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BYE BYE FERRARIS – DOMANI SI TERRÀ UN CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DI FIBERCOP E L’AMMINISTRATORE DELEGATO, LUIGI FERRARIS, SI DIMETTERÀ, DOPO SOLO SEI MESI DALLA NOMINA – IL MANAGER EX FERROVIE HA CAPITO DI NON CONTARE NIENTE: GLI AMERICANI DI KKR NON GLI LASCIANO SPAZI DI MANOVRA E COMANDANO DA LONDRA LA SOCIETÀ DELLA RETE TIM, PER CUI HANNO SGANCIATO 22 MILIARDI DI EURO. SENZA CONSIDERARE LE BEGHE POLITICHE: FERRARIS SI TROVA STRETTO ANCHE TRA IL PRESIDENTE MASSIMO SARNI, CARO A GIORGETTI, E IL DIRETTORE COMMERCIALE SIMONE BONANNINI, STIMATO DAL SOTTOSEGRETARIO BUTTI...
Daniele Lepido per Bloomberg
L'amministratore delegato di FiberCop, il più grande operatore italiano di reti di telecomunicazioni, intende dimettersi a causa di disaccordi sulla strategia futura.
L'amministratore delegato Luigi Ferraris, 62 anni, potrebbe annunciare la sua partenza già giovedì, quando l'azienda terrà una riunione del consiglio di amministrazione, hanno dichiarato persone a conoscenza della questione, aggiungendo che una decisione definitiva non è ancora stata presa.
Ferraris, ex capo della società ferroviaria controllata dallo Stato, Ferrovie dello Stato Italiane SpA, è stato nominato alla carica di FiberCop a luglio da KKR & Co. Inc. che possiede circa il 38% dell'azienda. Il Ministero delle Finanze italiano detiene una quota di minoranza.
L'azienda gestisce gli asset della rete a banda ultra larga acquistati lo scorso anno da Telecom Italia SpA in un'operazione storica valutata in 22 miliardi di euro (23 miliardi di dollari).
FiberCop gestisce oltre 25 milioni di chilometri di fibra ottica e impiega circa 20.000 persone.
I rappresentanti di FiberCop, KKR e del Ministero delle Finanze hanno rifiutato di commentare. Ferraris non è stato immediatamente disponibile per un commento.
Da anni il governo italiano discute la possibilità di unire gli asset della rete fissa che ora fanno capo a FiberCop con la rivale più piccola Open Fiber SpA. Un'unica rete eviterebbe miliardi di euro di investimenti doppi ed è in linea con la spinta del primo ministro Giorgia Meloni a potenziare i servizi digitali nel Paese.
Il Corriere della Sera ha detto mercoledì che Ferraris potrebbe avere intenzione di dimettersi, citando speculazioni di mercato. L'azienda ha smentito il rapporto del Corriere
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