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Pietro Romano per "il Mondo"
Fino a giovedì 7 novembre l'ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa, avrebbe preferito tenere la notizia segreta. Tirandola fuori nel giorno in cui il cda sarà chiamato ad esaminare i risultati del terzo trimestre 2013. Da pochi giorni, secondo quanto risulta al Mondo, la holding di piazza monte grappa ha ultimato la consegna a Panama di un sistema di sicurezza completo del valore di 180 milioni di euro per combattere il narcotraffico e l'immigrazione clandestina.
Alla realizzazione hanno partecipato solo aziende di Finmeccanica: Selex ES, Telespazio e Agusta Westland. Include 6 elicotteri in differenti configurazioni, destinati al servizio aeronavale panamense, radar e sensori prodotti da Selex ES, la cartografia digitale dell'intero territorio curata da Telespazio. Si tratta del primo sistema di sicurezza integrale al mondo in grado di tenere sotto controllo infrastrutture critiche, come il Canale di Panama, in questo caso un intero paese, e infrastrutture come aeroporti ed edifici.
E' una sorta di modello , insomma, adattabile ed esportabile chiavi in mano in tutto il mondo. La commessa risale all'agosto 2010: e' stata portata a termine in tempi molto rapidi, poco più di tre anni, e in tutta segretezza perché finita in una bufera mediatico-giudiziaria. L'allora ad Pierfrancesco Guarguaglini riuscì a strapparla agli usa, che avevano creato un consorzio di imprese in quanto non disponevano di un solo operatore in grado di realizzarla da solo.
L'intesa era scaturita dall'accordo bilaterale firmato da Silvio Berlusconi e dal Presidente panamense di origine italiana Riccardo Martinelli. La magistratura però, non ha visto chiaro nella partita ritenendo che al centro del business ci fosse il faccendiere Walter Lavitola e dietro un giro di mazzette che coinvolgesse lo stesso presidente Centro Americano. Si era anche temuto che Panama (come ha fatto l'India per una fornitura di elicotteri) decidesse di fermare il progetto. Ma fortunatamente non è stato così.
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