CORRIERONE O CORRIERINO? - I SOCI DI RCS MEDIAGROUP RICAPITALIZZANO AL MINIMO INDISPENSABILE - 400 MILIONI INVECE DEGLI 800 CHE SERVIREBBERO PER RIMETTERE IN SESTO LA BARACCA: I VECCHI AZIONISTI NON VOGLIONO SGANCIARE, PER NON DILUIRSI E NON LASCIAR SALIRE TROPPO DELLA VALLE E ROTELLI - IL PIANO DI JOVANE (CHE AVREBBE PERSO LA FIDUCIA DI ALCUNI AZIONISTI) PREVEDE 800 ESUBERI E LA CHIUSURA O LA VENDITA DI 10 PERIODICI - IN VENDITA GLI IMMOBILI DI VIA SOLFERINO E VIA SAN MARCO…

Giovanni Pons per "la Repubblica"

I soci del patto di sindacato Rcs Mediagroup tirano i remi in barca e decidono di ricapitalizzare la casa editrice solo al minimo possibile, 400 milioni. Il giro di orizzonte compiuto dall'advisor Credit Suisse, secondo indiscrezioni attendibili, avrebbe portato a questo risultato dopo che in un primo momento si era stabilito che il fabbisogno dell'azienda era pari al doppio, 800 milioni.

Cifra che era già scesa, in un successivo giro di tavoli, a 650 milioni. Ora si è deciso per 400 milioni considerando che è stata anche avviata la ristrutturazione del debito con le banche, 870 milioni suddivisi tra Intesa Sanpaolo (330 milioni), Unicredit, Ubi (280 milioni). L'istituto guidato da Bazoli e Cucchiani, essendo anche azionista di Rcs, sarà dunque quello che dovrà sopportare il maggior onere di questa manovra, tra aumento di capitale e ristrutturazione del debito. Un intervento che, di questi tempi, non sarà facile da spiegare al mercato.

Il braccino corto degli azionisti stride con gli interventi previsti dal piano industriale presentato dall'ad Pietro Scott Jovane alle strutture aziendali. Per compensare l'emorragia sul fronte pubblicitario, Jovane ha messo in cantiere 800 esuberi e la chiusura o la vendita di dieci testate periodiche. Nell'ultimo cda l'ad ha però annunciato di aver avuto manifestazioni di interesse per alcuni periodici da parte di tre gruppi editoriali, di cui però
non ha fatto il nome.

È stato proprio il consiglio, inoltre, in una delle ultime riunioni, a imporre la vendita degli immobili di via Solferino e via San Marco, con il conseguente trasferimento di tutti i dipendenti in via Rizzoli. Ma i dubbi di azionisti e consiglieri sulla capacità di Jovane di portare avanti la ristrutturazione cominciano a circolare.

E qualcuno si sta guardando intorno per capire che cosa fare nel caso le trattative aziendali entrino in una fase di stallo. Inoltre il Comitato strategico ha chiesto a Jovane di studiare la cessione delle attività spagnole, tutte o in parte, nella convinzione che il gruppo sia cresciuto troppo e un po' disordinatamente.

La crisi Rcs ha scosso tutto il mondo dell'editoria e in particolare il sindacato dei giornalisti che ieri ha chiesto un intervento governativo. «Fieg vuole un tavolo di confronto per esaminare con il massimo rigore la crisi nel suo complesso, prima di affrontare le singole richieste di ammortizzatori sociali che arrivano dagli editori».

 

SCOTT JOVANEPIETRO SCOTT JOVANEGIOVANNI BAZOLI FOTO ANSASede del Corriere della Sera in via SolferinoGIUSEPPE ROTELLI Diego della valle