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Alessandro Alviani per "la Stampa"
E siamo a cinque: per la quinta volta nel giro di due anni e mezzo è stata rinviata l'inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino. Neanche l'ultimo appuntamento, fissato al 27 ottobre 2013, verrà infatti rispettato. Ora nessuno sa di preciso quando decollerà il primo volo dallo scalo intitolato all'ex cancelliere Willy Brandt. Visti i precedenti, i responsabili non si sono sbilanciati e non hanno indicato nuove date. La Bild rivela che l'aeroporto sarà aperto «al più presto nel 2014».
Uno smacco che si ripercuote sull'immagine di un intero Paese, ammirato all'estero per la sua efficienza. Un disastro che potrebbe avere anche conseguenze politiche: traballa la poltrona del sindaco di Berlino Klaus Wowereit, che ieri si è dimesso da presidente del consiglio di sorveglianza della società che gestisce lo scalo.
I Verdi e i Pirati, all'opposizione nel parlamento della città -Stato di Berlino, vogliono presentare nei prossimi giorni una mozione di sfiducia per mandarlo a casa (non hanno però i voti e né la Spd di Wowereit, né la Cdu, sua alleata a Berlino, vogliono scaricarlo). Secondo la Bild la notizia del nuovo rinvio era nota già il 18 dicembre, ma sarebbe stata tenuta nascosta, dettaglio negato da Wowereit.
L'aeroporto è in costruzione dal 2006 accanto allo scalo di Schönefeld, nel Sud-Est della capitale tedesca, e sostituirà tanto quest'ultimo, quanto quello di Tegel, nel Nord-Ovest (lo storico scalo di Tempelhof è già stato chiuso nel 2008). La sua apertura è diventata ormai una farsa. La causa principale del caos va ricercata nei problemi al sistema antincendio.
Accanto a questi, però, c'è una lunga serie di errori di progettazione o di costruzione: la Lan interna, indispensabile per gestire il boarding, il chek-in e l'illuminazione delle piste, non funziona a dovere; sessanta chilometri di tubature di raffreddamento non sarebbero state isolate; le scale mobili sono troppo corte; l'acqua piovane può finire, a seconda del vento, direttamente nell'ingresso dell'impianto di ventilazione; qua e là sono già comparse le prime crepe sulle mattonelle in pietra naturale che ricoprono il pavimento del terminal; alcuni cartelli che dovrebbero portare alle uscite di sicurezza conducono contro un muro.
Il progettista capo è stato licenziato l'anno scorso, rallentando ulteriormente il tutto e complicando il caos; il sistema di gestione dei bagagli rischia di andare in tilt e lo scalo, nel complesso, potrebbe nascere già troppo piccolo rispetto ai passeggeri previsti. Per questo, secondo la Bild, il nuovo responsabile tecnico avrebbe chiesto di verificare l'ipotesi di una ristrutturazione completa dell'aeroporto. I ritardi hanno già causato al contribuente tedesco costi aggiuntivi per 1,2 miliardi, che dopo l'ennesimo rinvio saliranno ancora.
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AEROPORTO DI BERLINO jpeg
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