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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Giovanni Pons per "la Repubblica"
Ora tocca a Cesar Alierta, il potente presidente di Telefonica, mostrare una nuova via per Telecom Italia che non debba passare per un sostanzioso aumento di capitale. Franco Bernabè ha dato le dimissioni, come previsto, ribadendo in una lettera ai dipendenti la necessità di immettere risorse finanziarie fresche nell'azienda.
I soci di Telco, invece, pensano che quella non sia la strada giusta e per questo motivo hanno avviato la cessione del pacchetto di maggioranza a Telefonica. Evidentemente Alierta ha delle soluzioni in mente che finora non ha voluto illustrare in consiglio di amministrazione ma che ritiene vincenti.
E i soci italiani di Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo si fidano di lui. Per il momento Alierta sta cercando di tamponare la situazione, andando a parlare direttamente con alcune società di rating per cercare di evitare un declassamento del debito di Telecom che fino all'altroieri pareva imminente. Nel frattempo ha avviato la ricerca di un nuovo presidente che dovrà necessariamente essere gradito alle istituzioni italiane per riuscire a dialogare positivamente con le autorità che regolamentano il business della telefonia.
La guida operativa, invece, per il momento viene lasciata in mano a Marco Patuano che, uscito Bernabè, si è trovato subito in sintonia con gli spagnoli. Ieri in consiglio Patuano ha fatto un aggiornamento del nuovo piano industriale e sotto la sua giurisdizione è finita anche la trattativa sullo scorporo della rete, che era già stata approvata dal cda ma che ora potrebbe silenziosamente entrare in stand by.
Insomma la tela di Alierta piano piano sta dando i suoi frutti anche se il vero ostacolo sul suo cammino è il conflitto di interessi sulle attività in America latina. Gli amministratori indipendenti sono pronti a dare battaglia se gli spagnoli cercheranno di affondare il colpo su questo fronte ma l'accordo con i soci Telco ha già delineato il percorso. Da inizio 2014 Telefonica potrà convertire le azioni salendo al 64% dei voti e modificando a suo favore la governance della holding.
A quel punto Alierta avrà in mano le carte per definire la lista del nuovo consiglio di Telecom che sarà sicuramente meno agguerrito di quello attuale e, una volta raggiunto un accordo proficuo con le autorità brasiliane, potrà tentare l'affondo sulla vendita di Tim Brasil. Se l'operazione verrà effettuata a prezzi soddisfacenti il titolo salirà e i soci italiani potranno uscire con la scissione delle quote e del debito completando quel tragitto iniziato nel maggio 2007 quando hanno preferito Telefonica agli americani di At&t e alla messicana America Movil.
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