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Vittoria Puledda per âLa Repubblica'
La chiusura formale dell'operazione non c'è ancora stata - è attesa entro aprile - ma sembra fatta: la divisione moda di Krizia sta per abbandonare l'Italia. Come tanti marchi tricolore, da Poltrona Frau a Bulgari, da Loro Piana a Paul Zileri, a Fendi, a Pomellato, anche la storica maison fondata sessanta anni fa da Mariuccia Mandelli, bergamasca di nascita e da sempre con la passione per la moda nel sangue, sta per passare di mano.
L'acquirente è un gruppo cinese, leader nell'area asiatica per il pret-aporter di fascia alta: Shenzhen Marisfrolg Fashion. Un gruppo a sua volta fondato da una donna, Zhu Chongyun, che ha fondato la società nel 1993 e da allora l'ha portata ad essere un vero e proprio impero finanziario.
«Siamo felici di avere incontrato la signora Zhu - ha commentato Mariuccia Mandelli - con cui mi sono trovata subito in profonda sintonia. Penso che abbia la forza e il talento per continuare al meglio il nostro lavoro e portare Krizia a raggiungere nuovi successi nel mondo».
Dichiarazioni analoghe sono state fatte dalla stilista cinese, che si è dichiarata «orgogliosa» e determinata a «dare continuità allo stile di Krizia, con collezioni tutte made in Italy». La manager cinese, che sarà presidente e direttore creativo della casa di moda milanese, ha aggiunto di essere «decisa a rafforzare il mito di Krizia nel mondo, seguendone lo stile e ripetendone i grandi successi».
I dettagli tecnici dell'operazione si conosceranno solo quando ci sarà la chiusura ufficiale: «Le pratiche di ufficializzazione dell'accordo sono ancora in corso», si legge in una nota della maison milanese, ma se le cose procederanno per il verso giusto è prevista
per febbraio 2015 la prima collezione del nuovo corso; nei prossimi cinque anni invece è prevista l'apertura di numerosi nuovi negozi a insegna Krizia nel mondo: in Cina ovviamente (Pechino, Shangai, Guangzhou, Shenzhen e Chengdu) ma è anche pianificata la riapertura di punti vendita nelle principali città in Europa, Giappone e Stati Uniti.
Ed è proprio questo probabilmente il nodo della cessione di Krizia: la stilista, classe 1925, ha ancora la fantasia e la determinazione giusta per creare: la sua ultima
collezione, appena presentata a Milano, è stata considerata una delle più riuscite; però alcuni osservatori hanno notato che forse per la prima volta nella sua lunghissima carriera - la stilista non è uscita per sfilare in passerella, con le sue modelle.
E subito dopo è arrivato l'annuncio della cessione, probabilmente l'unica strada per un gruppo che negli ultimi anni ha vissuto una progressiva (e forse inesorabile, senza iniezioni esterne) cura dimagrante: nel 2011 il gruppo fatturava ancora 18,6 milioni (licenze incluse) mentre nel 2012 - ultimo bilancio disponibile, si era già scesi a 10,8 milioni, con una perdita di un milione, mentre l'anno prima aveva guadagnato due milioni e mezzo, ma solo perché aveva realizzato una ricca plusvalenza vendendo la Evex by Krizia alla società licenziataria in Giappone, per 10,5 milioni. Da allora è stato ceduto anche il contratto di affitto della buotique di Roma, in Piazza di Spagna, e più recentemente è stato
fatto lo stesso con il negozio di Parigi.
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