DAGOREPORT - PER LA RUBRICA “OGNI MATTINA S’ALZA UN FREGNO E LA SPARA A SALVE”, OGGI CI TOCCA…
Ettore Livini per "la Repubblica"
Gabriele Del Torchio si prepara a passare dal sellino della Ducati alla cloche dell´Alitalia. Il manager che ha risanato la casa motociclistica di Borgo Panigale pilotandola poi tra le braccia dell´Audi dovrebbe essere nominato - forse già da un cda previsto nei prossimi giorni - nuovo amministratore delegato della compagnia. La terna di "saggi" formata dal presidente Roberto Colaninno e dai due vice Salvatore Mancuso ed Elio Catania - avrebbe già raggiunto un accordo di massima con il numero uno della ex scuderia di Valentino Rossi e in queste ore si starebbero solo limando gli ultimi particolari del contratto.
Del Torchio prenderà il posto di Andrea Ragnetti, "silurato" lo scorso febbraio dopo meno di un anno di lavoro a causa anche delle frizioni tra i numerosi azionisti di Alitalia che accusavano lui - e in parte anche Colaninno - di una gestione troppo verticistica della società . Il nuovo ad eredita una situazione decisamente complessa. L´aerolinea, dopo la cessione alla cordata dei patrioti voluta da Silvio Berlusconi, avrebbe dovuto arrivare al pareggio operativo già nel 2011. Ma non è andata così.
La crisi economica e la corsa del petrolio hanno vanificato il lavoro certosino di taglio dei costi e di rinnovo della flotta del nuovo azionariato. E la scelta strategica di fondo - posizionare la compagnia sul segmento dei vettori regionali agganciandola per l´intercontinentale al socio e partner Air France - si è rivelata fallimentare. La concorrenza delle compagnie low cost ha eroso la quota di mercato domestico e a medio raggio del vettore tricolore e la cura dimagrante alle rotte intercontinentali e l´addio a Milano hanno dato il colpo di grazia.
Risultato: Alitalia ha perso 173 milioni di euro nei primi nove mesi del 2012 portando a 735 milioni il buco dei quattro anni di gestione Cai. Il passivo ha bruciato quasi tutto il capitale e nei mesi scorsi la società è stata costretta a battere cassa con gli azionisti (che finora hanno versato poco più di 90 milioni) per trovare la liquidità per continuare a volare.
Del Torchio, forte della sua esperienza in Aps, la municipalizzata padovana, Carraro, Ferretti e Ducati, dovrà provare da subito a sciogliere due nodi fondamentali per il futuro della compagnia: il riposizionamento delle rotte per far crescere i ricavi (impresa complessa visto lo stato di salute dell´economia tricolore) e la pacificazione in un azionariato deluso per i risultati portati a casa fino ad oggi, a corto di soldi e diviso sulle strategie da seguire.
Il capitolo più delicato è (e resta) quello delle future alleanze. Air France aspetta di portare a casa il controllo della compagnia pagando il meno possibile. I soci italiani, comprensibilmente, puntano a rientrare del capitale versato e hanno chiesto a Colaninno di sondare il mercato per cercare altri vettori interessati oltre a Parigi. Del Torchio avrà il compito non facile di provare a far quadrare il cerchio anche su questo fronte.
GABRIELE DEL TORCHIO
GABRIELE DEL TORCHIO
ANDREA RAGNETTI E ROBERTO COLANINNO
COLANINNO E RAGNETTI 
ALITALIA EASY JET
        
						
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