i lettori di libri cartacei, che erano il 45,8% nel 2023, scendono del 5,6% arrivando a quota 40,2%. Nonostante il rapporto ormai imprescindibile che hanno gli italiani con il mondo digitale e la tecnologia, non si sbloccano gli e-book, fermi al 13,4%.
Incontrovertibile la crisi dei media a stampa, a cominciare dai quotidiani cartacei che, nel 2024, hanno toccato il picco minimo di lettori con il 21,7% (-45,3% dal 2007). Si registra anche una contrazione dei lettori dei settimanali (-2,2%) che arrivano a 18,2%, mentre i mensili restano stabili (16,9%). Stabilità per gli utenti dei quotidiani online: sono il 30,5%, mentre salgono del 2,9% quanti utilizzano i siti web d'informazione (passati dal 58,1% al 61,0%).
CENSIS, TG E FACEBOOK PRIME FONTI DI INFORMAZIONE
(ANSA) - Oggi le prime cinque fonti di informazione più utilizzate dagli italiani sono: i telegiornali (47,7%), Facebook (36,4%), i motori di ricerca su internet (23,3%), le televisioni all news (18,9%) e i siti web di informazione (17,2%). Appena sotto questa classifica troviamo Instagram (16,7%), YouTube (15,5%) e TikTok (14,4%). È quanto emerge dal Rapporto Censis sulla Comunicazione. Sebbene il 50,7% degli italiani reputi che tv, radio e quotidiani non siano più così imprescindibili, il restante 49,3% non li considera superflui.
Solo il 37,6% si definisce un patito dell'informazione online e il 62,4% dichiara di non avere un rapporto esclusivo con l'informazione digitale. Al contrario, tra i giovani si registra un rifiuto nei confronti dei media tradizionali (70,3%). In ogni caso, l'informazione interessa: l'85,0% degli italiani (e l'80,0% dei giovani) ritengono che sia un diritto e un dovere di tutti tenersi informati. Inoltre, il 75,5% degli italiani è d'accordo nell'affermare che, nonostante i molti difetti, l'informazione sia imprescindibile.
PANDORO BALOCCO - CHIARA FERRAGNI
CENSIS, PRIMA CRISI PER GLI INFLUENCER, ANCHE PER PANDORO GATE
(ANSA) - Il Rapporto Censis sulla Comunicazione registra la prima crisi degli influencer. Il 71,2% della popolazione afferma di non aver mai seguito (nel senso stretto del termine, cioè di aver dato il "follow") gli influencer (tra i più giovani questo dato scende al 51,4%). Il 34,4% dei 14-29enni dichiara di aver cambiato atteggiamento verso i macro-influencer a seguito del coinvolgimento della più celebre di tutte le influencer nell'ambito del Pandoro Gate, mentre per il 14,3% questo episodio non ha determinato una frattura tale da alimentare un abbandono degli influencer in generale.
CENSIS, SPESA DELLE FAMIGLIE PRIVILEGIA I DISPOSITIVI DIGITALI
(ANSA) - La spesa delle famiglie privilegia i dispositivi digitali. È quanto emerge dal Rapporto Censis sulla Comunicazione. Nel 2023 il totale della spesa delle famiglie, che ha superato i 1.240 miliardi di euro, ha subito una riduzione, in termini reali, del 2,2% rispetto al 2007. Tuttavia, la spesa è finalmente tornata ai livelli precedenti alla pandemia.
Esaminando nel dettaglio la spesa mediatica, si osserva una riduzione di quella per l'acquisto di libri e giornali (-37,6% rispetto al 2007, pari a poco meno di 10 miliardi di euro) e per i servizi di informazione e comunicazione (-25,9%). Al contrario, la spesa per l'acquisto di apparecchiature informatiche nel 2023 raggiunge 14,9 miliardi di euro. Nei fatti, la spesa si è quintuplicata: se nel 2007 le famiglie spendevano 100 euro per l'acquisto di apparecchiature informatiche e di comunicazione, diciassette anni più tardi spendono 503,7 euro.
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