1- BASTA AZIONISTI IN PRIMA PERSONA NEL CDA. ANCHE PER RCS È ARRIVATO IL MOMENTO DEI TECNICI? PAGLIARO E NAGEL PER CONTO DI MEDIOBANCA E JOHN ELKANN PER CONTO DI FIAT, HANNO FATTO CAPIRE AGLI ALTRI AZIONISTI CHE LE COSE DEVONO CAMBIARE 2- LA SANTA ALLEANZA FIAT-MEDIOBANCA PER UN CANDIDATO ‘TECNICO’ ALLA POLTRONA DI AD CE L’HA: SI CHIAMA GIORGIO VALERIO, L’EX DG FATTO FUORI DA ANTONELLO PERRICONE 3- OGGI L’ESITO DEL PATTO DI SINDACATO RCS CI DIRA’ SE LA JOINT FIAT- MEDIOBANCA RIUSCIRÀ A CONVINCERE IL GRANDE VECCHIO DELLA FINANZA ITALIANA: ABRAMO BAZOLI 4- IL PADRE E PADRONE DI BANCA INTESA ERA ABITUATO ORMAI A ESSERE IL DOMINUS ALL’INTERNO DEL GRUPPO RCS, COMPRESA LA NOMINA DEI DIRETTORI DEL CORRIERONE. ACCETTERÀ DI ESSERE MESSO DA PARTE NEL SUO TRADIZIONALE RUOLO DI MEDIATORE?

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Anna Del Toro per Dagospia

Come ai tempi di Enrico Cuccia e Gianni Agnelli, quando il Corriere della Sera era il quotidiano più ambito, l'intoccabile gioiello delle famiglie del capitalismo italiano, torna in campo l'alleanza tra Mediobanca e Fiat. E l'oggetto del contendere è ancora una volta il gruppo Rcs.

In scena, sia chiaro, non ci sono scalate ostili come quella organizzata nel 2005 da Stefano Ricucci (per conto di?). E non ci sono neppure tentativi surrettizi di prendere il controllo di via Solferino come quelli fatti negli anni passati da Salvatore Ligresti per conto di Silvio Berlusconi. Ma i due azionisti storici, quelli che nel 1984 salvarono il Corsera dal fallimento alla fine dell'amministrazione controllata, hanno deciso che bisogna segnare una forte discontinuità con il passato.

Renato Pagliaro e Alberto Nagel, (Adn-Kronos lo dà per liquidato dagli azionisti per l'affare Fonsai), per conto di piazzetta Cuccia e John Elkann per conto di Fiat, hanno fatto capire agli altri azionisti che le cose devono cambiare. Insomma, basta azionisti in prima persona nel Cda. Anche per Rcs è arrivato il momento dei tecnici.

E la santa alleanza Fiat-Mediobanca, che in queste ore sta lavorando alacremente per portare nel patto di sindacato una proposta che vada bene a tutti gli azionisti, un candidato "tecnico" alla poltrona di amministratore delegato ce l'ha: si chiama Giorgio Valerio, l'ex direttore generale quotidiani che fu fatto fuori da Antonello Perricone. Valerio dovrebbe essere accompagnato da un consiglio di indipendenti.

"Si è ricostituito il centro di gravità permanente", dice scherzando un avvocato d'affari, "che è stato il perno del gruppo per decenni. Certo, Nagel e Pagliaro non sono Enrico Cuccia. Lui l'amministratore delegato l'avrebbe deciso senza consultare nessuno e poi l'avrebbe comunicato agli azionisti. Ma questa è un'altra storia. Oggi si tratta di capire se la nuova alleanza Fiat- Mediobanca riuscirà a convincere l'altro grande vecchio della finanza italiana: Giovanni Bazoli".

Sagge parole quelle del nostro interlocutore. Giovanni Bazoli, padre e padrone del gruppo Intesa-San Paolo era abituato ormai a essere il dominus all'interno del gruppo Rcs, compresa la nomina dei direttori del Corsera. Non si sa se l'anziano banchiere accetterà di essere messo da parte nel suo tradizionale ruolo di mediatore. Soltanto l'esito delle riunioni del patto di sindacato Rcs e che si terranno oggi a Milano e a Torino ci diranno la verità.

D'altronde in ballo non ci sono soltanto questioni di potere e di gestione dell'informazione. Queste contano tantissimo e hanno segnato da sempre la storia del Corsera. Ci sono tuttavia anche le scarne cifre del bilancio 2011 e soprattutto c'è il neo spagnolo. Rcs ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 322 milioni di euro, dall'utile di 7,2 milioni registrato nel 2010, dovuta principalmente alla svalutazione delle attività spagnole.

Il 2012 non è iniziato particolarmente bene: l'attesa è di ricavi in calo (-2,7% nel 2011).
Resta aperto il capitolo delle operazioni straordinarie, con possibili cessioni di asset non strategici nel corso dell'anno e con il via libera del consiglio, seppur non unanime, a procedere con il percorso di cessione della controllata francese Flammarion.

E' difficile fare previsioni a proposito delle riunioni di oggi. Certo Mediobanca e Fiat detengono da sole quasi il 38% delle azioni vincolate (63,5% del capitale) ed esprimono oggi due consiglieri ciascuna (sui 21 totali, compreso Giuseppe Rotelli, l'unico grande socio esterno al patto).

Se si arrivasse a un confronto serrato con Giovanni Bazoli, che tra Mittel e Intesa SP pesa nel patto per quasi il 10%, l'asse Mediobanca-Fiat vincerebbe ma almeno a parole nessuno dei soci ha intenzione di aprire una vera guerra interna. Tra gli oggetti del contendere, tra l'altro, non è ancora all'ordine del giorno la direzione del Corsera.

Ferruccio De Bortoli è tornato alla direzione del Corsera il 9 aprile del 2009 e se i contratti sono come quelli precedenti la sua direzione scadrà fra tre anni. C'è da dire che De Bortoli è da sempre il pupillo di Giovanni Bazoli e che i suoi rapporti con la Fiat non sono stati eccellenti negli ultimi tempi dopo qualche affondo che il Corsera ha fatto alla casa madre di Torino. Per il momento tuttavia la poltrona di direttore, salvo sorprese clamorose, non è in questione.

 

 

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