DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
1. BCE: SENZA RIFORME STRUTTURALI RIPRESA A RISCHIO
IL CANTIERE DELLA NUOVA SEDE BCE
Ansa - Riforme strutturali insufficienti nei paesi dell'Eurozona costituiscono "un altro rischio al ribasso" per le prospettive economiche. Il monito arriva dalla Banca centrale europea nel bollettino mensile, che cita fra i rischi anche una "domanda interna inferiore alle attese".
2. RENDIMENTO BUND CROLLA SOTTO 1% SU ATTESE BCE, È RECORD
Ansa - Il rendimento del bund, il titolo di Stato decennale tedesco, crolla sotto l'1% su attese crescenti per ulteriori misure da parte della Bce per venire in soccorso ai governi con misure non convenzionali pro-crescita. E' la prima volta mai registrata dalle serie storiche.
3. UE-18: EUROSTAT, PIL II TRIMESTRE FERMO, +0,7% SU ANNO
Ansa - Il Pil dell'eurozona resta invariato nel secondo trimestre 2014, con +0,7% sull'anno. Così la prima stima flash di Eurostat. Nell'Ue-28 cresce dello 0,2%, con +1,2% rispetto al secondo trimestre 2013. Nel primo trimestre era cresciuto dello 0,2% in Ue-18 e dello 0,3% nell'Ue-28. Il Pil italiano a -0,2%.
4. UE, RIPRESA EUROZONA RESTA FRAGILE, ORA FARE RIFORME
Ansa - "Ci troviamo davanti ad un quadro misto e come abbiamo sempre sottolineato la natura della ripresa è fragile. I dati devono essere considerati in un quadro economico di medio termine ed è importante attuare le riforme": così l'Ue sul Pil dell'Eurozona. Si evidenzia che i Pil di Spagna e Portogallo, Paesi che le hanno fatte, stiano crescendo.
5. USA, LE BANCHE FRENANO SULL’ADDIO AL PRIVATE EQUITY
S. R. per "La Stampa" - Le banche americane stanno facendo pressione sui regolatori degli Stati Uniti per ritardare di sette anni l’entrata in vigore di una legge che imporrebbe loro la vendita degli investimenti in private equity e fondi di venture capital. Lo scrive il Wall Street Journal facendo riferimento alla porzione del Dodd Frank Act, la riforma finanziaria adottata nel 2010 sulla scia della peggiore crisi dalla Grande Depressione degli Anni ’30, che altrimenti entrerà in vigore l’estate del 2015.
Un posticipo condizionerebbe istituti come Goldman Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley ma anche piccole banche regionali. La Federal Reserve, che ha il potere di posticipare la data entro cui le banche devono rispettare la cosiddetta Volcker rule, ha confermato di avere ricevuto una lettera da parte di una serie di legislatori, convinti che «è importante che la Fed risponda alla questione velocemente per permettere alle banche di pianificare la gestione dei loro investimenti nei fondi».
Mariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb
Lunedì JP Morgan ha annunciato la vendita di circa la metà dei suoi investimenti in One Equity Partners, il suo braccio del private equity. Ieri invece la Global Financial Markets Association (Gfma) - i cui membri rappresentano il 90% del mercato valutario da 5.300 miliardi di dollari - ha presentato una serie di proposte in un documento da nove pagine per rendere più severe le regole per i trader finanziari.
Il documento è stato sollecitato dal Financial stability board, l’ente internazionale che monitora e fornisce raccomandazioni sul sistema finanziario globale che a sua volta ha diffuso le sue proposte lo scorso luglio.
WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE
Gfma sostiene l’invito di Fsb a codici di condotta più severi e sostiene l’idea che i trader non dovrebbero condividere informazioni sulle loro strategie di trading con i loro clienti ma invita lo stesso Fsb a non imporre «raccomandazioni specifiche».
6. PER CANDY CRUSH CROLLO DEL 25% A WALL STREET
S. R. per "La Stampa" - L’Ipo di Alibaba sta già mettendo in fibrillazione l’intero settore delle nuove tecnologie a Wall Street. L’euforia non contagia King Digital Entertainment, la casa che ha sviluppato Candy Crush Saga, popolare giochino per smartphone. In mano all’italiano Riccardo Zacconi, la società è sbarcata sul listino di New York nel marzo scorso. L’operazione ha avuto molto risalto. Ora però rischia una brutta frenata proprio sui numeri di Candy Crush.
IL QUARTIER GENERALE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK
Il giochino non piace più: nel secondo trimestre c’è stato un calo degli ordini del 5% pari a 30 milioni di dollari sui 611 milioni del periodo. Quel che è peggio è che la società stima che questi ordini calino ancora del 14% nel trimestre in corso, a 500-525 milioni di dollari. King Digital ha comunque presentato ricavi in crescita del 29% a 594 milioni di dollari per i tre mesi.
Gli investitori però hanno guardato soltanto al calo della app-gioco che vale il 75% del fatturato. Per questo si sono precipitati a vendere il titolo in Borsa provocando un crollo del 25% delle quotazioni in un giorno solo. A pesare è la concorrenza di altri videogame come «Kim Kardashian Hollywood» della rivale Glu Mobile, che il mese scorso ha generato 1,6 milioni di dollari in cinque giorni.
Del resto, la rivalità nel segmento è spietatatissima e la gloria di una hit spesso rischia di essere effimera. I passatempo elettronici, proprio perché sono studiati per essere mordi e fuggi, finiscono per essere più facilmente dimenticati o rimpiazzati dalla nuova moda virale del momento. È quel che sta succedendo anche a Zynga, dipendente anche questa dall’andamento di un unico gioco, Farmville. Sul listino il titolo si è dimezzato dal marzo scorso.
7. L'UTILE «IMPOSSIBILE» DI POP. EMILIA
R.Fi. per “Il Sole 24 Ore” - Banca Popolare dell'Emilia Romagna dice addio agli utili stimati nel piano industriale 2012-14. Colpa della crisi economica ancora in atto e delle incognite dell'Asset quality review. A dirlo, nella relazione semestrale, è la stessa banca modenese, come evidenziato ieri da Radiocor.
Il prolugamento della crisi economica e le incertezze legate ai test europei rendono infatti «difficile» il conseguimento del target di utili, fissato a 348 milioni. Nulla di più prevedibile, a dire il vero, visto che il piano era stato costruito tre anni fa, sulla base di ben altre prospettive macroeconomiche. Del resto nel primo semestre il gruppo emiliano ha messo in cassaforte un utile di 42,8 milioni, un risultato lontano dagli obiettivi di fine anno.
Ad accorgersene per primo è stato il mercato stesso, che infatti ha punito il titolo pesantemente giovedì scorso, in occasione della presentazione dei conti. Per capire i nuovi target ci sarà da aspettare fino all'inizio del 2015, quando il gruppo guidato da Alessandro Vandelli presenterà il nuovo piano industriale.
8. MUGUGNI ASCOLANI SUL RIASSETTO DI INTESA
Ma.Fe. per “Il Sole 24 Ore” - Volano gli stracci tra la Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli Piceno e Intesa Sanpaolo. O meglio, voleranno in autunno, quando l'ente potrebbe citare in giudizio la banca per non aver mantenuto gli impegni presi due anni fa, quando – all'epoca dell'integrazione tra Banca dell'Adriatico e Cassa di Ascoli – si stabilì che le strutture di quest'ultima restassero il punto di riferimento, per uomini e mezzi, del nuovo aggregato.
Proprio sulla base di quelle promesse, la Fondazione decise di vendere la sua quota di minoranza, pari al 34%, in Carisap: secondo l'ente, però, non tutto è andato come da accordi, e anche il nuovo progetto di razionalizzazione delle banche locali di Intesa rischia di penalizzare la comunità locale.
Basterà tutto questo a fermare il piano della banca? Difficile, vista la decisione con cui sono stati superati altri mugugni giunti nei mesi scorsi da altre parti d'Italia. Intanto, in attesa di avviare la causa, la Fondazione ascolana nei giorni scorsi ha venduto per 70 milioni la (piccola) quota che ancora restava di Intesa.
9. SAAB SI ALLONTANA DAL RISCHIO FALLIMENTO
R.Fi. per “Il Sole 24 Ore” - Si allontana il nuovo fallimento della Saab. National Electric Vehicle Sweden (Nevs), l'azienda a capitale cinese proprietaria della svedese Saab, non sarà più citata in tribunale da un fornitore, il produttore di componenti Labotest.
In una nota all'agenzia di stampa TT, Labotest ha infatti affermato: «Abbiamo ricevuto informazioni dai rappresentanti di Nevs sui loro progetti e discussioni con partner e investitori. Su questa base abbiamo deciso di ritirare la nostra denuncia sulla cessazione di pagamenti» da parte di Nevs.
Secondo alcuni media scandinavi, Nevs starebbe trattando con l'indiana Mahindra e con la cinese Dongfeng. Nevs ha indicato di dovere ai fornitori pagamenti per circa 50 milioni di corone (5,4 milioni di euro), di cui 150mila corone a Labotest. Nevs ha acquisito Saab nel giugno 2012, ma le difficoltà finanziarie degli ultimi mesi pesano sull'attività del marchio svedese, che produce adesso un solo modello, la berlina 9-3 Aero Sedan.
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