DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
Intervista al presidente dell' Istituto superiore di sanità di Michele Bocci Silvio Brusaferro è il presidente dell' Istituto superiore di sanità, membro di peso del Comitato tecnico scientifico che accompagna le decisioni del governo.
[…] «Se oggi si rispettano le nuove regole, possiamo evitare di assumere nuovi provvedimenti più avanti. Se la curva non cresce eccessivamente possiamo mantenere questa "normalità" con Sars-CoV-2. I provvedimenti impattano sulla diffusione in 10-15 giorni […] «I test sono in rapidissima evoluzione, ne abbiamo di tipi sempre nuovi. I tamponi rapidi antigenici servono soprattutto per gli screening. Ma se si deve fare diagnosi nelle Rsa, proprio per la fragilità di chi ci vive, ci vuole il "tradizionale" tampone molecolare, lo standard di riferimento».
CORONAVIRUS - CONTAGI IN ITALIA ALL 8 OTTOBRE 2020
La scuola ha un ruolo nell' aumento dei casi?
«Non abbiamo indicazioni forti su focolai dentro la scuola. I casi di positività ci sono ma di origine soprattutto extrascolastica».
Allora a cosa è dovuta la crescita?
«I dati ci dicono che la causa è soprattutto la diffusione del virus a livello familiare e domiciliare. […] Anche contesti come le feste, la movida, e in generale gli incontri informali dove si tende a rilassarsi rispetto alle misure di prevenzione favoriscono la diffusione. […]
[…] La didattica a distanza è un' opzione che si può attivare, per tempi limitati, a seconda della circolazione locale del virus ».
I mezzi del trasporto pubblico locale pieni, possono far crescere la circolazione del virus?
«[…] Scaglionare orari di inizio delle attività e della scuola è uno degli strumenti che può aiutare. Dove ci sono picchi di affollamento è bene evitarli anche scaglionando come prima misura gli orari».
In Italia si fanno pochi tamponi?
«[…] Invito […] a una riflessione su un uso appropriato di questo strumento. I contatti dei contatti non devono fare il test. È la Asl a dire chi va esaminato. Alcuni ritengono che un tampone in più non faccia male, invece è importante tracciare prioritariamente i contatti stretti, per garantire il test a coloro per i quali è davvero necessario» […]
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