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Carlotta Scozzari per Dagospia
Seconda seduta di fila di forti cali per Piazza Affari e per le altre Borse europee, che risentono delle vendite che fioccano a Wall Street. "Il comparto azionario statunitense - notano gli esperti di Ig - è tornato sotto pressione a distanza di una settimana dai massimi storici. I volumi in vendita sono impressionanti, mentre sui rimbalzi rimangono sempre al di sotto della media di periodo. Le mani forti - è l'amara conclusione di Ig - non credono più nella prosecuzione del rally che dura ormai da cinque anni e i volumi ne sono una testimonianza".
Così a Milano, l'indice Ftse Mib ha ceduto un secco 1,07% a 21.198,79 punti. Nel frattempo, a segnalare che sui mercati finanziari stanno riaffiorando le tensioni è lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, risalito a 170 punti (per tutta la settimana aveva viaggiato ampiamente al di sotto della soglia).
All'interno di un Ftse Mib quasi completamente in rosso, il Monte dei Paschi di Siena guidato da Fabrizio Viola e presieduto da Alessandro Profumo si è distinto per il forte rialzo del 6,08 per cento. In generale, però, le banche di Piazza Affari sono state colpite dagli ordini di vendita: il Banco Popolare ha ceduto l'1,02%, Bpm il 2,73% e Intesa Sanpaolo il 2,60%. Rosso intenso soprattutto per la Popolare dell'Emilia Romagna, che ha lasciato sul terreno il 2,97% mentre sono tornate le voci di un possibile imminente aumento di capitale.
Deciso segno meno anche per Mediaset (-2,65%), dopo che si è saputo che il Credit Suisse ha collocato il 3,69% della controllata Mediaset Espana in mano a Prisa. Eni poco mossa (-0,54%), mentre Enel (-1,73%) si è mostrata più nervosa, così come Finmeccanica (-1,79%), mentre manca ormai pochissimo all'annuncio dei nuovi vertici delle controllate pubbliche da parte del governo guidato dal premier Matteo Renzi.
Fuori dal Ftse Mib, denaro su Rcs (+5,19%) e sui titoli risparmio (+6,48%) compresi quelli di tipo B (+10,65%).
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