‘’AI GRANDI AFFARI SERVONO ANCHE QUELLE SINGOLARI FORME DI RELAZIONI SOCIAL-SALOTTIERE CHE ABBIAMO CONOSCIUTO ATTRAVERSO LE AGENDE DI MARIA ANGIOLILLO’’ - LO HA DETTO IL PM SQUILLACE GRECO NELLA REQUISITORIA AL PROCESSO CHE A FIRENZE VEDE IMPUTATI I VERTICI DELLA CASA FARMACEUTICA MENARINI

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(ANSA)

«Ai grandi affari servono anche quelle singolari forme di relazioni social-salottiere che abbiamo conosciuto attraverso le agende di Maria Angiolillo. Ci si conosce, ci si annusa, ci si legittima». Lo ha detto il pm Ettore Squillace Greco nella requisitoria al processo che a Firenze vede imputati i vertici della casa farmaceutica Menarini.

 

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Nell'ambito delle indagini, i carabinieri del Nas sequestrarono i diari della signora Angiolillo, che rimase sempre estranea all'inchiesta, amica del patron di Menarini, Alberto Aleotti. Secondo l'accusa, grazie a società fittizie estere, l'azienda farmaceutica avrebbe sovrafatturato il costo dei principi attivi. Poi, ha spiegato il pm, «corrompendo e truffando le persone che costituivano gli organi amministrativi deputati alla determinazione del prezzo dei farmaci», Aleotti «otteneva prezzi vantaggiosi anche per i prodotti delle altre multinazionali».

 

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«Aleotti - ha aggiunto l'altro pm, Luca Turco - è stato molto intelligente e abile, un'abilità e un'intelligenza criminali». Il pm Squillace Greco ha anche parlato di silenzio mediatico: «È forte, davvero forte, l'impressione che della questione del prezzo dei farmaci in questo Paese non s'ha da parlare, su di essa non s'ha da fare rumore. I grandi affari non vogliono clamori. È meglio silenzio e opacità». Infine, «in questo Paese - ha concluso Squillace Greco - sarebbe molto più nobile se non avessimo ormai due processi: uno sempre difficile e balbettante per i ricchi e un altro, inflessibile, crudele macchina di carcerazione, per i poveracci».

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L'altro pm, Turco, ha ricordato la cifra che, secondo l'accusa, Menarini ha illecitamente 'accantonatò: «Un miliardo e 600 milioni di euro, approssimati per difetto. Io credo che la disponibilità di questa somma esagerata sia il primo elemento di prova, perchè è troppo ingente per avere una provenienza lecita e perchè sulla sua provenienza nessuno ha dato giustificazioni».

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