DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
1 – 2018: FUGA DAI BITCOIN – LA CRIPTOVALUTA CROLLA SOTTO I 4MILA DOLLARI (-80% DAL PICCO DI UN ANNO FA) – GLI SPECULATORI SCARICANO LA MONETA VIRTUALE E I “MINER” NON RIESCONO A RISOLVERE LE EQUAZIONI PER GENERARNE DI NUOVA – L’AVEVA PREVISTO BUFFET, AUGUSTIN CARSTENS DELLA BRI (''UN MIX DI BOLLA, SCHEMA PONZI E DISASTRO AMBIENTALE''), BASTAVA LEGGERE DAGOSPIA...
2 – DAI TULIPANI AI BITCOIN, IL RITORNO DELLA BOLLA PERFETTA. IN UN ANNO LA MONETA DIGITALE HA PERSO L’80 PER CENTO
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa - TuttoSoldi”
Nel novembre di cinque anni fa, l' ex presidente della Banca d' Olanda, Nout Wellink, li paragonò ai tulipani. E andò oltre: «I bitcoin sono peggio, perché almeno poi avevi un bulbo di tulipano, mentre oggi hai niente in mano». Non a caso, la curva dei prezzi della criptovaluta più celebre al mondo ha ricalcato quasi fedelmente quella dei tulipani, protagonisti di una delle più celebri bolle speculative della storia, fra il 1633 e il 1637. E ora l' euforia intorno ai bitcoin è scoppiata. Forse per sempre.
Solo un anno fa, a metà dicembre 2017, un bitcoin poteva essere scambiato per quasi 20 mila dollari. A un giro di sole di distanza, il valore è calato sotto quota 3.400 dollari, l' 80% in meno. (…) Le avvisaglie del pirotecnico crollo dei prezzi dei bitcoin vanno ricercate verso la metà dello scorso anno. Quando cioè iniziarono a esserci le prime critiche dell' universo finanziario.
Un esempio? Quando il numero uno di J.P. Morgan, Jamie Dimon, dichiarò che considerava i bitcoin al pari di una frode. O ancora, quando l' economista della New York University Nouriel Roubini ricordava che c' era troppo entusiasmo, non sostenuto da solidi fondamentali, riguardo alle criptovalute. E infatti, nel giro di un solo anno, è cambiato tutto.
Il 16 dicembre 2017, sulla piattaforma Coinbase, il valore era di 19.539 dollari. L' 8 dicembre scorso era invece di 3.327 dollari. Vale a dire, 16.212 dollari in meno. I motivi, secondo gli operatori finanziari, sono due: il giro di vite dei regolatori, dalla Cina agli Stati Uniti, e la presa di coscienza degli investitori che i prezzi di un anno fa erano esagerati. (…)
Di contro, la fine dell' eccitazione intorno alle monete digitali non ha avuto alcuna conseguenza sullo sviluppo dell' applicazione della tecnologia sottostante, ovvero la blockchain, nell' ambito bancario. Sia a livello privato, quindi gli istituti di credito, sia a livello di banche centrali, continuano le sperimentazioni su come rendere più sicure e veloci le transazioni. Proprio utilizzando il sistema di database distribuiti alla base dei bitcoin. Al contrario dei tulipani, almeno, i bitcoin hanno lasciato qualcosa di solido e utile in eredità.
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