DAGOREPORT – LA GAZALAND TRUMPIANA NON SI FARÀ: I PAESI ARABI NON ACCETTERANNO MAI LA DEPORTAZIONE…
Marco Bresolin per la Stampa
Tra un mese la risposta europea ai dazi americani sull' import di acciaio e alluminio sarà concreta. La Commissione Ue ha annunciato che le tariffe su una serie di prodotti Usa entreranno in vigore da luglio e colpiranno beni per un valore di 2,8 miliardi di euro. Il via libera è arrivato al termine della riunione del collegio dei commissari. «Si tratta di una risposta proporzionata e in linea con le regole dell' Organizzazione mondiale del commercio» dice il vicepresidente Maros Sefcovic, che insiste nel definire «illegali» i dazi di Trump.
In questo clima da guerra commerciale domani si aprirà in Canada il G7. Un vertice che si preannuncia tutto in salita per via del netto «dissenso» con gli Usa, come ha ricordato Angela Merkel. La questione dei dazi - unita alla crisi per il ritiro di Trump dall' accordo sul nucleare iraniano - sarà uno dei punti di maggior tensione. E potrebbe persino saltare il comunicato congiunto al termine del summit tra i Sette grandi.
Il rischio di una escalation è sempre più forte, ma l' Europa ha deciso di andare avanti.
Entro fine mese i governi dovranno dare l' ultimo via libera formale alla lista preparata dalla Commissione (già depositata all' Organizzazione mondiale del commercio), ma l' altro vicepresidente Jyrki Katainen assicura che «c' è il pieno sostegno dei 28». Dopo i dissidi iniziali, il fronte pare essersi ricompattato. «Alla fine la Francia è riuscita a trascinare la Germania sulla linea dura» dice una fonte europea, ricordando che Berlino aveva cercato fino all' ultimo di tenere un approccio soft.
Angela Merkel teme infatti ulteriori ritorsioni da parte di Donald Trump, che potrebbero colpire soprattutto l' industria automobilistica tedesca.
Ma il pressing di Emmanuel Macron si è rivelato vincente.
«Non vogliamo una guerra commerciale - dice il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani -, ma siamo determinati a difendere i lavoratori, l' industria e i consumatori europei».
I prodotti nel mirino
L' elenco di prodotti americani su cui l' Ue applicherà i contro-dazi del 25% è stato consegnato il 18 maggio scorso alla Wto. Colpisce beni per un valore di 2,8 miliardi di euro, anche se le misure applicate dagli Usa sono stimate in 6,4 miliardi. Tra tre anni, e dopo un pronunciamento della Wto, l' Ue potrebbe applicare ulteriori misure di ribilanciamento per i restanti 3,6 miliardi di euro. Le tariffe in vigore da luglio colpiranno prodotti tipici come i jeans Levi' s, le Harley Davidson, il burro d' arachidi, il whiskey Bourbon, succhi d' arancia e di mirtillo, ma anche alcune imbarcazioni.
La trattativa fallita
Dopo una prima esenzione temporanea a fine marzo, rinnovata per un mese all' inizio di maggio, la scorsa settimana gli Usa avevano annunciato di includere anche l' Ue nella lista dei Paesi colpiti dai dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%). A nulla sono valsi i ripetuti tentativi di trovare un' intesa. La commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem, è rimasta continuamente in contatto con il suo omologo americano Wilbur Ross e si è recata negli Stati Uniti per trattare.
Ma non c' è stato niente da fare: «Purtroppo gli Usa non ci hanno lasciato altra scelta che salvaguardare gli interessi dell' Ue» ha detto ieri la stessa Malmstroem. L' Unione europea, comunque, spera ancora di poter trovare una soluzione per scongiurare la guerra commerciale. «Gli Stati Uniti - spiega Katainen - hanno rifiutato la nostra offerta. Ma ci tengo a ricordare che è ancora valida».
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