‘GLI AMICI’ DEL GIAGUARO - GUERRA CONTINUA DI BANKITALIA CONTRO GLI “AMICI” DELLA BPM, LA LISTA DEI DIPENDENTI-SOCI - GLI UOMINI DI VISCO CONSTESTANO IL PATTO OCCULTO CHE ORIENTA LE DECISIONI DEGLI ORGANI SOCIALI, LIMITA L’AUTONOMIA DEL CDA CON IL POTERE DI VETO E DI CONDIZIONA LA VITA AZIENDALE A SUON DI BONUS E ALTRE GRATIFICAZIONI ECONOMICHE - IN NOME DELLA SOBRIETÀ (E DEL DISASTRO IN BORSA) IL NUOVO AD MONTANI INCASSERÀ UN MAXISTIPENDIO: FINO A 6 MILIONI IN 2 ANNI…

Francesco Spini per "la Stampa"

Ora che la partita si è chiusa con la nomina di Piero Montani a consigliere delegato della Popolare di Milano (a peso d'oro: in due anni guadagnerà fino a 6 milioni di euro), Banca d'Italia presenta il conto agli «Amici della Bipiemme». In una durissima lettera datata 4 gennaio e inviata il giorno successivo agli ex vertici dell'associazione dei dipendenti soci scrive che la «pervasiva interferenza esercitata» e «il potere di orientare le decisioni degli organi sociali configurano» il sodalizio come «accordo parasociale in forma associativa».

Così mentre ieri il mercato festeggia la nomina di Montani con un rialzo del titolo del 9,37%, in banca cresce la preoccupazione. Via Nazionale nella missiva annuncia infatti di aver disposto l'avvio di un «procedimento sanzionatorio amministrativo» per la mancata comunicazione di tale accordo e per non aver «fornito le informazioni inerenti ai partecipanti» allo stesso nemmeno dopo la richiesta di Via Nazionale: infrazioni per cui gli ex vertici degli Amici rischiano multe da 5 a 50 mila euro.

In sei pagine, la missiva di Bankitalia firmata dal direttore della filiale di Milano Giuseppe Sopranzetti punta il dito sull'associazione, che «esercita pesanti condizionamenti sulla vita aziendale fino ad orientare i processi decisionali». Anche per via di tale influenza «il contesto di riferimento e gli equilibri tecnici della banca hanno registrato un marcato deterioramento».

Gli Amici limitano «in misura sensibile» l'autonomia del cda con «un sostanziale potere di veto» su più aspetti, con prassi che «hanno creato rigidità gestionali e condizionato le politiche di contenimento delle spese di struttura». Un'influenza crescente, la loro, dimostrata «anche dall'incremento delle posizioni apicali e dal riconoscimento di bonus o di altre gratificazioni economiche nel corso dell'esercizio 2010», oltre al influenza già emersa nelle carriere interne.

Le critiche si estendono agli organi aziendali che, «non hanno adottato sufficienti iniziative» per rimuovere le ingerenze. Bankitalia addebita anche «l'esercizio concertato del voto» dei soci membri dell'associazione che, seguendo l'orientamento espresso dall'ormai ex presidente Alessandro Dall'Asta, nell'assemblea di giugno bocciarono l'aumento delle deleghe e, nell'ultima assise, disattesero l'auspicio di Via Nazionale di discontinuità col passato nelle candidature per il consiglio di sorveglianza.

Con la nomina di Montani, però, il successo assembleare degli Amici si sta trasformando in una vittoria di Pirro. Dopo aver tentato inutilmente di promuovere a consigliere delegato l'attuale dg Enzo Chiesa (la sua posizione è a rischio: secondo indiscrezioni potrebbe tornare a fare il direttore finanziario), hanno fino all'ultimo tentato di sbarrare la strada a Montani.

Nella riunione del cds di due giorni fa il presidente Filippo Annunziata ha evitato di registrare una prima votazione sfavorevole. Sospesi i lavori per buona parte del pomeriggio, insieme con Andrea Bonomi, ha convinto gli Amici: anche senza il loro sì, l'indomani (ieri) i consiglieri Fabi-Fiba, i rappresentanti degli istituzionali uniti al gruppo di presidenza del cds sarebbero comunque riusciti a nominare Montani, con una maggioranza alternativa.

Montani, nel frattempo, ottiene un maxi-stipendio, tale da suscitare la «forte perplessità» anche del segretario della Uilca Massimo Masi. Di qui al 2014 guadagnerà un milione l'anno, con due milioni in caso di mancato rinnovo. Più due bonus: 500 mila euro se centrerà i target e altri 500 mila in caso di operazioni straordinarie. Come, sussurrano in molti, nel caso Bpm fosse venduta alla Popolare dell'Emilia Romagna...

 

Piero MontaniBPM BANCA POPOLARE DI MILANO ANNA MARIA TARANTOLA ignazio visco ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINILA LETTERA DI BANKITALIA A BPM CON CUI SI COMUNICA L'AVVIO DELLA PROCEDURA SANZIONATORIALA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO