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1. A NEW YORK E’ BOOM DI “ASIAN KITTY” E “SHANGRI-LA LILY”, “SPA” CHE OFFRONO MASSAGGI A LIETO FINE E TRATTAMENTI “MANUALI” AI BANCHIERI E AI MANAGER DI WALL STREET 2. GLI EXTRA COSTANO 150 DOLLARI E IL CLIENTE SI SENTE TRATTATO DA DIO. I SEX WORKERS CINESI, COREANI, FILIPPINI E THAILANDESI GUADAGNANO SUI 6000 DOLLARI AL MESE, MA NE DEVONO DARE TRA I 20.000 E I 90.000 AGLI INTERMEDIARI E ACHI LI AIUTA AD AVERE I PERMESSI

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Tamarra Kemsley per “New York Post”

 

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Nel mondo degli affari, bisogna indossare un’espressione felice. Lo sa bene Claire, che la mattina prende un treno da Long Island a Chelsea, dove lavora in una Spa. Il centro è buio, le finestre hanno tende spesse che proteggono dal sole, c’è profumo di rose, e lei si appresta a ricevere i suoi clienti. Tanti. Alcuni chiedono un massaggio, altri chiedono molto di più, e Claire lavora 80 ore a settimana.

 

 Spesso si rifiuta di dare prestazioni sessuali, le riserva alle “persone carine” o a quelle che hanno bisogno di aiuto. Un aiuto “manuale” vale 60 dollari. Una seduta di sesso completa costerebbe 150 dollari ma lei a quello non cede. I clienti non ci stanno. Si aspettano sesso e chi si sente rifiutato non torna oppure reagisce con violenza.

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Dice che smetterà non appena avrà comprato casa. Vuole che suo figlio diventi un dottore.

Un tempo aveva un lavoro rispettabile, faceva la contabile per un’azienda. Ha lasciato Shanghai per New York nel 2012, insieme a un esercito di asiatici oggi occupati nel settore dei massaggi illeciti. Solo sul sito “EroticMP.com” ne sono segnalati quasi 5.000, con tanto di indirizzi e recensioni. Nella Grande Mela ne sono stati aperti 1.200. Ognuno incassa circa 20.000 dollari al mese, quindi i profitti di quest’industria girano attorno al miliardo di dollari annuo. Ed è in crescita, si prevede che aumenterà del 23% entro il 2022.

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I lavoratori del sesso cinesi, coreani, filippini e thailandesi guadagnano sui 6000 dollari al mese, ma ne devono dare tra i 20.000 e i 90.000 agli intermediari e a quelli che li aiutano ad avere i permessi di soggiorno. I proprietari dei centri incassano molto di più. I soldi vengono subito investiti in altre proprietà.

 

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Il quartier generale non ufficiale di questa industria è Flushing, nel Queens. E’ la mecca dei massaggi illeciti. Le insegne tipo “Asian Kitty” e “Shangri-La Lily” nascondono una generazione di “provider” del sesso. Qualcuno fa davvero solo massaggi per coppie e famiglie. I prezzi sono bassissimi per via della concorrenza ma soprattutto per via dell’inesperienza del personale, che non parla inglese e che, per ottenere a licenza, ha bisogno di fare 500 ore di tirocinio.

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Le donne che si spostano nei “parlor” di Times Square, dove lavorano almeno dalle 9 alle 17, fanno seghe ai banchieri degli uffici limitrofi, e poi se ne tornano a casa. “Silk Tigers” è uno dei centri più noti, il terzo migliore del paese, secondo i cacciatori di Spa, anche chiamati “hobbisti”.

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Il centro ha massaggiatrici in minigonna, pavimenti in legno, specchi, poltrone di pelle bianche e fiori freschi nei vasi. Le stanze sono dotate di lettini, creme e musica soffusa. Per 80 dollari si riceve un’ora di massaggio, il “lieto fine” costa 140 dollari. Le recensioni dicono che qui il cliente viene trattato come un dio, si fa di tutto.

 

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Altri centri invece di limitano a un massaggio con sega. L’ambiguità del trattamento ha aiutato l’esplosione delle spa e la polizia ha difficoltà ad individuare gli affari illegali. I proprietari dicono di non avere idea di ciò che accade dentro le stanze. Le transazioni avvengono dopo la pratica e le richieste non si fanno mai apertamente.