AVANTI, C’E’ POSTE! - SARMI A PARIGI PER CONVINCERE AIR FRANCE A RESTARE IN ALITALIA

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Roberto Bagnoli per "Il Corriere della Sera"

Massimo Sarmi, l'amministratore delegato di Poste italiane, volerà oggi a Parigi dove alle 15.30 si incontrerà con il numero uno di Air France, Alexandre de Juniac. Oggetto del colloquio sarà il nuovo piano industriale e le sinergie possibili tra Alitalia e la compagnia francese dopo l'ingresso nel gruppo in crisi della società controllata al 100% dal ministero del Tesoro.

Con questa mossa, al di là delle critiche della British Airways su possibili aiuti di Stato per salvare Alitalia, Sarmi intende ritagliarsi un ruolo importante se non decisivo nella trattativa in corso. La partecipazione di Poste nel capitale di Alitalia, con un esborso di 75 milioni di euro, era infatti legata a una serie di caveat che Sarmi stesso aveva posto al Tesoro nell'accettare il tentativo di salvataggio.

Tra questi, oltre a un impegno personale nel consiglio di amministrazione e all'inserimento di propri manager in punti chiave, la stipula ex ante di contratti di trasporto internazionali con la stessa Air France-Klm per merci, derivanti dal forte sviluppo in corso del commercio elettronico in casa Poste. Tra gli obiettivi del manager, non sono esclusi accordi «politici» di più alto contenuto visto che Sarmi, in questa fase, agisce anche con un delicato «passaporto diplomatico» di cerniera tra gli interessi nazionali e quelli della compagnia francese.

L'incontro probabilmente è stato fissato in corsa nella mattinata di ieri e comunque prima dell'assemblea di Alitalia. Alle dieci infatti veniva annunciata per questa mattina a Montecitorio un'audizione di Sarmi alla Camera sul futuro delle Poste, che è stata però annullata dopo le 13. In quelle tre ore è verosimilmente maturata nell'entourage governativo l'idea di inviare un messaggero di peso per convincere de Juniac a non mollare la partecipazione in Alitalia.

Ieri uno studio di Credit Suisse dedicato al gruppo franco-olandese ha riacceso le speranze. «Air France-Klm è pronta a investire ancora in Alitalia» ne era il titolo e vi si leggeva che l'investimento di AF-Klm «deve essere improntato alla redditività», ed è considerato «essenziale che l'aumento di capitale sia il precursore di un riassetto che si concluda con successo».

Il vero problema di Alitalia è la generazione di ricavi piuttosto che l'efficienza dei costi, sottolineano gli esperti del Cs, riprendendo una tesi di Air France. Pertanto, limitarsi a tagliare rotte in perdita «non è un cammino sicuro per il ritorno alla redditività, considerando che Easyjet e Ryanair sono pronte a inserirsi». Un'altra questione riguarda il ruolo del governo: l'incoraggiamento dato alle Poste affinché investano in Alitalia e il via libera ad Emirates per il volo Malpensa-New York «suggeriscono che la priorità politica è quella di proteggere l'occupazione piuttosto che la redditività».

Compito di Sarmi sarà convincere i franco-olandesi che non è così, ma per farlo l'unica leva davvero sicura è la ristrutturazione del debito.

 

MASSIMO SARMI poste italiane sarmi MASSIMO SARMI ALITALIAairfrance_logoCREDIT SUISSE