
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
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Ahi, ahi! La crisi va in scena anche negli studi di Cinecittà . E sono subito guai grossi per la Cinecittà Studios Spa, che vede Luigino Abete presidente e fra i principali azionisti troneggiano gli amici della Lobby Continua, alias Diego e Andrea Della Valle, poi il produttore dei cinepanettoni Aurelio De Laurentiis, a seguire la famiglia Haggiag, e come amministratore delegato Lamberto Mancini.
La società di Abete sottoscrive un contratto di locazione il 9 maggio 2009 con Cinecittà Luce Spa, azienda pubblica, per l'affitto e gestione del complesso sulla via Tuscolana, teatro di vari programmi televisivi (da "Amici" della De Filippi agli show di Fiorello), per un compenso annuo di 2.919.938 milioni di euro.
Ebbene, la rate semestrale di 1,5 mln di gennaio 2012 non si è mai vista; in compenso il 5 febbraio è arrivata una raccomandata al presidente di Cinecittà Luce Spa Roberto Cicutto.
Dopo aver elencato gli esborsi e i costi, la "non conformità degli immobili e le condizioni di vetustà degli stessi", Lor Signori sottolineano che "non è più accettabile subire il costo degli ingentissimi canoni di locazione per immobili non adatti, etc. etc.". Quindi "è indispensabile aprire un tavolo di trattativa onde trovare soluzioni..."
Gran finale di Abete & Company: "Nella ipotesi, da noi non auspicata, in cui le nostre istanze non dovessero trovare sccoglimento, la Società si vedrebbe costretta a riflettere sulla legittimità del dettato contrattuale e sull'esatto adempimento delle obbligazioni da parte di Cinecittà Luce nella sua qualità di locatrice". Amen.
ED E' SUBITO DIFFIDA
La risposta di Cinecittà Luce non tarda ad arrivare. Con una rombante raccomandata del 15 febbraio, entra in campo l'autorevole studio Ripa di Meana che smonta punto per punto il quaderno dei dolori scodellato dagli "abetini": "La diffida a sanare gli inadempimenti di Cinecittà Studios Spa a proposito del (mancato) pagamento del canone di locazione e della mancata consegna della garanzia bancaria a presidio di detto pagamento".
Anzi: "Va innanzitutto, premesso, che nel medesimo periodo nel quale Cinecittà Studios S.p.A. ha versato secondo quanto da Voi riportato, canoni (complessivi tra locazioni del Complesso immobiliare e affitto del c.d. Ramo d'Azienda) ammontanti a poco più di 45,5 milioni di euro, la Vostra Società (in uno con le attività della Digital Factory S.r.l.) risulta avere ottenuto un valore di produzione di oltre 618 milioni di euro".
Di più: "Ne viene che, ad oggi, rispetto all'importo di euro 5 milioni (previsto dal Contratto di Locazione) risultano eseguiti interventi effettivamente riferibili al Piano degli Investimenti per poco più di euro 800.000,00".
E siamo soli all'inizio del film "Abete, Della Valle e la mala Cinecittà ".
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