LE BORSE OSCILLANO E LO SPREAD CALA (443), ANCHE L’EURO RIALZA LA TESTA (1,3020) - IN ASIA VOLANO I TITOLI INTERNET - FITCH ABBASSA IL RATING DI BARCLAYS, CREDIT SUISSE, DEUTSCHE BANK - GIÙ LE IMMATRICOLAZIONI AUTO IN EUROPA (-3,5%), TRACOLLO FIAT (-11,7%) - IL PREZZO DEL PETROLIO SCENDE MA CON LA RECESSIONE È SOLO L’INIZIO - NUOVO RINVIO PER SEAT - ALFIO MARCHINI LIQUIDO - IL TAGLIO DEL DIVIDENDO IMBARAZZA TELEFONICA - MEDIASET RISCHIA DI CADERE DALLE TORRI DMT - L’HARAKIRI DI UNICREDIT SU FONSAI…

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1. SPREAD BTP-BUND IN CALO, SCENDE A 443 PUNTI...
(ANSA) - Lo spread tra i Btp decennali italiani e il Bund tedesco è in calo. Il differenziale si è ridotto a 443,4 punti, con rendimento al 6,38%.

2. BORSA: EUROPA OSCILLA, OCCHI A ITALIA (+0,49%)...
(ANSA) - Dopo un avvio in rialzo le Borse in Europa oscillano e in molti casi girano in terreno negativo. L'indice di riferimento lo Stoxx 600 segna +0,4% dopo la chiusura positiva dei mercati in Asia e i segnali di ottimismo generati dai dati Usa su disoccupazione e produzione. Gli occhi sono puntati sull'Italia dove alla Camera si vota la fiducia alla manovra anti-crisi del governo Monti. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra +0,56% - Parigi +0,10% - Francoforte +0,28% - Madrid +0,35% - Milano +0,49% - Amsterdam +0,29% - Stoccolma -0,04% - Zurigo +0,15%.

3. EURO IN RIALZO A 1,3020...
(ANSA) - Euro in lieve rialzo in apertura dei mercati dove oscilla intorno a quota 1,3020 rispetto al dollaro. Ieri sera dopo la chiusura di Wall street la moneta unica segnava 1,3012.Lo yen quota 101,42.

4. BORSA: ASIA RIMBALZA CON DATI USA, RALLY MONDO INTERNET...
(ANSA) - Seduta in rialzo per le Borse nell'area Asia Pacifico interrompendo la serie negativa dopo i dati Usa macroeconomici migliori delle attese. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione in America sono calate ai minimi da oltre tre anni a questa parte mentre la produzione industriale negli Stati Uniti a novembre è calata meno del previsto. Questo lascia sperare i mercati in una soluzione alla crisi del debito in Europa o almeno che questa non trascini poi tutta l'economia globale in recessione. Bene i titoli export come Samsung che guadagna oltre il 2%, Hyundai Motor il 2%, Li&Fung l'1,1 per cento.

Rally per i titoli tecnologici e in particolare per le 'internet company' dopo il report di Nomura che mostra una forte crescita della domanda per l'ecommerce. CyberAgent, un'azienda di pubblicità online, ha fatto un balzo a Tokyo del 4,1%, DeNa un operatore nei social media ha guadagnato il 4,3 per cento.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo +0,29% - Hong Kong +1,88% (seduta in corso) - Shanghai +2,01% - Taiwan +0,30% - Seul +1,15% - Sidney +0,47% - Mumbai +1,11% (seduta in corso) - Singapore +1,12% - Bangkok +0,85% - Giakarta +1,82% (seduta in corso)

5. FITCH ABBASSA RATING BARCLAYS CREDIT SUISSE DEUTSCHE BANK...
Radiocor - Ficth ha annunciato la notte scorsa di avere ridotto il rating di due gradini di Barclays, Credit Suisse e Deutsche Bank e di un livello il merito di Bank of America, Bnp Paribas e Goldman Sachs. Confermato il voto a Morgan Stanley, Societe' Generale e Ubs. Le difficolta' dei mercati finanziari e i provvedimenti in corso a livello regolatorio le cause del downgrading. Bofa, Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Ubs hanno un rating A mentre Bnp Paribas e SoGen sono a livello A+.

6. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor - GOVERNO: oggi alla Camera il si' (con fiducia) al decreto. Tassa sul tabacco, salve le sigarette. Il premier Mario Monti: ora lo sviluppo, sulle liberalizzazioni una nuova offensiva. Cambiano i termini di pensionamento. Edicole verso la serrata contro deregulation. Il ministro per lo Sviluppo e le Infrastrutture, Corrado Passera: un impegno comune per migliorare la produttivita'. L'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, premier disperato, non c'e' certezza che durera' (dai giornali). 'Ora il sistema Paese difenda le nostre Pmi'. Appello di Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare (Il Sole 24 Ore, pag. 31). I big dell'industria degli elettrodomestici: meno fisco o ci spostiamo in Polonia (Il Corriere della Sera, pag. 6).

'Le lobby non ci fermeranno. Basta con le brutte figure, a gennaio ripresentiamo tutto'. Intervista ad Antonio Catricala', sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ex Antitrust (La Repubblica, pag. 3). 'Non c'e' una fase due, il Governo gia' sta lavorando per rilanciare la crescita. Ecco il piano d'azione per il Sud'. Intervista al ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca (La Repubblica, pag. 7). 'L'Italia ora e' credibile. Torneremo a contare'. Intervista al ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata (La Stampa, pag. 17). 'Troppe tasse, cosi' crolla l'agricoltura'. Intervista al presidente di Confagricoltura, Mario Guidi (Il Giornale, pag. 9)

CRISI: Il presidente Bce, Mario Draghi, il credito e' sotto pressione, evitare la stretta. Successo per l'asta spagnola a 5 anni. Borse in rialzo, spread Bund/Btp in calo. Confindustria, Italia in recessione, nel 2012 il Pil -1,6%. La presidente, Emma Marcegaglia, Il Paese puo' farcela, anche l'Europa deve cambiare rotta (dai giornali)

GANCIA: passa al re della vodka, Roustam Tariko, per 100 milioni di euro, debiti inclusi (dai giornali). 'Non mi dispiacerebbe acquistare una banca'. Intervista a Roustam Tariko (Il Sole 24 Ore, pag. 31)

UNICREDIT: approva la ricapitalizzazione. La Libia sottoscrive (dai giornali). Tripoli rispetta i patti di guerra (Il Sole 24 Ore, pag. 41) Il consorzio di garanzia punta allo sconto del 40% (Il Sole 24 Ore, pag. 41)

BPM: rimborso con i tagli per il convertendo. Scadenza anticipata di due anni (Il Corriere della Sera, pag. 43)

FONDIARIA-SAI: fondi alle porte. Vende la quota del 2% in Adf (Il Sole 24 Ore, pag. 43). Il titolo cade ancora a Piazza Affari (-5%). Tutte le decisioni al board del 23 dicembre. (dai giornali). Nel mirino di Isvap e Consob dopo anni di distrazione (Il Fatto quotidiano pag.8)

GENERALI: piano per le successioni dei manager. Il consiglio di oggi rafforzera' le regole di governante in caso di dimissioni dei vertici (Il Sole 24 Ore, pag. 43)

FERRERO: 'restera' un gruppo familiare. Niente manager esterni, Giovanni rimane l'unico a.d.'. Intervista al presidente Francesco Paolo Fulci (La Stampa, pag. 39)

SEA: gara a tre per entrare nella societa' (dai giornali) EDISON: riassetto al rinvio forzato (dai giornali). Soci spaccati sull'aumento di capitale (La Repubblica, pag. 40)

CAMFIN: fa i conti con il warrant 2009 (La Repubblica, pag. 40)

BANCHE: i sindacati chiedono incrementi per 204 euro, ma le aziende offrono 150 (Il Sole 24 Ore, pag. 35)

GRANDE DISTRIBUZIONE: Castello compra 10 supermercati Coop (Il Sole 24 Ore, pag. 46)

AEROPORTO GENOVA: spunta il piano per mettere in gara il 75% (Il Secolo XIX pag.13)

INDUSTRIA: la Sicilia ci riprova. La regione sopprime le Asi, carrozzoni clientelari che hanno creato capannoni vuoti. Antonello Montante, delegato di Confindustria nazionale per i rapporti con le istituzioni, afferma che 'con la riforma delle Asi nasceranno zone industriali a burocrazia zero (Il Sole 24 Ore, pag. 32)

7. AUTO EUROPA: -3,5% IMMATRICOLAZIONI NOVEMBRE, -11,7% GRUPPO FIAT...
Radiocor - In Europa (Ue27+Efta) nel mese di novembre le immatricolazioni di auto nuove son o scese del 3,5% annuo a 1.030.414 unita'. Lo rende noto l'Acea, precisando che nei primi undici mesi dell'anno il dato segna una flessione dell'1,4% rispetto allo stesso periodo del 2010.

A novembre il gruppo Fiat ha venduto 67.640 vetture, l'11,7% in meno rispetto a un anno prima. La quota di mercato del Lingotto e' scesa al 6,3% dal 6,9%. Tra i costruttori il primato resta del gruppo Volkswagen (+5,8% le immatricolazioni e quota salita al 23,7%), seguita da Psa Peugeot Citroen (-13,2% e quota in flessione all'11,7%), Renault (-1% e quota al 10,7%), Gm (-10,8% e quota all'8,2%) e Ford (-5,5% e 7,5%).

8. MORNING NOTE: L'AGENDA DI VENERDI' 16 DICEMBRE
Radiocor - Milano - conferenza stampa Carige 'Nuovi percorsi di relazione personalizzata per la finanza', in occasione della presentazione del nuovo sito web.

Roma - conferenza in memoria di Tommaso Padoa Schioppa con il presidente della Bce, Mario Draghi, il Governatore della banca d'Italia, Ignazio Visco, il Governatore della Banca d'Inghilterra, Mervyn King, il presidente dell'Eba, Andrea Enria e il presidente del Consiglio, Mario Monti.

Roma - si riunisce a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri per esaminare provvedimenti urgenti in materia di giustizia.

Roma - la Camera vota la fiducia sul Dl manovra.

Ue - Acea presenta i dati relativi al mese di novembre sulle immatricolazioni di autovetture in Europa.

9. IL PREZZO DEL PETROLIO SCENDE MA È SOLO L'INIZIO, LA CRISI FRENERÀ LA DOMANDA...
Una Galani per "la Stampa" - Le quotazioni del petrolio sembrano pronte a un confronto con la realtà. Il calo del 4% del Brent registrato mercoledì scorso era parte di un più ampio crollo dei prezzi di fine anno. Potrebbe però anche essere l'inizio di una più ampia flessione delle quotazioni. Le prospettive sempre più fosche per la crescita globale stanno iniziando a pesare più degli attuali rischi di un'altra grande crisi in Medio Oriente. Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, la decisione dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio di mantenere la produzione giornaliera a 30 milioni di barili manterrà l'equilibrio tra domanda e offerta fino al prossimo anno.

Ma questo è vero solo se le previsioni sulla crescita economica relativamente rosee, si dimostreranno esatte. L'Opec prevede una crescita del 3,6% per l'economia mondiale l'anno prossimo (+0,4% nell'area euro). La previsione più pessimistica dell'Opec, in un ampio range di ipotesi diffuso nel suo ultimo rapporto mensile, vede una crescita mondiale del 3%.

Tutt'altro tono dagli economisti di Standard Chartered che si aspettano una recessione nell'area euro (-1,5%) e un rallentamento della crescita globale (+2,2%). Gli investitori devono ponderare i rischi attuali di recessione in un contesto geopolitico volatile. Entro il secondo trimestre del prossimo anno, la Libia dovrebbe ritornare alla piena produzione di petrolio. E mentre ogni disordine nello Stretto di Hormuz farebbe impennare i prezzi, il rischio di un reale conflitto sembra minimo, nonostante le sanzioni più severe contro l'Iran.

Una prospettiva mondiale relativamente rosea in questo momento all'Opec fa comodo perchè consente ai Paesi membri di estrarre petrolio a pieno ritmo con proventi annuali quasi record. Un crollo della crescita globale più ampio delle previsioni costringerebbe i membri dell'Opec a ridurre la produzione in un momento in cui il cartello non riesce neppure ad accordarsi sulle quote di produzione individuali per ogni Paese. Ogni lotta interna nell'Opec, se la domanda dovesse rallentare, servirebbe solo ad accelerare il calo dei prezzi.

10. TELEFONICA TAGLIA IL DIVIDENDO LE DURE SCELTE NON SONO FINITE...
Fiona Maharg-Bravo per "la Stampa" - Tagliando il suo dividendo, Telefonica ha ceduto a ciò che il mercato da tempo riteneva inevitabile. Ma una diminuzione del pagamento agli azionisti pari ad appena il 14% potrebbe ancora lasciare la compagnia di telecomunicazioni spagnola con una limitata flessibilità finanziaria. Per risolvere il problema, deve prendere decisioni più difficili.

Il taglio del dividendo, annunciato dal nuovo direttore finanziario di Telefonica, è imbarazzante, visto il precedente fanatico attaccamento della società al dividendo. Angel Vila aveva affermato che il taglio è arrivato, almeno in parte, perché il mercato «non stava comprendendo gli impegni di remunerazione». Ma il mercato aveva compreso fin troppo bene i suoi impegni di remunerazione, giudicandoli insostenibili. E Telefonica ha ora dimostrato che aveva ragione.

Non solo sta tagliando il dividendo del prossimo anno ma sta pagando in azioni parte del dividendo di quest'anno. Certo, l'attività commerciale è dura. L'attività in Spagna è stata colpita duramente da quando Telefonica ha fissato i suoi obiettivi a ottobre 2009. Nel frattempo, Telefonica ha mantenuto il suo obiettivo di spese in conto capitale di 9 miliardi di euro all'anno, determinante per proteggere le sue posizioni di mercato.

La decisione di tagliare è soltanto un primo passo. Dopo il taglio, Telefonica avrà ancora uno tra i più elevati rendimenti nel settore e gli investitori sono preoccupati per la sostenibilità del dividendo. Secondo alcune stime degli analisti, Telefonica pagherà agli azionisti ancora quasi tutta la liquidità che genererà il prossimo anno. Bernstein research prevede che il rapporto debito netto/Ebitda scenderà ma supererà l'obiettivo della compagnia di 2-2,5 volte. Per raggiungere il suo obiettivo, Chevreux ritiene che il dividendo debba essere ridotto del 70%.

Un'alternativa è cedere attività. La società ha diversi investimenti non essenziali, come una partecipazione in China Unicom o la sua attività nella Repubblica Ceca. In passato sono stati definiti strategici ma questa opinione - come quella sul dividendo - può cambiare.

11. ENNESIMO SLITTAMENTO SUL DEBITO DI SEAT PG....
Mo. D. per "Il Sole 24 Ore" - Nuovo rinvio per la ristrutturazione del debito di Seat Pagine Gialle. E non sarà nemmeno l'ultimo. La scadenza del 14 dicembre, per il via libera all'accordo da parte dei senior lender, è slittata ad oggi. Ma solo momentaneamente, per dare al cda la possibilità di prendere atto della percentuale di consensi, che dovrebbe essere di poco superiore al 70%.

Oggi poi il board, con ogni probabilità, concederà un nuovo rivio a gennaio. Nel frattempo potrebbe aprire le trattative anche con gli obbligazionisti dell'Ssb, che avrebbero acquistato parte del debito senior per bloccare un'operazione che non preveda il loro consenso. Come convincerli a dare il via libera? Sul piatto Seat Pg potrebbe dover mettere una «consent fee», che se fosse pari a quella riconosciuta ai bondholder Lighthouse e ai senior lender, sarebbe dell'1,2%. Una ristrutturazione del debito che inizia a costare davvero cara.

12. ALFIO MARCHINI AUMENTA LA LIQUIDITÀ...
An. Giac. per "Il Sole 24 Ore" - Salgono attivi e liquidità di Fimar, la holding del costruttore e immobiliarista romano Alfio Marchini. Il bilancio 2010 evidenzia attivi lievitati a circa 143 milioni dai 135 milioni dell'esercizio precedente, con disponibilità liquide migliorate da 8,1 a 10,3 milioni e un patrimonio netto stabile a 10,85 milioni a fronte di debiti per 130,78 milioni dei quali 24 milioni sono verso banche e 92 milioni verso le partecipate.

Attraverso queste Marchini possiede un patrimonio immobiliare di grande entità, raggruppato in società italiane (fra le altre Fimar Costruzioni, Barigello, Asset, Agricola Immobiliare Cafaggiolo, Milonia, Keryx), ma presente anche in Argentina e Romania. Nel portafoglio, oltre a una piccola quota nel Campus Bio-Medico di Roma, centro di eccellenza ospedaliero di emanazione dell'Opus Dei, compare poi il 40% di Astrim che svolge attività immobiliare.

13. MEDIASET E I DOLORI DELLE TORRI DMT...
S. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - È un matrimonio più faticoso del previsto, quello tra Mediaset e Dmt. Dopo mesi di battaglia coi fondi, e il rischio che l'operazione saltasse, era arrivato il fatidico sì alla fusione tra Elettronica Industriale e la società di Alessandro Falciai. Ma l'ok dell'Antitrust, un passaggio obbligato e solitamente formale in ogni operazione di M&A, si è rivelato tutt'altro che di rito perché sono stati posti una serie di pesanti paletti.

Mediaset deve mantenere Dmt quotata e contendibile: vuol dire che dovrà scendere sotto il 50% o addirittura sotto il 30%? In più Mediaset dovrà garantire l'accesso a tutti e fare gli investimenti necessari per tale garanzia. Di fronte a queste richieste, Mediaset ha preso tempo: il generico annuncio di ieri che sta valutando le osservazioni fa pensare a un possibile dietrofront? Difficile che tutto naufraghi, ma l'operazione diventa più costosa e complicata.

14. RISCHIO DI UN BLUFF SUL POKER DI ZYNGA...
M. Val. per "Il Sole 24 Ore" - Zynga da oggi gioca in Borsa: la società di giochi online debutterà questa mattina a Wall Street e misurerà l'appetito degli investitori per le nuove firme di internet. Il gruppo scommette che la riduzione della sua valutazione basti a evitare delusioni sotto Natale: ha sottolineato di aver dimezzato le pretese - a sette miliardi da 14 - rispetto ad agosto. Nel collocamento Zynga ha scelto di offrire cento milioni di azioni, per rastrellare quasi un miliardo di dollari.

Ma il vero test sarà l'andamento del titolo nella seduta odierna e nelle prossime. Il precedente più vicino invita alla cautela: il colosso dei coupon online Groupon il mese scorso era riuscito a guadagnare oltre il 30% nel primo giorno di contrattazioni, ma ha poi innestato la retromarcia perdendo fino al 42% dai massimi, anche se ora è tornato sopra il prezzo di collocamento.

15. SE IL MANAGER INCASSA AL MESE 1200 VOLTE DI PIÙ...
Enrico Franceschini per "la Repubblica" - Nell´ultimo quarto di secolo, i compensi dei top manager in Gran Bretagna sono aumentati del 1200 per cento, ovvero di 27 volte in 25 anni, fino a raggiungere una media di 4 milioni di sterline (circa 4 milioni e mezzo di euro) a testa. Lo rivelano nuove statistiche che mettono ancora una volta in risalto la questione del gap ricchi-poveri nel Regno Unito, sottolineando quanto sia cresciuta la distanza tra i dirigenti della maggiori aziende nazionali e il reddito medio della popolazione nello spazio di poco più di una generazione.

Si tratta di un rapporto preparato dalla Business School dell´Università di Exeter, da cui risulta che il compenso medio (salario, bonus e ricompenso in azioni) dei presidenti e amministratori delegati del Ftse 100, l´indice dei 100 "blue chips" della Borsa di Londra, è salito da 300 mila sterline nel 1987 a 4 milioni di sterline oggi, dopo averlo adeguato al tasso d´inflazione.

Lo studio della Exeter University definisce il formidabile incremento dei compensi dei supermanager una «bomba ad orologeria», con un legame «opaco» tra salario e rendimento, aggiungendo tuttavia che è improbabile un cambiamento di questa cultura dell´aumento, nonostante la denuncia di eccessi e proteste come quelle del movimento "Occupy" a Wall Street, a Londra e in altre capitali della finanza.

La nuova statistica viene pubblicata proprio mentre il governo britannico ha annunciato piani per contenere bonus eccessivi per banchieri e top manager, tra una crescente preoccupazione da parte di azionisti e opinione pubblica che tali ricompense siano diventate una spirale incontrollabile, senza una relazione diretta con la prestazione delle aziende.

16. UNICREDIT FA HARAKIRI...
Giovanni Pons per "la Repubblica" - Nell´intricata vicenda che coinvolge Fonsai e la galassia della famiglia Ligresti risulta incomprensibile la posizione di Unicredit, che si è associata a Mediobanca nel chiedere un nuovo aumento di capitale. La banca guidata da Rampl e Ghizzoni, infatti, è esposta per 550 milioni nelle società di famiglia a monte di Fonsai e una ricapitalizzazione di quest´ultima rischia di azzerare il 35% in mano a Premafin che non ha i denari per farvi fronte.

E se la partecipazione di Premafin in Fonsai si azzera fallisce tutto il sistema a monte che ai valori di mercato di oggi, pre-aumento, è già negativo per 350-370 milioni. Unicredit ha sempre detto di essere intervenuta nel capitale di Fonsai, con il 7%, per salvaguardare i propri crediti. Adesso, dopo aver subito una perdita a valle di 160 milioni su quella quota, Unicredit fa harakiri anche sui crediti.

 

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