SICCOME SI PARLA DI POLITICA, PARLIAMO DI CORRIERE - IL CDR A GAMBA TESA SULLA “BUONENTRATA” MILIONARIA PER PERRICONE - NON SOLO QUELLA: MILIONI E MILIONI DATI A VANVERA METTONO SALE SULLE FERITE DEI TAGLI IMPOSTI DA BELLO JOVANE - PREMIATO CHI TAGLIA POSTI DI LAVORO, NON CHI LI CREA: IL CASO DEL BONUS DA 5 MILIONI A MICHELI DA INTESA AI TEMPI DI PASSERA - 17 MILIONI DI BUONUSCITA PER MAURIZIO ROMITI…

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1-LA CRISI RCS E GLI STIPENDI DEI MANAGER
Bankomat per Dagospia

Siccome oggi non possiamo parlare di politica, parliamo di politiche manageriali e retributive. E ci chiediamo se qualcuno avra' ben deliberato quanto denuncia il Cdr del Corriere della Sera, parlando di milioni e milioni dati a vanvera, in un ampio comunicato odierno sul sito del giornale. Trattasi del fantasmagorico " bonus d'ingresso " per il fu top manager Antonello Perricone.

Si parla di un milione, quasi due miliardi di lire, senza aver fatto costui altra fatica che accettare la nomina ad amministratore delegato, peraltro remunerata correntemente ogni mese. Il Cdr di via Solferino sappiamo che e' un pochino nervoso di questi tempi, tagli e traslochi, prospettive fosche, un mondo di carta che non sara' piu' come prima.

Allora si capisce la denuncia pubblica delle palate di milioni tranquillamente deliberate ai vari amministratori delegati che si sono succeduti, soprattutto le scandalose buonuscite. Ma la buona entrata, quella no, non ce la ricordavamo. E speriamo che a nessuno dei sedicenti capitalisti e top manager italiani venga mai piu' in mente di confezionarne una. Soprattutto in una casa editrice che qualche ottuagenario si picca di sorvegliare con ostentato piglio culturale e morale, pare su mandato morale della buonanima dell'evasore fiscale metalmeccanico di Torino e d'intesa con quei famosi creatori di posti di lavoro dei suoi nipoti.

Anche un altro pensiero ci permettiamo infatti di estrarre dal comunicato del Cdr: sarebbe mica il caso di cominciare a dare premi a chi crea posti di lavoro, non a chi li taglia? Ancora vi rammento lo scandaloso bonus multimilionario che nel 2005 o giu' di li' Banca Intesa riconobbe, dopo un paio di anni scarsi, all'allora capo delle risorse umane dottor Micheli, fidato tagliatore di teste del Corrado Passera gia' alle Poste.

Il Micheli, ancora rabbrividiscono molti onesti manager di Piazza Scala, fu premiato dal Consiglio presieduto dal Prof .Bazoli con oltre cinque milioni per aver tagliato posti di lavoro. Ma soprattutto, il che forse e' peggio, premiato dopo appena due anni, non dopo venticinque o trenta di onorata carriera, come si usava un tempo in Comit o al SanPaolo, e comunque con somme meno imbarazzanti.

Questo Dottor Micheli, fra l'altro, alla cultura ed alla morale dei vertici di Banca Intesa Sanpaolo deve piacere davvero tanto, visto che dopo breve parentesi lo hanno richiamato in servizio in piazza Scala ed addirittura mandato a fare il vice presidente Abi, ovviamente per occuparsi di una imminente stagione di tagli e ancora tagli. Certe nomine sono dei simboli che dovrebbero farci riflettere.

Facciano attenzione quelli del Cdr di Via Solferino. A qualcuno di Intesa Sanpaolo, prima che come si sussurra torni ai vertici della Banca anche la Fornero e piangendo avalli altri bei tagli, potrebbe venire in mente di imporre il Dottor Micheli come consulente o come amministratore di Rcs. Magari con una buona entrata per lui a spese delle uscite altrui.

2- COMUNICATO DEL CDR DEL CORRIERE DELLA SERA

Contemporaneamente alla presentazione del nuovo piano di ristrutturazione della Rcs, che prevede il taglio di 800 dipendenti e un netto ridimensionamento del perimetro industriale, l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha annunciato l'autoriduzione del 10 per cento della sua retribuzione.

Il Cdr del Corriere vorrebbe tuttavia che questo gesto fosse accompagnato dall'applicazione di un criterio per la corresponsione dei vari bonus e della parte variabile dello stipendio, nonché dell'eventuale buonuscita di tutti i manager del gruppo, adeguato alla gravità del momento: stabilire quelle somme in rapporto non al numero dei posti di lavoro tagliati, ma di quelli salvati.

Da troppi anni ormai la Rcs, dove i piani di ristrutturazione si susseguono ai piani di ristrutturazione senza che assurdi sprechi vengano sfiorati, dimostra nei confronti dei propri manager una grande generosità, indipendente dai risultati.

Nel 2007 su un importante quotidiano si leggeva: «Via Solferino ha speso negli ultimi quattro anni quasi 30 milioni fra buonuscite e buonentrate per oliare il frenetico turnover dei suoi manager». Proprio così: buonentrate. Perché, sempre secondo lo stesso articolo, il predecessore di Scott Jovane, Antonello Perricone, arrivato al timone della Rcs dopo che era saltata la sua nomina a direttore generale della Rai, avrebbe intascato un «bonus d'ingresso» di un milione. Un bonus d'ingresso: avrebbe cioè percepito un superincentivo soltanto per mettere piede in azienda. Più 3,4 milioni di euro quando ne è uscito, e la Rcs non nuotava certamente nell'oro, reduce com'era dallo stato di crisi.

Quella di Perricone è una misera liquidazione se la confrontiamo con la somma incassata al momento dell'uscita da Vittorio Colao: 7,8 milioni, metà dei quali, a onor del vero, versati da lui in beneficenza. Oppure con quella dell'ex direttore generale Gaetano Mele: 9,6 milioni. Cifre che impallidiscono di fronte alla buonuscita di Maurizio Romiti: 17 milioni di euro, dopo un paio d'anni al timone della Rcs. Ottocentocinquantamila euro al mese. Per inciso, con quei 17 milioni si sarebbero pagati per un anno 400 dipendenti della Rcs Quotidiani, molti dei quali venivano invece mandati in prepensionamento.

Quando quella liquidazione monstre venne pagata, lo stesso presidente della Rcs, Guido Roberto Vitale (anch'egli allora in uscita), ammise: «Certi tipi di remunerazione sono giustificabili solo in presenza di risultati estremamente positivi».

Facendo capire che non era quello il caso. Non è ammissibile che continui questa giostra milionaria che arricchisce manager e dirigenti, indipendentemente dalla qualità professionale.
In un momento come questo dovrebbe essere il primo solenne impegno dell'azienda.

 

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