
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT
Montezemolo e Della Valle all evento CAssina per il Salone del Mobile foto Corriere
Chiamiamolo pure “fuoco amico” per rimanere in ambito guerresco, ma è difficile negare che le “sparate” dello Scarparo a pallini Diego Della Valle contro la Fiat americana targata Marchionne&Elkann non hanno aiutato il suo socio ferroviario (Ntv), Luca Cordero di Montezemolo, a salvare il suo ciuffo (milionario) in Ferrari.
ferrari cavallino rampante montezemolo by domenico rosa
Da qualche tempo Dagospia (e altri giornali) avevano segnalato i “malumori” (per usare il solito eufemismo) dei torinesi per gli insulti pesanti che l’imprenditore di Casetta d’Ete, amicone da sempre di Luchino, andava rivolgendo soprattutto al giovane nipote dell’Avvocato dopo la rottura del patto di sindacato nell’Rcs editore del “Corriere della Sera”.
Fino al punto di affermare ai media: “John Elkan è un poveretto, un imbecille appartenente a una famiglia che ha distrutto una quantità industriale di posti di lavoro”.
E ancora: “Andrebbe fatto un referendum per conoscere se gli italiani lo vogliono ancora nel nostro Paese”.
Mieli Della Valle e Montezemolo all\'anema e core di capri
Dichiarazioni durissime (e ingenerose) che, stando a molte testimonianze raccolte da Dagospia tra i suoi confidenti, hanno messo in serio imbarazzo Montezemolo che dell’ex Fiat è stato, fino all’altro giorno, un dipendente sia pure di extralusso.
Da quasi mezzo secolo l’ex numero della Ferrari si considera poi, a pieno diritto, adottato (e cooptato) dalla famiglia Agnelli che lo volle pure presidente del gruppo dopo la scomparsa dell’Avvocato.
Diego della Valle Montezemolo Italo
Ai torinesi a Stelle&Strisce, Elkann e Marchionne, però, non è andata giù che l’ex ragazzo spazzola non abbia mai preso una posizione pubblica in difesa dei propri datori di lavoro. Anche se in privato, com’è agli atti, Montezemolo ha cercato di ricomporre quella che il suo sodale Della Valle aveva definito, bontà sua, una “lite da pianerottolo”. Anche se a scatenarla era stato proprio lui, la lavander marchigiano.
MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN
Tant’è, che nel tentativo di mettersi al riparo da certe critiche, Luchino nell’ultimo periodo “caldo” ha evitato ad arte anche di frequentare davanti a tutti (magari sotto l’occhio dei paparazzi) quel Dieguito ingombrante (non solo per la taglia adiposa) diventato ormai una sorta di feroce “epuratore”. Mettendosi alle spalle anni di bagordi capresi, gite del “Club di Berlino” in Europa e foto-opportunity sulla poltrona Frau insieme alla coppia Mentana&Rossella.
MONTEZEMOLO DELLA VALLE MENTANA PNAERAI ROSSELLA tn
Tutto ciò non è bastato a Luca per smarcarsi dall’ingombrante socio Della Valle la cui bordata finale era riservata proprio all’ad di Fci: “Marchionne che vuole dare lezioni a noi italiani su cosa e come dobbiamo fare per sottolineare il suo ‘orgoglio italiano’ è una cosa vergognosa ed offensiva. Se si sente, orgoglioso di essere italiano, cominci a pagare le sue tasse personali in Italia dove le pagano i lavoratori Fiat”.
JOHN ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO FOTO ANSA
Di rincalzo, il sublime Carlito Rossella aggiungeva in difesa di Luchino, con tanto d’imitazione maldestra della voce dell’Avvocato: “Ma cosa vuole Marchionne? Non mi sembra un mistero: vuole tutto tra le sue mani. Vuole portare la Ferrari negli Stati Uniti…”.
Che e Castro MONTEZEMOLO E DELLA VALLE
Ma mentre si consuma il divorzio “a sportellate” tra la Rossa e Luchino, su Della Valle si abbatteva, inesorabile, la dantesca legge del contrappasso.
Già. Lo “scarparo” che indossati i panni del Grancassa sparava pallettoni infuocati contro gli “arzilli vecchietti” (i banchieri Bazoli e Geronzi), chiedeva le dimissioni dell’ex ad delle Ferrovie di stato (Mauro Moretti), licenziava senza preavviso qualche malcapitato parlamentare (ultimo Gasparri), proponeva l’esilio per Yaky Elkann, dava del “gelataio-riformatore” al premier Renzi e dell’”emerito deficiente” a tre suoi ministri, alla fine – il nostro Dieguito il Dritto - da New York assiste alle Idi di Maranello con il suo Luchino unica vittima sacrificata dalle sue imprudenti Crociate.
E la conferenza stampa d’addio tra Marpionne e Montezemolo accompagnata dalle note dolciastre di Mietta&Minghi: “ti chiamerò trottolino amoroso, du-dù, da-dà…” non cancella il pugno vibrato a Cernobbio dal numero uno dell’Fci (ex Fiat): “Nessuno di noi può ritenersi indispensabile in Ferrari”. E il duro monito vale anche per l’occupante di via Solferino.
LAPO ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO ALLA MESSA IN RICORDO DI AGNELLI FOTO ANSA
Montezemolo e Della Valle su una sola poltrona
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…