DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Lucio Cillis per “la Repubblica”
Nuovo calo per il prezzo del petrolio mentre la bolletta energetica più leggera rispetto al 2014 ci farà risparmiare 10 miliardi. La discesa del prezzo del petrolio e derivati, nonostante l’aumento del 3% dei consumi sull’anno scorso, ha permesso al nostro Paese nel 2015 un taglio notevole dei costi per l’approvvigionamento delle fonti primarie di energia, pari a circa 166 euro per ogni italiano, bebé compresi. Il risparmio sui carburanti, in particolare vale 6,7 miliardi di euro in un anno.
Secondo l’Unione petrolifera, che ha reso noti i dati, il petrolio occupa stabilmente la prima posizione della “hit” dell’incidenza dei prodotti energetici utilizzati, col 36% del totale. Al secondo posto c’è il gas naturale col 33,3% e a seguire le rinnovabili col 17,5%, i combustibili solidi con l’8,1% e l’import di elettricità col 5,2%.
L’incremento del 3% sui consumi è il primo segnale di un’inversione di tendenza attesa da ben cinque anni. Rispetto al 2010, i consumi di energia oggi sono ancora inferiori di 17,2 milioni di Tep o “tonnellate equivalenti di petrolio” (-9,3%). Torna a crescere il contributo delle fonti fossili, soprattutto gas naturale, mentre le rinnovabili, in calo del 5,9%, pagano il ritorno della produzione idroelettrica su valori medi, dopo il record raggiunto nel 2014.
L’andamento delle quotazioni internazionali delle fonti di energia ha consentito un calo del 22% della fattura energetica, passata dai 44,6 miliardi di euro del 2014 ai 34,7 miliardi del 2015 per un taglio di 9,9 miliardi con il contributo determinante della componente petrolifera.
Nel 2015 il consumo totale di prodotti petroliferi è stato di 59,6 milioni di tonnellate, con una crescita del 3,6% rispetto al 2014. Un modesto recupero se si confrontano le perdite accumulate negli ultimi 10 anni, pari a oltre 27 milioni di tonnellate (meno 31%).
Anche se risultano positivi gli effetti del calo dei prezzi sui carburanti, il cui consumo complessivo ha evidenziato un lieve incremento stimato intorno alle 500 mila tonnellate (+1,3%), i volumi sono ancora inferiori del 18% rispetto a dieci anni fa, cioè circa 10 miliardi di litri in meno. Benzina e gasolio insieme hanno rappresentato il 52% del totale dei consumi petroliferi e il 93% nel settore del trasporti.
Nel frattempo prosegue il movimento al ribasso dei prezzi alla pompa. Secondo Quotidiano energia il prezzo medio nazionale praticato in modalità self sulla benzina verde va da 1,441 a 1,489 euro al litro, con le no-logo sempre più convenienti a 1,422. Per il diesel si rilevano prezzi medi self che oscillano da 1,256 a 1,317 euro (no-logo a 1,247).
Infine, il nuovo crollo delle quotazioni del greggio sulle piazze di Londra e di New York ha portato i prezzi ai minimi da diversi anni. Il Brent in particolare è a quota 36 dollari, punto più basso da 11 anni, mentre il Wti vienetrattato sulla piazza di New York a 34 dollari, dopo essere sceso a 39, il minimo dal 2009.
E pure per il prossimo anno, confermano le stime dell’Unione petrolifera, i prezzi del petrolio resteranno ancorati alle medie attuali, in una forbice compresa tra i 45 e i 55 dollari al barile.
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