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Dagonota
Non chiamatelo ammutinamento! Ma qualcosa dentro il Montepaschi inizia a muoversi. Sembra sia stato il cda di Siena a chiedere a Marco Morelli (neo amministratore delegato, segnalato dalla Renzi & Co.) di rivedere un cambio di strategia, rispetto all’accettazione dello schema predisposto da JpMorgan.
A stimolare i consiglieri di amministrazione sarebbero stati, in realtà, i rispettivi legali. E qualche parolina fatta loro arrivare da Fabrizio Viola, ex ad. In particolare, l’acquiescenza allo schema predisposto dalla banca d’affari americana potrebbe per loro comportare ricadute giudiziarie, per non parlare di conflitti d’interesse.
Tra l’altro, la stessa formula utilizzata da Piercarlo Padoan per giustificare le mosse del Tesoro a favore del piano di JpMorgan (“il governo è stato un facilitatore attivo”) prestava il fianco a potenziali ricorsi in tribunale se qualcosa nel piano JpMorgan fosse andato storto. Ed a farne le spese sarebbe stato proprio il ministro dell’Economia: esecutore di indicazioni provenienti da Palazzo Chigi.
E’ da queste considerazioni che il cda ha deciso di riaprire la discussione per il salvataggio della banca alle soluzioni offerte da Corrado passera. Il nuovo programma dell’ex ministro è ben diverso da quello precedente. Ma ha soprattutto un pregio: l’aumento di capitale si scaricherebbe sul 2017; e non prevedrebbe - in prima battuta - la conversione delle obbligazioni in azioni.
Una cosa è certa. Comunque vada a finire, e qualunque cifra sia necessaria per l’aumento di capitale (si parla che debba essere più sostanzioso, rispetto ai 5 miliardi originari), è assai probabile che la banca più antica del mondo smetta di battere il Tricolore...
1. Borsa: Mps vola del 10%: passa di mano il 4,4% del capitale
Si preannuncia una seduta intensa quella di Mps: il titolo in avvio di seduta e' stato fermato per eccesso di volatilita' con un rialzo del 9,97% a 0,2501, poi e' rientrato in contrattazione con un +11% a 0,2749 e ha iniziato a perdere terreno, nuovo stop a +4% a 2,507 e nuova risalita. Ora siamo a 0,2594 euro con un +8,5%. Il titolo al momento e' sui livelli di inizio agosto. Boom di scambi: sono gia' passati di mano quasi 130 milioni di pezzi, pari al 4,4% del capitale, a fronte dei 71 mln di media giornaliera dell'ultimo mese. Il Monte gia' ieri in Borsa aveva messo a segno un +14%: gli investitori stanno prendendo posizione in vista dell'importante scadenza di lunedi' quando sara' presentato al cda il piano industriale dell'a.d. Morelli, in cui si scommette ci sia un taglio importante ai costi.
In piu', il mercato apprezza che ci sia anche un piano B, con la proposta presentata da Corrado Passera che resta al vaglio del consiglio. Tra l'altro il piano di Passera piace al mercato perche' la ricapitalizzazione sarebbe di 'soli' 3,5 miliardi, contro i 5 miliardi del piano di luglio, di cui solo uno da mettere sul mercato e con diritto di opzione per i soci attuali. Il che ridurrebbe l'effetto diluitivo e il deprezzamento del titolo.
Secondo quanto riporta il “Sole24Ore”, nel frattempo, ci sarebbero contatti con il Qatar e i fondi sovrani del Golfo Persico che avrebbero avviato un'analisi approfondita del dossier. Infine, nelle ultime ore sarebbero stati firmati alcuni accordi confidenziali da parte di alcuni investitori istituzionali, a partire da BlackRock, interessati a entrare nella data room del piano subito dopo la sua presentazione.
2. Assemblea Mps a rischio «quorum»
Marcello Zacché per il Giornale
La ripatrimonializzazione del Monte dei Paschi, necessaria per salvare la banca, è seriamente a rischio. Ma non per uno dei vari nodi su cui si interroga il mercato da tempo: non perché non si trovano gli investitori o perché non è chiaro quale piano adottare. Ma per un problema finora trascurato: il rischio che l' assemblea non possa deliberare alcunché.
Infatti, perché l' assise dei soci sia regolarmente costituita nel caso estremo della terza convocazione è richiesto il quorum di almeno un quinto del capitale. Cioè il 20 per cento. Ebbene, in queste ultime settimane, tra i temi all' attenzione del nuovo amministratore delegato Marco Morelli, ha preso vieppiù piede quello delle presenze necessarie per fare l' assemblea.
I conti sono presto fatti: nell' ultima riunione dei soci dell' aprile scorso si è registrato il 31% del capitale. Di questo, circa il 15% era costituito dal nocciolo duro di alcuni soci stabili: il ministero del Tesoro con il 4%, il la messicana Fintech con il 4,5%, i francesi di Axa con il 3,1%, la Fondazione Mps con l' 1,5% e Alessandro Falciai con l' 1,8. Il resto, 16%, fondi e retail.
Ora la situazione è però diversa: il «nocciolo duro», per la discesa di Fintech al 2,2%, dovrebbe arrivare un po' sopra al 12%. Quindi per arrivare al 20% senza fibrillazioni serve almeno che un 8% del capitale venga a votare in assemblea.
SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
In teoria non sembra difficile, ma in realtà il resto del mercato, rispetto a sei mesi fa, è profondamente cambiato. Ogni giorno si muovono enormi quantità di azioni (nelle ultime tre sedute si è mosso il 25% del capitale). E chi conosce bene le dinamiche delle Borse scommette che un' importante quantità di titoli Mps è ormai finita nei fondi hedge piuttosto che nelle posizioni degli arbitraggisti, magari a copertura di operazioni su derivati.
Tutti soggetti che non sono normalmente interessati ad andare in assemblea né a liberare i titoli. Mentre un' altra bella fetta di capitale, ma estremamente frammentata, è nei depositi di azionisti retail. Perciò, a Siena, in questi giorni che precedono la convocazione dell' assemblea (attesa per l' ultima settimana di novembre) si sta anche organizzando la più grande «caccia al socio» che mai si è vista in Italia, attraverso sia la sollecitazione diretta, sia per delega. La macchina si è messa in moto perché il rischio che salti questo appuntamento così decisivo per una banca e per l' intero sistema, non può essere corso.
Il prossimo appuntamento fissato nell' agenda di Morelli è quello del cda convocato lunedì a Milano durante il quale l' ad scoprirà le carte del piano industriale che dovrebbe contenere almeno tremila esuberi. Il numero è in realtà destinato a salire considerando che Mps potrebbe essere costretta a riassumere 1.000 lavoratori: la Corte d' appello di Firenze ha infatti definito illegittima l' operazione di esternalizzazione dei dipendenti del Monte passati nel 2014 alla società Fruendo, costituita da Accenture (40%) e dalla società fiorentina Bassilichi (60%). Terminato il board, nella serata di lunedì, si terrà una riunione fra il vertice dell' istituto di Rocca Salimbeni e i sindacati.
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