DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 – DAGONOTA
Perché Giorgetti chiede un nuovo piano su Alitalia? Il ministro dello Sviluppo economico ha capito che seguendo alla lettera le indicazioni di Bruxelles la nuova compagnia sarà talmente piccola da non riuscire a sopravvivere sul mercato.
Sta dunque cercando disperatamente soluzioni alternative, perché un'Alitalia così tanto ridimensionata non avrebbe futuro. Perché la Vestager fa la gnorri sul dossier italiano? Non è che dietro ci sono le pressioni di Air France, Lufthansa e Ryanair, che hanno interesse a non veder nascere in Italia una compagnia robusta che possa romper loro i rotori?
2 – ALITALIA: FONTI,STIPENDI PAGATI AL 50% CON VALUTA 1 APRILE
(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Gli stipendi di Alitalia sono stati pagati oggi al 50% con valuta al primo aprile. Lo si apprende da fonti sindacali. Il rimanente sarà pagato nel momento in cui l'azienda avrà visibile, sul proprio conto, la somma dei ristori decisi dal governo, aggiungono le stesse fonti. Al momento è in corso l'incontro tra sindacati e commissari di Alitalia.
Michele Di Branco per "il Messaggero"
L'impasse con Bruxelles richiede un cambio di strategia e di tattica immediato per evitare lo spettro del fallimento di Alitalia. Peggio ancora, il mancato decollo di Ita. Per questo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto ai colleghi Daniele Franco ed Enrico Giovannini di elaborare un nuovo piano, accelerando da un lato le procedure di vendita degli asset aziendali di Alitalia a Ita (ramo aviation in primis) e, dall'altro, le interlocuzioni con la Ue.
Oggi, in attesa che le buone intenzioni di Giorgetti si traducano in fatti, arriveranno agli 11 mila dipendenti di Alitalia gli stipendi anche se dimezzati, la seconda rata è prevista, si spera, per Pasqua o subito dopo. Una notizia allarmante per i dipendenti.
ALLARME ROSSO
Il governo ha raccolto la protesta dei lavoratori promettendo che nel giro di pochi giorni partiranno i bonifici. L'impegno lo ha preso il sottosegretario al Tesoro, Claudio Durigon, spiegando che sono stati sbloccati dal Mef i 24,7 milioni di ristori autorizzati dalla Commissione europea.
Fonti vicine al dossier fanno sapere che la metà degli stipendi, in attesa del saldo nel giro di qualche giorno, saranno corrisposti già oggi. «Stiamo combattendo con il Commissario alla concorrenza Vestager una battaglia vera ha aggiunto l'esponente leghista del Tesoro per far capire l'importanza di avere una nostra compagnia.
Cercheremo insieme agli altri ministeri dei tavoli di confronto per far partire al il prima possibile il piano di Ita». Un ruolo importante, sul nodo stipendi, lo hanno avuto i sindacati (Fitl Cgil, Fit Cisl e Uilt) che hanno manifestato davanti al Mise per esprimere una doppia preoccupazione: le retribuzioni, appunto, non ancora arrivate, e il futuro della nuova compagnia. Le organizzazioni sindacali parlano di una situazione «drammatica, inaccettabile e troppo grave che sta trascinando il settore del trasporto aereo allo sfascio».
Su questo punto è intervenuto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti: «Fuori dal ministero sono assediato dai lavoratori dell'Alitalia che contestano il fatto che quello che è concesso a Lufthansa e ad Air France non è concesso ad Alitalia».
In tema di aiuti di Stato, ha spiegato il ministro «una prima riflessione è quella della regolamentazione che è stata costruita per il mercato intero, della disciplina degli aiuti di Stato che è stata costruita per un mondo che non c'è più che forse ritornerà, ma in questo momento dobbiamo interrogarci a livello Ue e anche a livello italiano».
giancarlo giorgetti thierry breton 2
Magari in altri Paesi, ha detto Giorgetti «è concesso quello che non è concesso in Italia». Che la situazione di Alitalia sia molto complicata, ad un passo dal fallimento, è confermato da una nota che il ministro ha emesso alla fine di un vertice con i tre commissari.
«E' stata valutata la situazione di Alitalia alla luce dello stallo delle negoziazioni con la commissione Europa per il decollo della newco Ita si legge nel comunicato e si ritiene dunque necessaria una nuova strategia di azione da concertarsi con Mef e Mims per permettere la continuità operativa della compagnia aziendale».
Il sospetto del governo, pronto a intervenire ai massimi livelli è che dietro la rigida impostazione Ue, molto penalizzante per il nostro Paese, manovrino le lobbies delle grandi compagnie europee, Air France e Lufthansa insieme alle low cost, che non hanno interesse a che Alitalia parta in forma robusta. Il via libera alla nuova compagnia, peraltro, tiene in ansia i sindacati che chiedono di partire subito, anche pagando una multa.
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