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CASINI BANCARI - PADOAN PROVA A CORRERE AI RIPARI: VERTICE NEL POMERIGGIO CON BANKITALIA E GLI ISTITUTI PRONTI A COMPRARE CON DUE SPICCI LE QUATTRO FALLITE, ETRURIA IN TESTA - LA BCE BLOCCA LE SMANIE DI UBI: SERVE UN AUMENTO DI CAPITALE DA 600 MILIONI (UN ALTRO!) DOPO QUELLO DI MPS E UNICREDIT

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Alessandro Barbera e Gianluca Paolucci per “la Stampa

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  2protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 2

La cessione di Banca Marche, Etruria, Carife e CariChieti è al centro del vertice convocato per oggi al Ministero dell' Economia. Con il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, saranno presenti il governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco, i vertici di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi, e i rappresentanti dell' Acri (le fondazioni bancarie), dell' Associazione bancaria italiana e del Fondo Atlante.

 

L' incontro, secondo quanto ricostruito, si è reso necessario dopo che la Bce ha imposto una serie di condizioni a Ubi Banca per procedere all' acquisto di tre delle quattro banche: Etruria, Banca Marche e CariChieti. Condizioni che comprendono anche un aumento di capitale - circa 600 milioni, secondo indiscrezioni - che porrebbero ulteriori difficoltà di esecuzioni per Ubi e potenziali ricadute negative sul sistema bancario italiano, già alla prese con la difficile soluzione del caso Monte dei Paschi e il necessario rafforzamento patrimoniale di Unicredit.

 

Per questo l' incontro, pur resosi necessario alla luce della vicenda delle quattro banche, servirà come un momento di riflessione sulle crisi del sistema bancario.

 

Il Fondo di risoluzione

PATUELLI PADOAN GUZZETTI VISCOPATUELLI PADOAN GUZZETTI VISCO

 

Strettamente collegato al tema delle quattro banche c' è ad esempio il finanziamento del Fondo di risoluzione. Si tratta dello strumento istituito presso Bankitalia che ha reso possibile l' operazione del novembre scorso, con la separazione dei crediti in sofferenza delle quattro banche e la nascita delle cosiddette "good banks". Il Fondo è attualmente l' azionista delle quattro nuove banche ed è stato finanziato con un prestito concesso proprio da Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca da 1,6 miliardi di euro complessivi e garantito dalla Cdp.

 

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  5fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 5

Il piano iniziale prevedeva che le tre banche che avevano concesso il prestito sarebbero state rimborsate con i proventi della vendita. Ma la situazione attuale è che se anche Ubi procedesse con l' acquisto di tre delle quattro l' incasso del Fondo sarebbe praticamente nullo, con l' offerta della ex popolare lombarda che si configurerebbe di fatto come un nuovo salvataggio dei piccoli istituti dopo quello di novembre scorso e un' offerta economica "prossima allo zero", aveva spiegato una fonte nei giorni scorsi.

 

Il rimborso del prestito

 

Ma questa circostanza renderebbe di fatto impossibile rimborsare il prestito da 1,6 miliardi, lasciando a qual punto aperte due strade: far scattare la garanzia della Cassa depositi e prestiti oppure chiamare un nuovo giro di finanziamento al sistema bancario. Eventualità che le banche però, già provate dai contributi per i salvataggi, da quelli per Atlante, dal fondo "privato" costituto al Fidt per intervenire sulle crisi di minore entità - che ha avuto il suo battesimo con CariCesena nei giorni scorsi - e dalle nuove imposizione europee non hanno intenzione di far passare.

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Il salvataggio di Mps Sullo sfondo resta la complessa vicenda di Monte dei Paschi, per la quale solo con la presentazione del piano, il 24 ottobre prossimo, sarà possibile avere chiarezza su tempi e modalità di esecuzione della sua "messa in sicurezza".