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Carlotta Scozzari per Dagospia
La Federal Reserve (Fed), la banca centrale americana, dopo che negli ultimi anni ha inondato senza sosta i mercati di liquidità per favorire la ripresa, da ieri ha dato il via al tanto temuto "tapering", ma in forma molto leggera e graduale. Il che, tradotto, significa che la Fed, attraverso il suo braccio armato, ossia il Fomc, ha scelto di comprare soltanto un po' meno titoli al mese a partire da adesso.
La decisione, in particolare, è stata quella di tagliare, già da gennaio, di 10 miliardi di dollari (5 di Treasury a medio e lungo termine e 5 di Mortgage backed security) gli acquisti di titoli governativi passando così da un ammontare complessivo di 85 miliardi di dollari al mese a 75 miliardi. Non proprio una riduzione drastica, come fanno notare oggi molti esperti di mercato.
Come sottolinea in uno studio il market strategist di Ig Italia, Filippo A. Diodovich, il Fomc ha anche sostenuto che il processo continuerà nei prossimi mesi e dovrebbe concludersi nella seconda metà del prossimo anno. "Tuttavia - aggiunge l'esperto - in caso di eventuale cambio dello scenario macroeconomico la Fed sarà pronta a intervenire nuovamente sul mercato con nuove operazioni di espansione monetaria". Quindi, non soltanto la riduzione degli acquisti sarà piccola e graduale, ma nel caso ce ne fosse bisogno la Fed è anche già pronta a fare subito marcia indietro.
Secondo Diodovich, "altro elemento di grande interesse" è stata la scelta di cambiare la "forward guidance" sui tassi d'interesse, affermando che il costo del denaro su livelli bassi continuerà anche se il tasso di disoccupazione scenderà ben oltre il livello del 6,5 per cento. "Crediamo - afferma Diodovich - che la politica monetaria ultra accomodante della Banca centrale del paese a stelle e strisce continuerà almeno fino a che il tasso di disoccupazione non tornerà intorno ad area 6 per cento".
Questa, a detta dell'esperto di Ig Italia, potrebbe essere la prima vittoria di Janet Yellen, colei che da gennaio sostituirà l'attuale numero uno della Fed, Ben Bernanke, e che più volte in passato ha sottolineato l'importanza di favorire l'occupazione (anche a scapito dell'inflazione).
Secondo Assiom Forex, "come previsto, l'atteggiamento della Fed è stato guidato dalla necessità di mantenere credibilità sui mercati operando peraltro con prudenza e grande attenzione alla comunicazione. Sembra un atteggiamento equilibrato, gradito dai mercati, i quali sono coscienti di avere ancora parecchio bisogno dell'appoggio delle banche centrali per garantire una ripresa solida e sostenibile".
E adesso quindi quali saranno le prossime mosse della banca centrale americana? Gli economisti di Barclays con sede negli Stati Uniti le hanno riviste proprio alla luce della decisione del Fomc della Fed di ieri. Ora si aspettano che il Fomc riduca di 10 miliardi gli stimoli a ogni prossima riunione fino a settembre del 2014, dopodiché potrebbe esserci un taglio finale di 15 miliardi alla fine del programma, nel meeting di ottobre. In precedenza, gli stessi esperti di Barclays si aspettavano un avvio del tapering a marzo e un completamento del programma a settembre (in maniera molto meno graduale di come invece la strategia di uscita è stata disegnata proprio ieri).
ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK LA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK Federal Reserve logotoro wall streetBERNANKE YELLEN OBAMA
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