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r. dim. per “Il Messaggero”
il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane
Rcs convoca le banche creditrici per ridiscutere le modalità di rimborso del debito. Nei giorni scorsi, il cfo Riccardo Taranto ha scritto una lettera a Intesa Sanpaolo, Ubi, Unicredit, Bnp Paribas-Bnl, Bpm, Mediobanca dando appuntamento per il pomeriggio di domani presso la sede del gruppo editoriale in via San Marco, «al fine di presentare la nostra proposta di rinegoziazione di talune condizioni del contratto di finanziamento» concordato il 14 giugno 2013, si legge nella missiva. Quell’accordo prevedeva un prestito di 600 milioni. All’assemblea dei primi di maggio è emerso che il debito netto ammonta a 521 milioni.
LE CONDIZIONI
L’operazione in essere è strutturata in tre tranche: A) bullet, cioè rimborso alla scadenza, da 200 milioni, a tre anni, spread pari all’euribor più 425 punti base; B) senior, da 275 milioni a quattro anni, euribor più 435 pb; C) da 100 milioni, revolving, a quattro anni, euribor più 400 pb. Il rifinanziamento era un tassello della manovra complessiva che prevedeva un aumento da 400 milioni, dei quali 150 serviti a rimborsare gli istituti: questo passaggio fu contestato da Diego Della Valle che sollevò il tema del conflitto di interesse di alcuni istituti (Intesa Sanpaolo e Mediobanca).
GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE
Da allora le cose sono cambiate: Mediobanca è scesa al 9,9% e Intesa, proprio ieri, al 4,17%, in linea con la posizione di Carlo Messina di dismettere gradualmente tutte le partecipazioni non core. Rcs e banche hanno già avuto un primo abboccamento martedì 20 maggio, confermato qualche giorno dopo dall’ad Pietro Scott Jovane: «Abbiamo aperto un tavolo con le banche sul debito perché i risultati ci permettono di farlo». In quel primo incontro fu ipotizzata l’eventualità di restituire alle banche parte del ricavato della conversione delle risparmio in ordinarie. Si pensava che nelle casse del gruppo potessero affluire circa 60 milioni, in realtà ne sono finiti 47.
Premio Guido Carli Federico Ghizzoni
La società editrice punta dunque a ridurre sensibilmente il costo del finanziamento, approfittando delle mutate condizioni di mercato. C’è da dire che già un anno fa - ad opera di Unicredit - il negoziato fu molto turbolento sulle condizioni e adesso i creditori potrebbero accettare sconti a fronte di incassi straordinari. Rcs punterebbe a uno sconto almeno di 200 punti base, cioè a risparmiare una decina di milioni.
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