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Da âIl Sole 24 Ore'
1. MENO TASSI, MENO TASSE: TORNA IL «BTP-ZERO»
«I titoli di Stato non sono investimenti finanziari, ma investimenti sociali». à questa la logica con cui Assoetica ha promosso anche quest'anno l'iniziativa «BTp-zero»: chi aderisce (un gruppo di pionieri l'ha fatto il 21 dicembre 2012 e l'ha ripetuto quest'anno) non deve far altro che restituire allo Stato con un normale bonifico gli interessi percepiti dai titoli di Stato. L'obiettivo, ovviamente simbolico, è di liberare lo Stato da quegli interessi che vengono pagati con i proventi di una tassazione vessatoria. Con un numero ben in testa: negli ultimi 30 anni l'Italia ha sborsato 2.200 miliardi di euro solo di interessi sul debito pubblico.
«à una partita di giro - scrivono i proponenti dell'iniziativa -. Lo Stato fa pagare ai cittadini e alle imprese le tasse e, con parte di quelle tasse, restituisce ai cittadini e alle imprese (soprattutto banche e assicurazioni) interessi pagati sul suo debito». Purtroppo, però, la «partita di giro» non è equa: perché le tasse pesano soprattutto sui deboli, mentre gli interessi vengono percepiti dai risparmiatori, dalle banche e dalle assicurazioni. Morale: «La ricchezza si concentra e diventa sempre più privata, mentre il debito diventa sempre più elevato e sempre più pubblico».
Da qui nasce l'iniziativa «BTp-zero»: «Ci rivolgiamo a tutti i cittadini - scrivono i promotori -, nella speranza che si rendano conto del reale significato dei titoli di Stato e dell'estrema ingiustizia sociale». La soluzione, secondo Assoetica, è dunque drastrica: è giusto restituire allo Stato gli interessi dei BTp.
I promotori di questa iniziativa l'hanno fatto, con un bonifico al «Fondo di ammortamento dei titoli di Stato». Se tutti lo facessero, dato che il 65% del debito pubblico è in mani italiane, tanti problemi verrebbero risolti. Si tratta di poche persone, certo. Che possono solo fare atti simbolici, ovvio. Ma che, almeno a Natale, aiutano a guardare i problemi sotto un'ottica diversa da quella tradizionale. (My.L.)
2. GIARDA SONDA LE ANIME DI BPM
Sta entrando nel vivo l'attività di Piero Giarda in Banca Popolare di Milano. Dopo essersi insediato lunedì scorso, oggi il neo eletto presidente del Consiglio di Sorveglianza tornerà nel quartier generale della banca per avviare i lavori e definire i prossimi appuntamenti.
L'obiettivo è stringere al massimo i tempi così da dare quanto prima un nuovo governo all'istituto. La data più realistica per il primo CdS rimane quella del 3 gennaio, nonostante alcuni consiglieri chiedano uno slittamento a dopo l'Epifania. In cima all'agenda del Professore della Cattolica tuttavia c'è la nomina del futuro Consiglio di Gestione. Ecco perchè Giarda intende sondare l'umore delle varie componenti del CdS e raccogliere le varie proposte sul tavolo sia a proposito dei nomi dei possibili consiglieri del CdG che del prossimo presidente del board.
In questo senso nei prossimi giorni l'ex Ministro dovrebbe incontrare separatamente sia i due soci industriali, Cr Alessandria e i francesi di Crédit Mutuel, sia il capo della lista di minoranza Piero Lonardi (con cui c'è stato un colloquio già nei giorni scorsi). L'appuntamento più atteso resta quello con Andrea C. Bonomi, primo socio finanziario con l'8,6% del capitale, con cui Giarda ha dialogato in occasione dell'Assemblea di sabato scorso. Parallelamente, nei prossimi giorni il docente avvierà gli incontri con i possibili candidati al ruolo di Consigliere delegato. I nomi che si fanno restano quelli di Giuseppe Castagna, ex Intesa, accanto a Fabio Innocenzi di Ubs ed Eliano Lodesani di Intesa. (L.D.)
3. E ORA PER VERSACE C'Ã UN NUOVO FAVORITO
Sono tre i gruppi finanziari restati in corsa per conquistare una minoranza di Versace, ma per alcuni addetti ai lavori il nome del vincitore sarebbe già scritto. Nelle scorse settimane la famiglia Versace (i fratelli Donatella e Santo con la nipote Allegra), aiutata dagli advisor Banca Imi e Goldman Sachs, hanno infatti scelto una short list dalla quale poi scegliere l'alleato azionario: una lista ristretta formata da Blackstone, Investcorp e Ccmp.
Tuttavia le indiscrezioni indicano un favorito evidente: cioè proprio il private equity Usa Ccmp Capital che può contare sull'angolo privilegiato garantito da Robert Singer, advisor del fondo Usa ma anche membro influente del board della griffe della Medusa. Singer avrebbe anche aiutato la famiglia e il management, guidato dall'Ad Gian Giacomo Ferraris, a preparare il nuovo piano industriale.
Sarà preferito dunque Ccmp Capital? I Versace finora hanno dimostrato di andare controcorrente. Fino al mese scorso sembrava favorito il Fondo Strategico Italiano, che poi non è stato scelto. Ora i riflettori sono su Ccmp. Insomma, per la Medusa il finale potrebbe essere a sorpresa. (C.Fe.)
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